Non so bene come partire, presentarsi è quanto mai complesso. Però bisogna pur cominciare da qualche parte. Lo farò quindi scrivendo senza troppe barriere, sperando che portino all’Argomento che tratteremo di qui in avanti.
Quale sarà il filo conduttore? Beh, difficile indicarlo in maniera universale, diciamo che a me piace individuarlo come OGGETTO che nell’essere un elemento tecnico, ha inoltre una sua piega del tutto romantica che gli permette di esprimere svariate emozioni: la “Bicicletta”. La bicicletta nel suo essere un mezzo di trasporto, nel suo essere una compagna di viaggio, nel suo essere “causa” di sofferenza e soddisfazioni, nel suo essere tecnicamente avveniristica, nel suo essere amata ed odiata, nel suo essere controversa.
Racconteremo di storie reali, attraverso ritratti di “comuni mortali” o corridori veri, che affrontano le corse, quelle vere con la C maiuscola. Troveremo il modo di portarvi sulle nostre strade, su percorsi apparentemente famigliari ma che diventeranno colorati da descrizioni soggettive. Vi porteremo in casa delle squadre amatoriali, vi racconteremo di come si possa sostituire la Bicicletta chiudendo gli occhi e di come la bicicletta possa rendervi la vita più bilanciata. Perché il ciclista non è un soggetto che usa la siringa, non si dopa. Trasmettendo la passione per questo universo, perché pedalare aiuta a stare meglio, perché non inquina, perché zittisce i rumori.
In fondo tutti abbiamo cominciato dalla bicicletta che portava le ruotine, tutti quanti abbiamo pensato che la biciclettina regalataci a tre-quattro anni non potesse procedere senza il sostegno del genitore che teneva ben salda la presa sulla sella. Tutti ricordiamo come fosse bello sentire la bicicletta scivolare sull’asfalto, quando a spingerla erano i nostri piedi che muovevano i pedali.
Dunque? Dunque, vi aspettiamo, curiosi, interessati, perché sarà bello raccontarvi le storie a due ruote.