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Com’è già la definizione sulla Treccani? Ah, sì:

Dopo averla vinta con Treviso nonostante un gioco rotto in uscita dal time out, contro Udine Garelli festeggia nonostante una clamorosa disattenzione di Vico: a 4 secondi dalla fine e con 3 punti di vantaggio l’argentino non solo non commette fallo su Allan Ray, ma gli sta anche abbastanza vicino da rischiare di commettere un fallo sul tiro da tre punti.

spoiler: finisce bene

L’argentino di Forlì è ancora lontano dalla condizione migliore ma si è preso tanti tiri aperti e soprattutto ha difeso fortissimo per tutta la partita: lui e gli altri piccoli di Forlì hanno tolto le penetrazioni ai corrispettivi friulani vanificando così gli spazi cercati da Lardo, ideatore dell’inatteso quintetto senza 5 di ruolo. La possibile anzi probabilissima crescita del rendimento di Vico è un’ottima notizia per Garelli, che continua a vincere, l’Unieuro è prima in classifica, nonostante la squadra palesi limiti evidentissimi nell’apporto della panchina: contro Udine sono risultati poco più che ininfluenti Bonacini, Paolin e anche Pierich. Come migliorerà la squadra quando il coach avrà a disposizione qualche rotazione in più? Qualche minuto di panchina a Blackshear ad esempio permetterebbe, e in parte è già successo domenica, di mettere le ultime 4-5 palle della partita in mano all’americano, uno che non si tira certo indietro e può sfruttare sempre un mismatch favorevole con l’avversario. Detto in soldoni: questa Unieuro è molto lontana dalla perfezione, può migliorare molto e nonostante questo si trova dopo 4 partite in testa alla classifica. Altre buone notizie? Sì.

Garelli protesta, a prescindere

Staff e società speravano che gli americani fossero forti, ma nemmeno loro immaginavano probabilmente che fossero così forti. Di Blackshear abbiamo detto e probabilmente il suo rendimento da totale fuoriclasse in A2 è quello che stupisce meno. Ma un Crockett così? Il ’91, primo straniero nella storia della Pallacanestro 2.015, prende punti e rimbalzi come piovesse, con il surplus di una predisposizione epidermica all’highlight che porta gente a palazzo, visibilità sui media ed entusiasmo. A proposito: se la squadra vola, il pubblico del Pala Galassi è (quasi, poi ci arriviamo) perfettamente sintonizzato sul momento storico che sta vivendo il basket forlivese. Prendiamo la partita contro Udine: se rimonta e sorpasso nell’ultimo quarto fossero avvenute un anno fa in serie B, contro una qualsivoglia delle semisconosciute avversarie del campionato, la squadra avrebbe quasi certamente affrontato i minuti decisivi della partita in ghiacciaia. Domenica invece il palazzo, che conosce Ray e sa che Vanuzzo ha giocato una finale scudetto – quindi certe cose contro avversari così possono anche succedere – è letteralmente esploso sotto di 5, diventando, detto da uno che era in campo, un fattore pesante e probabilmente anche decisivo.

E arriviamo al quasi. Inspiegabile l’atteggiamento di una piccola parte della tifoseria verso Paolo Rotondo. Non tanto perché non sia giustificabile l’urlaccio ad un giocatore della propria squadra: per carità, chi paga il biglietto ha diritto a dispiegare la propria ugola come meglio ritiene. Quello che non si capisce è il motivo tecnico della mini contestazione, perché in questo inizio di stagione Rotondo non solo sta giocando bene, ma sta addirittura dimostrando che probabilmente la A2 gli calza meglio della B. E non può bastare un sottomano sbagliato, per quanto goffamente, per far deragliare qualche tifoso delle prime file (poi va anche detto che il resto del palazzo lo ha applaudito).

Ps Presente la vicenda Pierich-Carraretto? Ecco. Come l’anno scorso la società dimostra di avere idee chiare e senso di responsabilità, aspettando il proprio giocatore infortunato ed evitando di spendere altri soldi (quanto costerebbero insieme ogni mese Pierich e Carraretto, per quanto, 15 minuti a partita?) se non necessario. Ecco. Ora, per chi mastica anche un pochino di pallone, sovrapponete l’immagine a quel che sta accadendo in queste ore al ‘Morgagni’.