Ammetto di averci preso gusto: mettere a confronto le realtà amatoriali del Forlivese mi stimola a provare ad estrapolare qualcosa di esclusivo, che possa servire a chi non è del tutto convinto di tentare la strada di un’iscrizione a farlo. Mettere una divisa con una chiara identificazione è un passo verso l’appartenenza ad un gruppo, ad una famiglia in certi casi. Pedalando si fatica, si soffre in molti casi ed è proprio quando si resta per ore sulla sella, mordendo il manubrio, spingendo forte sui pedali, che si creano connubi indissolubili e si instaurano relazioni umane.
Per questo il mio lavoro di riprodurre al meglio lo scenario delle Nostre squadre amatoriali prosegue, spostandosi leggermente in su, verso il Bidente, finendo con l’interpellare Stefano Laghi dell’ASD Scatenati, della quale è Presidente. Anche se mi sottolinea che ama definirsi “compagno” prima di tutto e non tanto Presidente. La Formazione ha le sue colorazioni ormai assodate nel Rosso e Nero, con una sua ormai inconfondibile “impronta” essendo, già da qualche anno, una squadra che riesce a raggrupparsi nel week end, percorrendo le nostre strade in formazione numerosa. Con Stefano provo a captare ancor di più che nelle altre puntate, il sentimento che li sprona ad allenarsi e magari rincorrere qualche bel risultato alle Gran Fondo, consapevole che in questi ultimi anni, specie in campo femminile, sono stati capaci di fare cose eccezionali. Iniziamo…
Innanzitutto ti chiederei una panoramica di quello che siete? Quando nascete? Fondatori? Una sintetica cronistoria …
Il team ASD Scatenati è nato per divertimento, quasi per scherzo, a fine 2010 a Meldola. L’idea dei tre fondatori – Stefano Laghi, presidente fin dalla nascita del sodalizio, Claudio Vestrucci, vicepresidente e Fabio Pannella – è piaciuta tanto che alla prima stagione aderirono 18 soci, il nucleo dei meldolesi, che divennero 25 poi 40, 55 fino agli attuali 73. Se lo zoccolo duro è tuttora costituito da ciclisti di Meldola, ci sono anche alcuni elementi provenienti dalle province limitrofe come Marradi, Fratta, Riolo Terme, Cesena, Bellaria, insomma un po’ in tutta la Romagna. La nostra caratteristica è quella di un gruppo unito che, al sabato si trova per fare il “giro lungo” con sosta obbligata al bar per panino e caffè, si parte e si arriva tutti insieme, aiutando chi va più piano. Una cosa che ci contraddistingue e del quale siamo fieri, è che in squadra ci sono anche ben otto “quote rosa”. Abbiamo 2 tipi di tesseramento: quello base e quello denominato “Race”. Il tesserato base può partecipare a tutte le attività del team a libera scelta. Nel Race la società decide le Granfondo a cui partecipare, passa tutte le iscrizioni e chiede al tesserato di portare a termine la GF, chiaramente divertendosi e senza velleità di risultato e arrivati ci si trova tutti al pasta party per finire in allegria. Devo dire che con questo spirito non sono certo mancate le soddisfazioni. Nel 2017 abbiamo vinto il circuito Zero Wind, siamo diventati campioni d’Italia di Gran Fondo ACSI, abbiamo avuto un campione italiano di categoria e diversi piazzati.
Possiamo definirla una squadra in costante evoluzione, sia dal punto di vista numerico che da quello del risalto ricevuto dai piazzamenti alle GranFondo?
Penso proprio che ci si possa definire un squadra in crescita, non tanto per il numero dei tesserati ma, quanto meno per l’unità del gruppo, che cerca di ottenere dei risultati, prima di squadra e poi singoli.
Ambiziosi sempre quando mettete il numero sulla schiena?
Onestamente, ambiziosi, mi sembra un po’ troppo. Posso dire che, secondo me, tutti i componenti Scatenati sono orgogliosi di vestire questa maglia, partecipando alle attività proposte divertendosi il più possibile, soffrendo in bicicletta ma alla fine, il giro proposto o la gara scelta, viene portata a termine.
Cosa ti piacerebbe migliorare del tuo Team? Cosa secondo te non sempre è andato come speravi…
Credo che si debba e si possa sempre migliorare nell’organizzazione. Ad oggi, con l’aiuto di tutti gli iscritti e gli sponsor che ci sostengono, siamo riusciti ad acquistare un’ammiraglia che mettiamo a disposizione degli iscritti sia per le trasferte alle gare che per le uscite ciclo-turistiche. Cerchiamo sempre di migliorare tecnicamente, cercando di fornire materiali tecnici sempre di ottima fattura e confortevoli. Insomma sempre pronti ad ascoltare le problematiche di tutto il gruppo.
Questa stagione (la 2018) quante soddisfazioni vi ha portato? Qualche piccolo insuccesso?
In questa prima parte della stagione direi proprio che ci siamo tolti delle buone soddisfazioni. Ad oggi, come squadra, siamo in testa sia al campionato di Gran Fondo, sia nel circuito Zero Wind. Singolarmente, abbiamo dei tesserati che stanno lottando per vincere la maglia di campione italiano nelle rispettive categorie. Abbiamo vinto la classifica a squadra nella GF del capitano. Sempre singolarmente abbiamo vinto tre gran fondo a livello femminile (GF di Riccione, GF Aversani di Verona e alla GF del Capitano a Bagno di Romagna). Ottenuto sempre al femminile il secondo posto assoluto alla Nove Colli, che per noi così piccoli in questo mondo delle GF è tanta roba.
Programmi da qui a fine anno?
I nostri programmi sono quelli di portare a termine il campionato e il circuito a cui partecipiamo, di organizzare il sabato dei giri in bici divertenti ed infine di preparare al meglio la festa di fine stagione, che per noi Scatenati è forse l’appuntamento più importante, a tavola, credo, risultiamo imbattibili!
Un monito al ciclista lo vogliamo fare? Riconducendo il tutto al problema della convivenza sulla Strada?
Non spetta a me insegnare o fare il professore, posso solo dire che oggi girare per le nostre strade sia sempre più difficile. Io e i miei colleghi ciclisti cerchiamo di rispettare le regole stradali, di non buttare cartacce o altro per strada e, soprattutto non prestarci al gioco di chi, insultandoci, non condivide la nostra passione e cerca la discussione. Certo è che, per il mio modo di vivere e convivere, il disagio che a volte possiamo arrecare, non giustifica la voglia di farci del male…
Lo scambio di vedute si conclude con la soddisfazione di aver centrato ancora una volta l’obiettivo e cioè di aver messo in risalto un’attività del tutto amatoriale che unifica passione e divertimento. Senza perdere mai di vista cosa sia costruire un Gruppo, mantenendone attive le iniziative che possono coltivarlo, rendendolo sempre più ambizioso. Ambizione non intesa come necessità di primeggiare, ma piuttosto come desiderio di mettere insieme tasselli come: impegno, passione e prospettiva. In questo penso gli Scatenati siano un ottimo esempio, tanto che applaudo virtualmente per il loro operato e per quei risultati che sono altresì indiscutibili.