Metter in testa al Forlì la corona da regina della D, puntando fortissimo sulle leve locali e conservando il budget a disposizione. La sfida è improba, da gente di fibra tenace ma Nicola Campedelli, ufficialmente tecnico dei galletti dal 30 giugno, è carico come nessuno. Il linguaggio del corpo non mente: l’ex mister del Romagna Centro – “una scelta voluta dal diesse Cangini e caldeggiata da tutto il CdA” afferma il Presidente Gianfranco Cappelli che contestualmente rimanda ogni ulteriore domanda sull’assetto del Forlì FC alla prossima settimana – e con lui lo staff tecnico composto da Samuele Olivi (collaboratore tecnico), Lorenzo Bagnini (preparatore atletico) e Andrea Spinelli (preparatore dei portieri) non vede l’ora di cominciare una nuova avventura e fisa l’appuntamento al raduno tutto in casa del prossimo 18 luglio. Lavorando su quale squadra, lui abituato a far rendere il meglio da giocatori spinti più dalle motivazioni che non dal curriculum? Lo spiega a grandissime linee il diesse Sandro Cangini: “Nicola è la persona giusta per proseguire nel nostro cammino e nel programma di crescita; per confermare quell’atteggiamento di serietà e impegno che vogliamo sia la nostra cifra. Rispetto al roster dico che obiettivamente era difficile proseguire con il gruppo della scorsa stagione dovendo fare la quadra tra la nostra forza economica e l’idea di contare su giocatori futuribili. Ci stiamo muovendo su giocatori fidelizzati, su chi è di Forlì o a Forlì nel cuore. Gli “specialisti” saranno di contorno, non il cuore. Non abbiamo cambiato per cambiare ma punteremo su un assetto che duri nel tempo e che sia economicamente sostenibile.” Cangini, che a più riprese si assume l’onere e l’onore di cambiare i biancorossi per meglio rispondere al DNA stesso della Società e del nuovo Mister, gira pagina ma non obiettivi: “Non sarà una stagione di transizione ma una stagione che rispetto al recente passato risponda a un progetto sostenibile e ambizioso. Rimini è un esempio di quanto si possa far bene mantenendo sane le casse. Il Forlì non ci piove deve puntare in alto sempre.”
Nicola Campedelli, presentato lo staff – “che mi aiuterà a far crescere la squadra e me stesso” – riprende le motivazioni che lo hanno portato al Morgagni: “Con Cangini ho trovato subito sintonia: il progetto è stata la prima vera causa della mia scelta. Ho avuto tante offerte ma Forlì mi ha calamitato per storia, società, tifo, strutture. Sono sicuro che qui si possa fare calcio nella maniera migliore. Quando si ha la possibilità di ricostruire una squadra la base dev’essere una filosofia comune, la voglia di farsi valere. Per questo qercheremo giocatori di qualità ma soprattutto di mentalità, ragazzi che vogliono vincere e ancor prima migliorare. Un approccio che dev’essere di tutti, anzitutto dello staff e mio.” Passando al campo, allo spauracchio di un girone che potrebbe somigliare più a un campionato di parecchie categorie sopra, ricco di squadre come Modena o (forse) Cesena, e a una piazza esigentissima come il Forlì: “La composizione dei gironi è una pratica difficile da prevedere a luglio… Dobbiamo restare concentrati su noi stessi poi vedremo, impegnarci a valorizzare il Noi non l’Io. Personalmente non temo le pressioni, il primo esigente sono io. Anzi le attese motivano, caricano.”