Ti sarà inviata una password tramite email.

Dopo la buona, buonissima notizia
legata all’ingaggio di Renato Pasquali ora si
attende con trepidazione la posa delle prime tessere del mosaico che comporrà
la PF 2017/18. In attesa di capire come si muoverà la società sul fronte
conferme –
ci sono trattative in stato avanzato con Amoroso e Johnson – il primo ‘nuovo’ in arrivo dovrebbe essere Quintino De Laurentiis.

Sfumato Zanelli (che si è accasato a Legnano), non è da escludere l’arrivo di un regista straniero che potrebbe addirittura essere
Yuval
Naimy
,
matador dell’Unieuro durante la serie contro Scafati.

bella coppia?

De
Laurentiis non può esibire cifre scintillanti ma
sarebbe addizione gradita: in cinque stagioni alla Fortitudo
Agrigento il lungo classe 1992 si è affermato come giocatore di grande utilità,
capace di battagliare sul piano fisico – e spesso avere la meglio – contro i
pari ruolo di serie A2. Fisicità, mobilità ed elevato tasso di attività, alcune
delle caratteristiche più apprezzate nel lungo abruzzese, sono qualità che si
sposerebbero alla perfezione con il sistema difensivo di Giorgio Valli.

Detto
delle trattative in corso con Ryan Amoroso e Melvin Johnson da definire ci sono
anche i rapporti con gli altri reduci dell’ultima stagione: Bonacini ha messo
nella propria stagione una grinta ed una passione che non hanno lasciato
indifferente Giorgio Valli. Il giocatore da parte sua vorrebbe rimanere,
possibilmente con un piccolo ritocco all’ingaggio. Su Pierich Pallacanestro Forlì 2.015 ha esercitato l’escape, quindi non resta: per lui si parla eventualmente di una posizione fuori dal campo.

Reati, Castelli e Paolin possono contare su un altro anno di contratto ma non è ancora certo quale sarà il loro futuro. A complicare la composizione del roster infatti ci
sono alcune novità nella regolamentazione della quota under: ogni squadra dovrà
schierare almeno tre atleti nati entro il 1997, in caso di trasgressione sono
previste sanzioni una tantum di 5.000 euro per il primo under e 10.000 ciascuno
per gli altri due. La separazione da Reati è improbabile sia per le qualità del
giocatore che per un ingaggio oneroso e problematico da transare. Difficile la
conferma di Paolin: il ragazzo di Dolo è nato nel ‘95 e dalla prossima stagione
sarà a tutti gli effetti un senior. Il progetto resta interessante: anche in A2
ha mostrato alcuni lampi di classe ma deve adeguare la massa muscolare al livello
della categoria e migliorare la tecnica difensiva. Un anno di lavoro con un
insegnante come Valli potrebbe fare miracoli, tuttavia la PF potrebbe essere
costretta a scegliere fra lui e Bonacini, proprio in ragione della quota under.

Molto
improbabile la conferma di Ferri e Rotondo, entrambi hanno emesso qualche acuto
nell’arco della stagione ma nel complesso la loro annata è stata negativa, al
contrario la conferma di Riccardo Castelli ad oggi pare scontata. ‘Caste’ è
stato uno degli artefici della salvezza, il collante che ha reso possibile
l’impresa contro Verona ed è stato in tanti frangenti l’ultimo a cedere,
l’anima della squadra.

Amoroso,
Castelli e De Laurentiis andrebbero a comporre un terzetto di grande sostanza
ma nel pitturato la PF potrebbe anche decidere di calare un meraviglioso poker:
negli ultimi giorni infatti è stato proposto uno dei giocatori più amati
nella storia recente della pallacanestro forlivese. Il nome è lo stesso
proposto a Gigi Garelli l’estate scorsa ed è di quelli che farebbero schizzare
alle stelle l’entusiasmo della piazza:
Tyler Cain. Il lungo del Minnesota,
colpaccio di Stefano Benzoni che lo portò a Forlì nel 2013, tornerebbe
volentieri sotto San Mercuriale dove ha lasciato ricordi indelebili grazie a
qualità sia umane che tecniche. L’ingaggio richiesto è di quelli importanti,
commisurato al valore di un giocatore che in A2 ha già dimostrato di poter fare
la differenza in entrambe le metà campo, ma c’è da scommettere che sarebbe in
parte compensato sotto forma di abbonamenti extra: Cain sarebbe il padrone
ideale dell’area biancorossa. Troppo spesso nella passata stagione la lotta
sotto i tabelloni ha visto la PF soccombere, in alcuni momenti il senso di
frustrazione sugli spalti ha toccato punte debilitanti. Una frustrazione
palpabile come il pensiero che aleggiava fra quelle meravigliose travi rosse:
quell’area, un tempo teatro delle prepotenze di Darryl Dawkins e dei voli di
Kenny Beck’s, non sia mai più territorio di conquista.