Altro giro, altro regalo per Sandro “The Liferunner” Valbonesi. Dopo aver messo in bacheca il coast to coast degli USA, d’Italia e la Savona-ghiacciaio di Breithorn non-stop, il super-atleta forlivese riprova un’impresa mai tentata: dallo zero altimetrico di Savona alla vetta del Cervino (4.478 metri) in 18 ore filate, dall’11 al 12 agosto; 260 km in bici e altri 7 di corsa e ferrata. Roba da matti, roba per chi ha muscoli infiniti e grande cuore visto che Sandro fatica per promuovere la ricerca oncologica e le attività dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) di Meldola.
Non è nuovo a questo tipo di iniziative benefico-sportive Valbonesi, dal 2011 promotore, attraverso il progetto “Life Runner”, del legame tra sport, corretti stili di vita e lotta oncologica. Valbonesi ha lanciato anche una campagna di crowdfunding attraverso Facebook per contribuire alla buona riuscita di questa nuova sfida.
L’impresa 2018 è stata presentata martedì nel corso di una conferenza stampa in Comune a Forlì a cui hanno preso parte Sandro Valbonesi, Matteo Montaguti, ciclista professionista amico dell’atleta e sostenitore di questa iniziativa, Sara Samorì, Assessora allo sport del Comune di Forlì e Giorgio Martelli, Direttore generale IRST.
Il prossimo 11 agosto l’atleta romagnolo inizierà un percorso molto impegnativo che vedrà il susseguirsi di tre diverse discipline quali bici, trail e alpinismo: partendo da Savona alle ore 15 in sella alla sua bici da corsa, pedalerà in direzione Cervinia per 260km (e un dislivello positivo di ben 3.700 mt) per arrivare, dopo oltre 11 ore, intorno alle 2 di mattina nella nota località montana. Raggiunto il primo obiettivo, lascerà le due ruote e, dopo un rapido ristoro e “cambio d’abito”, inizierà la scalata a piedi per 7km verso la vetta del Monte Cervino, a 4.478 mt per un dislivello positivo di 2.478 mt. L’atleta dovrebbe raggiungere la vetta intorno alle ore 10:45 del 12 agosto e sarà accompagnato dalla guida alpina Jules Pession, mentre nella prima parte sarà affiancato dalla fidanzata Lisa Rodi e dagli amici Nicola Morolli e Andrea Dal Santerno che lo seguiranno in automobile.
“La parte più dura sarà sicuramente quella per arrivare alla vetta, – dichiara Valbonesi – la scalata del Cervino è considerata di quarto grado su sette nella scala alpinistica, quindi difficile; dovremmo arrivare in 7 ore se le condizioni meteo ce lo permetteranno. Quest’impresa, mai tentata prima, fa parte del progetto Life Runner nato dopo che a mia madre è stato diagnosticato un tumore ed è stata curata all’IRST. Ho iniziato queste avventure un po’ per gratificazione personale visto il mio amore per lo sport e un po’ per dare il mio piccolo contributo all’Istituto che si è preso cura di lei. Spero che questa sia una tappa di un percorso e poter continuare questa bella collaborazione.”
“Vorrei fare un grande ringraziamento a Sandro per tutto quello che ha fatto per IRST in questi anni – afferma Giorgio Martelli -. Con la sua testimonianza porta un valore molto alto nelle imprese che compie e un forte sentimento di solidarietà. Quando in Istituto pervengono donazioni liberali di singoli cittadini o da aziende oppure quando qualcuno, come Sandro, decide di dedicare il proprio tempo per sostenere le nostre attività, siamo ancora più felici perché significa che stiamo raccogliendo la fiducia delle persone”.
Questa impresa è un’evoluzione di quella messa a segno l’anno scorso quando Valbonesi ha percorso di corsa e in bicicletta in 17 ore i 260 km che separano Savona dalla cima del Monte Breithorn. Gli anni passati, invece, hanno visto l’atleta impegnato in un coast to coast a piedi e in bicicletta da New York a San Francisco nel 2011, poi nell’estate 2012 in un percorso di 21 tappe a piedi in 3 settimane sull’arco alpino dalla Liguria al Friuli e ancora nel 2014 in una doppia impresa: la prima a maggio correndo da Viareggio a Cesenatico in 5 tappe e la seconda in agosto con un’ultracycling non-stop alpina di 511 km con 13.200 mt. di dislivello positivo da Ventimiglia a Morgex (valle d’Aosta). Nel 2015, invece, ha percorso 565 km da Ventimiglia a Cervinia in sella alla sua bicicletta attraversando ii 10 passi alpini più famosi della storia del ciclismo.
“Come amministrazione e assessorato allo sport siamo molto felici e orgogliosi di sostenere questa bellissima impresa sportiva – dichiara Sara Samorì –. È un modo di fare promozione dello sport davvero importante con un duplice significato: valorizzare alcune battaglie fondamentali come la lotta contro i tumori – portata avanti anche da eccellenze del nostro territorio quali l’IRST – e, allo stesso tempo, diffondere tra la cittadinanza la consapevolezza di quanto sia indispensabile per la nostra salute seguire corretti stili di vita. Iniziative come queste, inoltre, valorizzano la nostra città come culla di tanti atleti come Sandro che portano avanti lo spirito sportivo nella sua accezione più completa”.
“Intervengo come amico di Sandro ma anche in qualità di sportivo che ama lo sport quanto lui – afferma Matteo Montaguti -. Sandro si definisce un ciclista amatoriale ma quello che sta per fare è uno sport estremo più che una sfida amatoriale. Quello che fa Sandro oltre che essere una conseguenza della sua profonda passione sportiva ha anche un valore in più: è riuscito, infatti, a sposare la sua passione con lo spirito di solidarietà e sostegno verso una realtà locale molto importante che merita di essere conosciuta anche in altre regioni come punto di riferimento in caso di bisogno. Auguro a Sandro riuscire in questa impresa, di goderne appieno e di tornare ancora più arricchito da questa esperienza”.
Fino ad oggi le somme devolute a IRST hanno ormai superato i 10.000 euro e sono state utilizzate per progetti di umanizzazione, in particolare per garantire e mantenere il servizio navetta gratuito dedicato ai pazienti dell’Istituto, servizio imprescindibile per tutti coloro che per motivi di cura devono recarsi in Istituto ma non hanno possibilità di muoversi con mezzi propri.