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Oggi sono uscito in bici, mi sono bardato come i ciclisti e via che sono partito, ovviamente sullo stradone. A Dovadola tre ragazzini in Graziella mi hanno superato ridendo. Ho girato la bici e sono tornato indietro. E il bello è che mi fanno anche male le gambe… povero me. Però quei ragazzini mi hanno fatto tornare in mente quando ci inventavamo le tappe cittadine, era il periodo che il Giro tirava, Saronni, Moser, Hinault… e c’era la cronoscalata a Rocca delle Caminate o la cittadina che prevedeva anche il giro di un Piazzale della Vittoria deserto.

Piazzale della Vittoria… PdV… quasi quasi mi faccio una bloggata, ho pensato. Quei ragazzi mi hanno accolto fra di loro, la mia “pagina” è quella che è, male che vada mi rimbalzeranno, intanto io scrivo! Va che è divertente.

E a proposito di quel periodo, fine anni 80 inizio 90, è venuto a galla un episodio del maggio ‘91. Mi ritrovai con i miei compagni della squadra di pallacanestro del Liceo Scientifico, freschi vincitori dello scudetto Studenteschi, invitati all’Hotel della Città dal Panathlon insieme al nostro allenatore/prof Enrico Aldini per il classico appuntamento dove venivano premiati gli atleti forlivesi dell’anno.

col prof De Fanti, palestra dello Scientifico

Io ero ovviamente un tesserato Libertas Pallacanestro e in quella stagione (90-91), in conseguenza dei rapporti non proprio idilliaci avuti l’anno precedente con l’allenatore della prima squadra cittadina Virginio Bernardi, fui mandato dalla società in prestito alla Virtus Imola in B2 (l’attuale DNB vinta dalla Pallacanestro 2.015 l’anno scorso). Ebbene, quel giorno all’Hotel della Città era invitata anche la Filanto al completo e Bernardi era al tavolo dei relatori “illustri”… per cui mi trovai con di fianco i miei ex compagni (Mentasti, Bonamico, Ceccarelli, ecc). Passato quell’anno di “purgatorio” a Imola mi sarei ritrovato con loro l’anno successivo.

coppa in mano, Manucci a dx, Serra e Orlandi dietro, Rosetti a sx

Un bel po’ di gente: atleti, dirigenti, giornalisti e autorità. C’è un tavolo con dei liceali che se la tirano anche un pochino. “Io volevo dire – parte Bernardi – che oggi c’è una persona che invidio in questa sala, e questa persona è Marcello”. Tutti mi guardano e applaudono, il Marine e Cecca trattengono le risate a stento… e lui continua. “Lo invidio perché ha vinto uno scudetto. Ed è quello che sogno per me il prossimo anno a Varese”. Furbo come sempre. Dopo due anni a tutto gas, promozione e salvezza, l’allenatore della Filanto va ad allenare in una delle più gloriose società italiane. Conoscerà l’esonero, da quelle parti se non il primo poco ci manca. Stessa sorte capiterà a chi l’ha sostituito a Forlì. Retrocessione per entrambe, per Varese è la prima volta nella storia, per Forlì no, ma come se non bastasse qua vediamo anche Corrado andarsene alla Fortitudo. Ma tant’è… è il basket senior.

La gloria va e viene.

Arione Costa tenta la stoppata

Succede però che in quell’anno dal maggio ‘91 al giugno ‘92 c’è un gruppo di ragazzi che mette Forlì sulla mappa, vincendo (VINCENDO) il titolo nazionale Studenteschi (quello vero, quando c’erano ancora i tesserati) e conquistando le Finali Nazionali Juniores per la prima volta nella storia della Libertas, quella originale. Quindi? Dirà quello. Quindi niente, sono passati 25 anni: è un po’ da anziani e anche un filo autoreferenziale forse, ma io i miei amici di quelle due squadre che erano una li voglio salutare, tutto qua.

L’attuale vice Garelli, allora imberbe Pomo Serra, con Marcello

Nicola Sampieri, CheccoBerlati e RiccardoMarisi (rigorosamente attaccati), il Gardo, il Pomo, Bizzo, Kiki, Jovaisha Biancoli, il Gaio, Matteo Rosetti (ciao Matteo), Alessio Donnini, Fede Manucci, l’Aspido, Pat, Andrea Fiorini, Cico Fanti. E con noi Marione, Loris e il prof Aldini.

Tutto qua. Magari lo pubblicano…e qualcuno di loro lo legge. Anzi, sai cosa, faccio 31 e aggiungo quello che mi viene. Aggiungo che loro (i tre vecchi nominati sopra) vanno ringraziati perché erano come i giardinieri… di un giardino annaffiato con cura e di cui non è mai stata calpestata un’aiuola. E c’è una bella differenza.

Comincia una nuova stagione giovanile a Forlì: a tutti i giardinieri l’augurio di riuscire a fare lo stesso… lascerete bei ricordi.