
Ad Agosto gli appuntamenti per i Cicloamatori non sono tanti, diciamo che si esauriscono quasi, per poi riprendere con un’attività non troppo esasperata a settembre. Questa è solitamente la fase della stagione che non richiama più troppe velleità, perché detto molto chiaramente il calendario è concentrato tra fine Marzo e fine Luglio e le Classicissime vengono inserite in quella fase della stagione. Ma esiste da qualche anno, per la precisione 10, una novità, quasi un’esclusiva a questa regola non scritta. Si chiamava “Pantanissima” e quest’anno ricorda il 20° anniversario del doppio Successo Giro d’Italia & Tour de France di Marco Pantani. Nel lontano 1998 il Corridore romagnolo riuscì in una doppietta che non è più stata riproposta da nessuno, un traguardo che pare essere destinato a rimanere tale viste i ripetuti tentativi non andati a buon fine, di alcuni Grandi del Ciclismo moderno.
Quella che il 02 Settembre verrà disputata è una Nuova Pantanissima. Dico nuova poiché non sono poche le novità, delle vere e proprie modifiche radicali per farne sempre più un Evento di appartenenza allo spirito ed alle gesta di Marco. Cambia in primis il Nome, ora avrà l’effige del Pirata: Granfondo Marco Pantani (www.gfmarcopantani.com/it). Nuovo percorso – che andremo a descrivere – una nuovissima compagine organizzativa ed un Logo che rimanda all’immagine del Pirata con il suo immarcescibile accessorio: la bandana. Cesenatico è sede non solo della Nove Colli quindi, ma rappresenta oramai tappa fissa per gli appassionati delle due ruote, con questo ulteriore appuntamento la Riviera si garantisce un flusso continuo di amanti, garanzia di forte impulso turistico per la nostra Terra.
Il Tracciato nelle varie edizioni ha subito alcune modifiche, cambiando spesso l’ossatura del suo percorso, ma non perdendo di vista l’aspetto più importante: mettere in risalto un territorio adattissimo alle biciclette, con strade che nella fantasia di alcuni possono stuzzicare il ricordo di allenamenti del Pirata.
Si comincerà l’avventura dinanzi alla Statua/Monumento di Marco sul Lungomare Carducci, si uscirà da Cesenatico e si punterà Cesena, per poi aggirarla. Si Passerà per Montaletto, Pievesestina e poi Diegaro proseguendo per le varie Frazioni che porteranno la Carovana a Borello. A questo punto si lascerà la via primaria che condurrebbe a Sarsina o Bagno di Romagna, ma si punterà a destra per arrivare a Linaro. In definitiva da Cesenatico saranno 48 km per arrivare sotto la prima Salita: la Ciola.
Non è un deja vu, ma un rimando diretto alla Nove Colli – in quel caso si tratta della terza salita – in questa gara però avrà un compito più importante, farà da spartiacque per molti, la salita è ostica nei suoi primi 4 km, molla poco ed ha pendenze che raggiungono il 13% e raramente scendono sotto il 9. Sale tra tornanti e curve ampie, tenere duro nella sua prima parte permette poi di rifiatare nella seconda, dove lunghi falsopiani possono farti rimanere con i più pimpanti. Si entra nell’abitato di Ciola ed in un batter d’occhio si inizia a scendere, ma per poco, perchè 500/600 metri di una nuova pettata rompono il ritmo. Lungo falsopiano, altro leggero tratto al 10% e finalmente si inizia la vera discesa. Sono a questo punto 5km per scendere in picchiata a Mercato Saraceno.
Rispetto alla Nove Colli non si cercherà il Barbotto, ma si riprenderà la vecchia statale che ci condurrà a Sarsina. Sono 7km di trasferimento non semplici, perché in pratica salgono tutti, anche se non regolari. Prima di entrare a Sarsina, si tenderà a sinistra, discesa di 400metri e poi ce la vedremo con 4km relativamente semplici, quasi pianeggianti; ad un certo punto la strada cambierà lato della valle, superando un ponte si impennerà con un km al 9/10%; da qui saranno 5km per arrivare a Sant’Agata Feltria, salita che diventa poi regolare e stimolante. Si può spingere ottenendo facilmente delle discrete velocità.
Superato il Borgo, ci si trova a combattere con il tratto che condurrà in vetta alla Botticella. Sono 4km molto insidiosi con un primo km uscendo da Sant’Agata sempre oltre il 10%. Pian piano che ci si avvicinerà alla cima le pendenze si ammorbidiranno, senza però diventare mai realmente facili. Finita la salita il tracciato per ben 25 km sarà un continuo Sali-scendi che creerà qualche nervosismo. Si oltrepasserà Perticara, Barbotto fino ad arrivare a Rio Petra, qui saranno 8km di discesa per arrivare a Bivio Montegelli. Saremo così nuovamente a valle ed all’appello mancherà solo il Montevecchio.
5 km di un altro trasferimento tra leggeri falsipiano e qualche tratto più veloce, sarà comunque una fase utile per recuperare qualche energia e meditare su come chiudere questa Granfondo: da attaccante o da semplice escursionista che vuole portarne a casa un’altra. Il Montevecchio è una di quelle salite sulle quali il Pirata provava la gamba, in vetta ci sarà un altro Monumento dedicatogli che spesso è oggetto di pellegrinaggio. Questa ultima salita non è affatto lunga, ma morde, specie nella parte centrale. Due passaggi sul 13/14%, l’asfalto che gratta, non proprio scorrevole, il caldo potrebbe anche rimanere aggrappato alla stagione e qui umidità e calura potrebbero dare noia a qualcuno che magari senza troppa idratazione potrebbe incappare nei crampi. L’ultimo km ti fa intravvedere la fine, un rettifilo che tende un po’ a sinistra che sembra piatto, ma che in realtà fa male ed impegna.
Non inizia la discesa vera, anzi si rientrerà su Cesena tramite una strada che costringerà a rilanciare spesso l’andatura, non si riesce veramente a stare tranquilli, tanto da sperare nell’avvento della pianura che riporterà tutti a Cesenatico.
Non è un percorso facile: 146km con 2200metri di dislivello. Ma è il suo disegno a creare dei veri grattacapi, lunghi tratti di pianura dove le andature saranno alte, salite con aspri momenti, discese poco riposanti. Insomma un menù indigesto per riprendere dopo un Agosto senza numero sulla schiena. Ricominciare con questa Granfondo che sarà veloce e aggressiva, non sarà una passeggiata.
A completare l’offerta della Granfondo Marco Pantani saranno un Percorso Medio ed un Percorso Corto, di rispettivamente 107 e 75km. In pratica si scala una salita allo scendere di difficoltà. Unica grande suggestione che unisce le tre Vie è il Montevecchio con il suo mini Santuario in memoria del Campione.
Presentare un’altra “perla” della nostra Terra era d’obbligo, anche se non tutti la conoscono e come detto viste le ripetute trasformazioni, valeva la pena decriverne la traccia che delineerà la storia di questa Corsa. Vorrebbe diventare sempre più grande, più prestigiosa, gli sforzi ci sono e vanno continuamente profusi, vorrebbe diventare ancor più grande come Grande è stato colui che gli regala il nome ed il fascino.
