Il Ciclismo, abbiamo imparato in queste settimane, fa rima con professionismo, imprese epiche, Giro d’Italia o Tour De France, ma è assai limitante ritenere che la passione sia riconducibile solo all’eccellenza. Il sommerso di appassionati che riempiono strade, percorsi, salite, è innumerevole, quasi incalcolabile. La bicicletta unisce per questo, è un’attività all’aperto che combina persone e le spinge ad affrontare ogni sorta di avventura. Sono questi Gruppi che trovano una loro dimensione ed una struttura organizzata, con organigrammi, progetti, idee da fondere, in modo tale da creare delle vere e proprie Squadre tanto da divenire inequivocabili, del tutto riconoscibili. Inizio così, da oggi, una panoramica tra alcune di queste che “ruotano” intorno alla nostra città e che racimolano iscritti in territorio, una zona la Romagna, che fonde la genuina partecipazione, ad un territorio ideale per praticare questo Sport.
Da qualche parte dovevo cominciare… Ne incontrerò alcune che mi hanno visto membro, interessato e partecipe, altre invece, come questa che ho “interrogato”, conta alcuni ciclisti di mia conoscenza, coi quali ho condiviso uscite, ed esperienze. Mi riferisco all’ARTUSIANA BIKE ASD e per farmi raccontare al meglio cosa sia questa Realtà, ho incontrato Simone Pambianco che fa parte integrante del Consiglio d’Amministrazione e in questo ricopre il ruolo di portavoce del Gruppo. Uno dei suoi principali ruoli, assieme agli altri membri del consiglio, è quello di coordinare tutte le iniziative di promozione e quelle legate ai programmi dei tesserati dell’Artusiana. Con Simone ho trovato terreno fertile per instaurare un ottimo dialogo, non fosse altro per la sua totale disponibilità e per qualcosa che indubbiamente ci unisce: la voglia di parlare dell’ universo“bici da strada”. In questi casi il mio compito diventa assai agevole, basta dare un input e Simone mi rende partecipe al meglio dei suoi pensieri, riuscendo a coinvolgermi ed a condividere appieno le sue visioni.
Simone, ti andrebbe di farmi una panoramica di ciò che rappresenta questa Squadra?
L’Artusiana Bike ASD è diventata una tra le squadre di riferimento della provincia di Forlì-Cesena per tutti gli appassionati di bici, noi Artusiani, infatti, proveniamo dai vari comuni del territorio romagnolo. A spingere il nostro nome è la cittadina di Pellegrino Artusi, Forlimpopoli che con la festa a lui dedicata, ogni anno richiama migliaia di visitatori. Il nostro media pubblicitario più rilevante è sicuramente la divisa, coi suoi bei colori blu e fuxia, ci viene riconosciuta come una delle divise più belle del panorama dilettantistico locale. Grazie a tutto questo siamo riconosciuti in tutta la Romagna e non solo; per esempio, quando partecipiamo alle Gran Fondo sparse per l’Itali,a ci capita di sentirci chiamare “ehi Artusiani!” o “forza Artusiani!”. E’ una bella sensazione e motivo di orgoglio essere riconosciuti dentro e fuori al nostro territorio.
Cosa accomuna i vostri iscritti? Quanti siete?
Ciò che ci accomuna è lo spirito di appartenenza ai colori sociali e la voglia di godersi questo bellissimo sport in gruppo. Ad oggi abbiamo completato un piano importante di revisione grafica della nostra divisa e dei mezzi di comunicazione digitali con cui intendiamo sempre più entrare in contatto con il nostro pubblico. Con l’intento di ampliare il numero degli iscritti coinvolgendo anche i più giovani. Ci piacerebbe scoprire ragazzi pronti ad avvicinarsi a questo Sport.
Quali i grandi obiettivi di stagione?
Molto semplice: l’obiettivo prioritario resta sempre quello di organizzare e svolgere attività interessanti per noi tesserati coinvolgendo e divertendo ogni singolo iscritto. Dopo di che al nostro interno ci sono vari profili di tesserati: da chi coltiva ambizioni di classifica alle Gran Fondo e, quindi, si allena costantemente; a chi invece non è possibile allenarsi in modo costante e vive la squadra più come un punto d’incontro per i giri del fine settimana. In questo modo la squadra funge da base di aggregazione e puro incentivo alla pratica sportiva.
Lo spirito è… alle Gran Fondo con il coltello tra i denti o per dire “io c’ero!”?
Dipende, ognuno di noi ha le sue prerogative; ognuno è libero di dare il massimo alle gran fondo. Succede anche sovente che alcuni di noi si ritrovino per fare le Gran Fondo come si dice “tutti insieme” dandosi così una mano l’un l’altro. Ad esempio quest’anno, con circa una ventina di tesserati abbiamo aderito al circuito InBici Top Challenge 2018 che prevede 8 belle Gran Fondo e proprio il nostro Presidente sta ottenendo dei brillanti risultati all’interno della sua categoria e siamo sicuri che troverà man mano che proseguirà nel circuito maggiore partecipazione ne collaborazione dai compagni di squadra.
Qual’e lo stato di salute del ciclismo amatoriale?
E’ evidente che il ciclismo è uno sport in continua crescita sia a livello locale che nazionale, ma tutto sommato resta uno sport a cui ci si avvicina in una seconda fascia di età; spesso recluta appassionati provenienti da altre discipline. Quindi, purtroppo, si arriva al ciclismo amatoriale in una seconda o terza maturità sportiva. Riscontriamo però complessivamente maggiore interesse: ovviamente noi siamo pronti ad accogliere chiunque voglia pedalare. A fronte di sempre più utenze, sul nostro territorio, riscontriamo però una situazione del panorama delle Associazioni Sportive Dilettantistiche eccessivamente frammentata. Questa smisurata polverizzazione non permette di avere una massa critica di iscritti significativa, con il rischio di disperdere le potenzialità di realtà che potrebbero ottenere una visibilità maggiore. Le piccole organizzazioni non riescono ad implementare programmi consistenti e a “ristornare” ai tesserati dei reali vantaggi economici e sociali. Non si genera così quel circolo virtuoso capace di incrementare la partecipazione e la fedeltà al ciclismo. All’opposto, una squadra ben strutturata permette ad un appassionato un’evoluzione di interessi e impegni.
Nella panoramica di un ciclismo come quello forlivese, perché scegliere l’Artusiana?
Ci sono veramente molti motivi per scegliere la nostra Squadra. Intanto forniamo un calendario di giri del weekend molto bello che permette al ciclista di esplorare a fondo tutta la nostra Terra e sostenere un ottimo allenamento. Al nostro interno ci sono due persone che ogni settimana studiano il giro del weekend. La nostra abilità nel fornire un bel giro al sabato è confermataanche dal fatto che spesso si aggregano a noi, sin dalla partenza, ciclisti di altre squadre che necessitano di un giro di spessore. Oltre a questa nostra capacità di riunire appassionati, forniamo la copertura di buona parte dei costi per l’iscrizione alle Gran Fondo a cui l’Artusiana ha aderito istituzionalmente. Un altro aspetto a noi molto caro è curare la socialità all’interno della squadra ossia cercare di creare momenti ludici al di fuori della bici per far prevalere lo spirito di amicizia e divertimento che non può mai mancare. Per questo organizziamo cene di squadra in cui possiamo vivere un momento sociale importante e di divertimento, spesso allargato a tutta la famiglia dei nostri tesserati. Ogni anno, poi, organizziamo dei periodi di bici/vacanza in luoghi ambiti; ad esempio, l’anno scorso siamo stati in Sicilia, l’anno prima in Sardegna, senza dimenticare le epiche trasferte per le Gran Fondo più riconosciute del nord Europa come la Liegi-Bastogne-Liegi, la Parigi Roubaix, l’Amstel ecc. Forniamo un kit completo di abbigliamento che si rinnova ogni anno migliorandosi alla ricerca di materiali più innovativi e tecnici. Abbiamo una persona dedicata proprio a questo. Per ultimo, ma non per importanza, ogni anno organizziamo diverse iniziative di beneficienza; ad esempio per il 2017 ci siamo concentrati sulle aree terremotate del Centro Italia e siamo riusciti a portare una cifra importante al comune di Visso colpito pesantemente dal terremoto.
In definita cosa vorresti migliorare all’interno del tuo Team?
Il nostro team Artusiano è già molto completo, abbiamo attribuito ad ognuno una specifica funzione e specializzazione da mettere a disposizione del gruppo. Abbiamo un Consiglio di Amministrazione che si riunisce costantemente per valutare gli andamenti e organizzare sempre le attività. Con una bella organizzazione come abbiamo oggi possiamo dire che siamo in grado di operare in maniera strutturata ed organizzata come se fossimo un’azienda.
Programmi/progetti futuri?
Sicuramente la nostra ambizione più grande è quella di crescere in numerica di tesserati e diventare un mezzo pubblicitario importante per i nostri sponsor. Cogliamo anche qui l’occasione per ringraziarli tutti per il supporto che ci danno. Poi per il 2018 abbiamo già in programma per i nostri tesserati che hanno voluto aderire, la gita sportiva di 4 giorni al Mont Ventoux in Francia così che regaleremo l’emozione di scalare una grande salita del Tour de France quella famosa storica in cui Chris Froome nel 2016 dovette fare un pezzo a piedi mentre era in maglia gialla.
Ultima domanda: senza polemica alcuna, il tema scottante del pericolo delle strade per un ciclista, come poterlo ridurre? Un monito te la senti di farlo?
Beh un monito su questo tema così importante in cui ci si gioca non una vittoria ma la vita va fatto veramente a tre attori: Automobilisti, Amministrazioni comunali e noi Ciclisti. Partiamo dagli automobilisti, chi fa tanti chilometri in sella si rende conto di quanto ancora il tema del rispetto sulla strada sia mancante nel nostro paese. L’automobilista dovrebbe prendere maggior coscienza che sulle due ruote c’è prima di tutto una persona e che in pochi secondi si possono stravolgere vite intere. Poi il secondo elemento sul quale concentrerei l’attenzione è lo stato delle strade: percorrendo le nostre strade in bici ci si rende ben conto di quanti lavori siano stati fatti in economia od addirittura non eseguiti; questo mette a rischio la sicurezza di tutti. Spesso un ciclista è costretto a fare la sua andatura al centro della carreggiata in quanto il bordo di destra della strada è praticamente inagibile. Per finire anche noi ciclisti, soprattutto quando siamo in gruppo, dovremmo cercare di agevolare sempre al meglio la fluidità dei mezzi a motore cercando di concedere spazio e di agevolare i sorpassi.
Concludiamo la lunga chiacchierata, senza renderci conto di quante cose ci siamo raccontati, per questo sono riconoscente a Simone e non è un semplice “Grazie” quello che gli esprimo, ma qualcosa che racchiude riconoscenza e stima. Mi ha trasmesso in maniera inequivocabile lo Spirito della sua Società, i motivi di appartenenza alla loro Formazione, e sono altresì certo che ogni iscritto all’Artusiana ritroverà dentro questo spazio una parte del suo cuore pulsante.