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Qualche giorno fa è apparsa come un fulmine a ciel sereno (o quasi sereno) una notizia, riportata dal settimanale “L’Espresso”, volta a fare quantomeno sobbalzare il mondo del calcio italiano. Secondo quanto risulta dai documenti riservati che il suddetto giornale ha riportato, circa un terzo delle squadre di Lega Pro, per riuscire a iscriversi al campionato 2016-2017, si è affidato alle garanzie di una società finanziaria, la Gable Insurance (con sede a Vaduz, Lichtenstein e quotata nella Borsa di Londra). Fin qui nulla di strano, se non che adesso Gable sembra non sia più in grado di onorare i suoi impegni: lunedì 12 settembre, la società di assicurazioni ha dichiarato la propria intenzione di ritirare il proprio titolo dalla borsa inglese a causa della grave situazione economica in cui versava.

Proviamo a ripercorrere insieme i fatti dal principio. Come tutti noi ben sappiamo la Federcalcio richiede 350 mila euro per iscriversi al campionato di Lega Pro. Durante l’estate, 20 club di Lega Pro tra cui il Santarcangelo, uno di serie B e uno di Serie A (seppure questi ultimi due per motivi differenti), hanno presentato alla Federazione delle fideiussioni emesse da Gable (il cosiddetto fideiussore o “garante”, che si obbligava al pagamento in luogo delle società italiane). “Tutto regolare”, il verdetto emesso dagli organi di controllo durante gli accertamenti rituali di luglio. Giudizio troppo frettoloso, visto che poco tempo dopo si è scoperto che il bilancio dell’ anno precedente della società che batte bandiera in un cosiddetto paradiso fiscale è andato in perdita di 25 milioni di sterline. La Federazione Italiana dal canto suo si riserva la facoltà di indicare a quali enti sia possibile fare affidamento per l’ emissione di polizze assicuratrici, come d’altronde sottolinea in una nota ufficiale la Lega Pro : “Occorre preliminarmente precisare che, ai fini dell’iscrizione alla stagione sportiva 2016/2017, la Federazione, a seguito di un provvedimento della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nel sistema licenza nazionali per la stagione in corso, ha dovuto indicare come soggetti idonei ad emettere le garanzie a prima richiesta necessarie alla iscrizione, non solo gli istituti di credito, ma anche le società assicurative iscritte all’albo IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ed autorizzate all’esercizio del ramo 15 e i soggetti iscritti nell’Albo di cui all’articolo 106 TUB” aggiungendo che la Lega Pro proprio “in considerazione della difficoltà di verificare la corretta operatività delle società assicuratrici e della difficoltà di verificare le genuinità delle fideiussioni rilasciate da soggetti diversi dagli istituti bancari, ha instaurato un rapporto di collaborazione con le massime autorità di riferimento: Ivass e Banca d’Italia”. Ivass, dal canto suo, ha confermato che “ Gable Insurance AG risultava abilitata ad operare in Italia per il rilascio di fideiussioni/garanzie a prima richiesta necessarie per l’iscrizione al campionato”. Ecco perché non viene inficiata la validità dei contratti stipulati in data antecedente al 9 settembre 2016, laddove solo successivamente a questa data è stato fatto divieto alla Gable da parte dell’ Autorità di Vigilanza del Lichtenstein di concludere nuovi contratti e di rinnovare e/o concedere proroghe sui contratti in essere. Per la Lega Pro e le relative società quindi non esiste motivo di preoccupazione: i contratti stipulati tra Gable e società italiane non risultano inficiati e sono quindi protetti civilmente (sembra che Gable a sua volta sia riassicurata da una società indiana con rating A-, superiore ad altre società più famose, il che permetterebbe ai club di rivalersi su questa). Inoltre i legali delle società calcistiche affermano che non vi è ragione di sollevare criticità.

In attesa di ulteriori sviluppi e comunicazioni da parte delle autorità competenti.