Dopo tanta attesa è arrivato il momento delle Final Four di Coppa Italia e la prima semifinale che ha visto affrontarsi l’Unieuro Forlì e l’Acqua San Bernardo Cantù, due formazioni costruite con l’ambizione di puntare dritte alla Serie A, termina col successo della Pallacanestro Forlì 2.015 per 60-59. Partita caratterizzata da percentuali bassissime al tiro per entrambe le compagini.

ALLEN voto 7: bisognerebbe fargli un monumento. Gioca in condizioni fisiche precarie tanto che sia nel primo che nel secondo quarto è costretto a lasciare il campo per il dolore alla caviglia. Nonostante tutto non molla e vuole aiutare i compagni e unisce una grande difesa complessiva ad un ottimo contributo in attacco. Da ammirare per dedizione e caparbietà. Resta sul parquet 26′ nei quali realizza 12 pt. 1 rimbalzo, 4 perse e 1 assist. STOICO

CINCIARINI voto 7,5: mezzo voto in meno per il patema fatto vivere con il suo 0/2 dalla lunetta a 4″ dalla sirena che avrebbe potuto significare sconfitta. Rischia sulla seguente difesa, ma è determinante nell’impedire a Cantù di arrivare a una facile conclusione. Se le dà di santa ragione con l’altro veterano, Moraschini, ma alla fine esce vincente da questa bella battaglia. Nel primo tempo è immarcabile e mortifero, cala alla distanza, ma avercene di capitani così. Per lui 27′ di gioco, 16 pt. e 2 rimbalzi. INTRAMONTABILE

VALENTINI voto 6: nel complesso la sua prestazione non è entusiasmante è vero, ma la difesa su Hickey a 1’40” dal termine sul 57-56 è stata superlativa e decisiva. In attacco dopo la prima bomba non trova più il modo di far male ed è costretto a impegnare tutti i suoi sforzi in una difesa aggressiva ed estenuante. Gioca 25′ nei quali realizza 3 pt. 2 rimbalzi, 1 recuperata, 1 assist e 1 stoppata. DIFENSORE

ZAMPINI voto 6: non certo una buona prestazione quella del play ex Cento che non riesce quasi mai ad entrare nel vivo del match e si accende solo in un paio di circostanze mettendo nel cesto due canestri assolutamente importanti. Stasera però insufficiente in cabina di regia e meno esplosivo di quanto ci ha abituati ad ammirare. La sufficienza se la conquista con il 2/2 in lunetta a poco dalla fine che, vedendo lo 0/4 successivo tra Johnson e Cinciarini, vale oro colato. Gioca appena 18′, realizza 6 pt. 4 rimbalzi, 1 recuperata e 2 perse. GLACIALE AI LIBERI

TASSONE voto 5,5: il suo compito, oltre a quello di lavorare duro nella propria metà campo sarebbe quello di infilare quelle triple piazzate che i compagni riescono a costruirgli. Lui da un po’ di tempo a questa parte pare avere dimenticato come si fa. Bene in difesa e super sulla palla salvata a 1’30” dalla fine del terzo quarto. Ma in condizioni di emergenza deve necessariamente dare qualcosa in più. Per lui appena 5′ sul parquet e 2 rimbalzi. IMPRECISO

JOHNSON voto 7: sfiora un’altra doppia-doppia ed è determinante nel successo di Forlì perché è una presenza costante e soprattutto l’uomo più temuto da Cantù che su di lui erige una difesa asfissiante tanto da limitarlo in attacco ma non sotto le plance. Mezzo voto in meno perché da lui non si può accettare uno 0/2 ai liberi a 8″ dalla fine che sarebbe potuto costare il successo ai suoi. Gioca 29′, 9 pt. 13 rimbalzi di cui 2 offensivi, 1 persa, 2 assist e 1 stoppata. PERICOLO COSTANTE

PASCOLO voto 7: sta vivendo una seconda giovinezza ed è incredibile quello che gli si vede fare. Le movenze non sono certo quelle che più rapiscono gli occhi, ma la sua efficacia e intelligenza cestistica vanno studiate. Nel primo quarto rifila una stoppata siderale a Hickey e nel secondo periodo dipinge basket con un canestro meraviglioso e una gran difesa su Baldi Rossi. E’ costretto agli straordinari a causa delle limitazioni a cui è costretto Zilli e chiude la sua eccellente performance andando a prendere il rimbalzo in attacco dopo il libero sbagliato da Pollone a 31″ dalla sirena. Per lui 25′ gioco, 9 pt. con 3/5 da due, 3/4 ai liberi, 7 rimbalzi di cui 3 in attacco, 1 recuperata, 2 perse e 1 stoppata. DA CLONARE

ZILLI voto 5: non è in grandi condizioni fisiche, si vede e ce lo hanno detto in tutte le salse. Lui non si tira certo indietro, ma il suo apporto è assolutamente deficitario specialmente se giudicato in partite come queste. Parte bene sfruttando un prezioso assist di Allen poi più nulla e soprattutto molti pasticci sotto canestro. Gioca appena 12′, realizza 2 pt. 2 rimbalzi, 1 recuperata e 3 perse. IN DIFFICOLTA’

POLLONE voto 6: agguanta la sufficienza sul tramonto del match quando mette a segno un canestro importantissimo in precario equilibrio che tiene viva Forlì in un momento delicatissimo e segna quel libero che alla resa dei conti è anche l’ultimo punto dei suoi che vale il successo. Si spende come sempre in difesa ed è l’uomo più impiegato da coach Martino motivo per il quale a volte gli si può concedere l’attenuante della scarsa mira o lucidità. Gioca 32′ nei quali realizza 3 pt. 4 rimbalzi, 1 recuperata, 2 perse e 1 stoppata. STAKANOVISTA

RADONJIC voto 5: Tosho è chiamato ad un importante lavoro difensivo e nelle rotazioni a causa della limitata partecipazione di Zilli, ma la sua prestazione non la si può considerare positiva. Male in attacco dove sbaglia un canestro facile da due e una tripla e non trova mai il modo per mettersi in ritmo. Si sbatte in difesa, ma non sempre in maniera efficace come ci ha abituati a vedere. Per la finale serve di più. Resta sul parquet 14′, 4 rimbalzi e 1 persa. SOTTO TONO

ALL. MARTINO voto 7: nel primo quarto costruisce un parziale molto interessante grazie ad una difesa aggressiva e molto organizzata che manda in tilt Cantù. Non poteva durare per tutto il match e quindi è stato bravo ad alternare le difese e a rimediare specie nel momento in cui Cantù con un parziale di 10-0 all’inizio del terzo quarto sembrava avesse indirizzato la sfida. Sempre sul pezzo e bravissimo nella gestione degli uomini alcuni dei quali in condizioni fisiche sicuramente non esaltanti. Vincere senza l’apporto di Zilli e con un Allen, che ha sì fatto bene, ma sicuramente a mezzo servizio, significa aver costruito un gruppo veramente granitico. TOP PLAYER DELLA PANCHINA