Nelle ultime cinque partite il Forlì ha perso una sola volta (Teramo, iniziata con la papera di Turrin al 1′), ne ha pareggiate due in trasferta (Bassano, vinceva 2-0 a un quarto d’ora dalla fine) e Macerata in rimonta, ha battuto il Mantova dilagando 4-1 e oggi la Reggiana 2-0. Agli emiliani il Morgagni non deve portare molto bene: due stagioni fa cominciarono il campionato perdendo 1-0. Nel complesso la squadra di Gadda ha raccolto 8 punti. La classifica parziale in queste ultime cinque partite è questa:
Pordenone 13, Venezia 12, Padova 10, Gubbio 9, FORLI, Ancona e Maceratese 8, Teramo, Sudtirol e Lumezzane 7, Mantova, Albinoleffe e Sambenedettese 6, Parma e Santarcangelo 5, Feralpi 4, Bassano e Modena 2, Fano 1
Sembra già lontanissimo il primo scorcio di stagione, quei 2 punti nelle prime 9 giornate che facevano temere una stagione da incubo, una squadra costruita male (“Cangini va bene in biglietteria”) e nessuna via di uscita. Un mattoncino alla volta invece il Forlì ha recuperato punti e ha imparato a conoscersi, ad avere fiducia in sé (un compagno verso l’altro) e a credere che questa stagione potesse davvero essere raddrizzata. Non è ancora così – il Forlì non dimentichiamolo è ancora ultimo – ma ora è abbastanza vicino al gruppo: per dire, la salvezza diretta è a 4 punti. Si potrebbe girare l’anno solare a distanza di una partita dalla salvezza diretta. Se qualcuno l’aveva anche solo sperato un mese fa, alzi la mano.
Contro la Reggiana in un Morgagni da record negativo di spettatori il Forlì ha confermato il trend di crescita su vari piani. La squadra è stata schierata da Gadda con un 5-3-2 nel quale gli esterni erano Adobati, riportato a destra, e Tentoni a sinistra. Il gol lampo di Ponsat ha sparigliato le carte aprendo spazi sulle trequarti emiliana. La Reggiana ha giocato nel complesso una partita con moltissimi errori tecnici e non è mai riuscita a mettere davvero pressione ad un Forlì ordinato, tosto e convinto. Nel primo tempo ha brillato Spinosa (2 assist), nel complesso ha funzionato praticamente tutto: il terzetto di centrali finalmente impeccabili, gli esterni dominanti a tutta fascia, Capellupo in regia e Alimi mezzala (c’è pasta). Bardelloni e Ponsat che gol a parte hanno lavorato tantissimo impedendo alla Reggiana uno sviluppo fluido dell’azione fin dal basso. E’ stata una vittoria convincente, incoraggiante, piena.
pedala, pedala
Ora il Forlì è senza dubbio alcuno in corsa non solo per i playout ma per la salvezza diretta, ci arriva col passo più svelto delle concorrenti, ha il mercato di gennaio alle porte (Succi è ormai vicinissimo) e sa di aver sorpreso non solo i suoi stessi tifosi ma anche moltissimi addetti ai lavori. Una situazione ideale.
Unica nota negativa della domenica l’espulsione di Ponsat che presumibilmente non tornerà in campo prima del 2017 (la condotta violenta da regolamento è punita con tre giornate). L’attaccante ex Correggese è il fiore all’occhiello della rosa costruita in estate da Cangini e Gadda. Brevilineo con senso della profondità ma anche e forse soprattutto capacità di giocare nel breve più e meglio di Melandri, forza nelle gambe notevolissima per un 21enne, senso del gol e capacità associative coi compagni di molto superiori alla media. Alla terza partita da titolare si è sbloccato in Lega Pro e chiuderà il girone di andata a quota 5. Non male per un debuttante di quell’età inserito in un contesto difficile come è stato il Forlì per i primi due mesi e mezzo. Fin qui Bepi ha giocato 1.106 minuti (nettamente il più utilizzato tra i giovani) in 13 gare da titolare più una da subentrato, ha segnato come detto 5 gol e ha servito un assist. Il suo girone di ritorno non potrà che essere migliore dell’andata. Lo stesso può dirsi del Forlì.