Tanta tensione nel secondo match del Mondiale asiatico, che poteva sancire la qualificazione alla fase successiva, ma questa volta l’Italia non l’ha portata a casa. Karl-Anthony Towns, la stella dei Minnesota Timberwolves, non è stata l’unica problematica per gli azzurri, ma ci si è messo anche Feliz, con 24 punti e 7/10 dall’arco. Inoltre l’Italbasket si è fatta prendere troppo dalla tensione, e ha sbagliato l’atteggiamento, giocando con eccessiva leggerezza. Si è fermata così la striscia di imbattibilità di 10 vittorie e 0 sconfitte nel 2023, in particolare 2 match di qualificazione, 7 amichevoli e l’esordio al Mondiale. Bisogna però saper anche rialzarsi dopo le sconfitte, sarà importante farlo subito, o saremo sull’orlo dell’eliminazione.
Dagli altri campi, eliminazione della Francia, che dopo la sconfitta con il Canada perde incredibilmente in rimonta contro la Lettonia per 88-86. Non conterà nulla lo scontro con il Libano già eliminato. L’Angola invece batte a sorpresa i padroni di casa delle Filippine, che domani affronteranno gli azzurri.
Il match è iniziato con un parziale di 12-0 da parte degli azzurri, con Polonara protagonista. Poi tra errori arbitrali e canestri dominicani il quarto si conclude 19-13; fino a lì Towns contenuto benissimo da Polonara e Ricci.
Il secondo quarto parte molto nervoso, con parecchi errori arbitrali che spesso penalizzano l’Italia. Coach Pozzecco inizia a faticare a contenersi, e dopo un tecnico alla panchina, ne arriva uno anche a lui. Dopo qualche minuto, a 2’20” dall’intervallo, sul chiaro sfondamento del centro dei Minnesota, viene fischiato fallo in difesa di Ricci, come era già successo nel primo periodo. Il Poz non si contiene più, va su tutte le furie e commette una clamorosa ingenuità, continue proteste, altro tecnico e dunque espulsione. La squadra affidata al vice Edo Casalone. L’inerzia, che era tutta dell’Italia, passa dall’altra parte, con gli azzurri che in 2 minuti si vedono rimontati da +6 a +1 a fine primo tempo. L’arbitraggio prosegue così, con pochi contatti fischiati, ma molti tecnici, 4 (di cui 3 all’Italia).
Il terzo quarto è una doccia fredda per gli azzurri, che tornano i campo ma non sono più gli stessi, e subiscono completamente questi 10 minuti senza mai riuscire a reagire, fino al -14 verso la fine di un terzo parziale che si chiude 69-56 per i dominicani.
Il quarto periodo non parte come i tifosi italiani auspicavano, e i caraibici toccano il +17 a 5’35” dal termine con una tripla spettacolare di Mendoza, che fino a lì aveva sbagliato tutti i tiri tentati. Dopo qualche canestro da entrambe le parti il risultato si ferma sul +14 Repubblica Dominicana, ma a 3’ dal termine Spissu ci crede ancora, ruba palla e serve un assist dietro la schiena per Tonut che ringrazia. La tripla di Pippo Ricci carica gli azzurri che ci credono ancora, e a 55” Spissu completa un gioco da 4 punti e porta i suoi a -7. L’Italia regge in difesa e il play sardo in transizione segna a causa di un interferenza a canestro di Towns. Mancano poco più di una ventina di secondi, e sulla rimessa Quinones commette un evidente fallo in attacco su Tonut, questa volta gli arbitri lo ravvisano, dall’altra parte Spissu subisce fallo ed è impeccabile in lunetta. Mancano 19 secondi, Pajola e Tonut pressano sulla rimessa, vanno vicinissimi al recupero ma la guardia canturina commette fallo, mandando in lunetta Quinones. Il quale manda a bersaglio il primo, sbaglia il secondo, il rimbalzo è azzurro, ma gli arbitri fischiano un’invasione molto dubbia. Questa volta il libero viene messo a segno, siglando il definitivo 87-82.
PAGELLE
S. Fontecchio 4,5: Sbaglia tanti tiri aperti dalla lunga distanza (1/8) e non riesce a incidere nei momenti cruciali del match. Si limita a provare conclusioni da 3 e non fa valere al meglio le sue penetrazioni. Speriamo di avere il miglior Simone già contro le Filippine.
S. Tonut 5,5: Nel primo tempo non riesce a sbloccarsi al tiro ma dopo gioca una discreta partita da 8 punti e 2 su 3 da dietro l’arco. Non sfrutta appieno la sua esplosività per andare al ferro. Poca presenza a rimbalzo compensata con parecchi aiuti difensivi.
M. Spagnolo 5,5: Nasconde le insicurezze mostrate contro l’Angola, ma ancora deve trovare la sua dimensione in questo mondiale. Segna 4 punti, ma a quest’Italia manca la sua capacità di condurre le transizioni offensive e penetrare.
L. Datome 5,5: Il suo aiuto si sente soprattutto in fase offensiva con 8 punti, concentrati in una fase importante del match. Poi si spegne, con troppi tiri sbagliati da tre: 0/4.
A. Polonara 5,5: Inizio pazzesco, con 6 punti in 3 minuti. È insieme a Pippo Ricci il giocatore destinato a difendere Towns, ci riesce nel primo quarto, poi fatica sempre di più, specialmente nel taglia fuori. Prova triple impossibili e non è giornata: 0/4 dall’arco.
A. Pajola 5,5: Difende molto bene come al solito, contribuisce anche nell’altra metà campo: 4 importanti punti e 5 assist. Complessivamente non male, ma a volte servirebbe qualche spunto in più.
N. Melli 6: Ancora una volta difende molto bene, cattura 7 rimbalzi segna 6 punti. È costretto ad uscire dal campo in anticipo a causa dei 5 falli, ma per gran parte della gara è stato fondamentale sotto le plance e con gli aiuti sul Karl-Anthony Towns.
G. Ricci 6,5: Con Polonara addetto alla marcatura del centro dei Minnesota, riesce parzialmente nell’obiettivo. A differenza di Achille, però, ci mette anche molto attacco, chiudendo con 12 punti e 6 rimbalzi. Con Spissu quello che ci ha creduto di più.
M. Spissu 6,5: Cuore che va oltre i punti, oltre il talento, oltre i 184 cm. È lui a riaprire la rimonta fa di tutto, prova il tutto per tutto, ma lo fa quando ormai è troppo tardi. Alla fine ne mette a referto 17 con 4 assist e 5 rimbalzi.
L. Severini 5: In 8 minuti non è all’altezza, offensivamente nullo e difensivamente incerto.
G. Procida S.V: Poco più di 2’, per giudicarlo non basta un tiro sbagliato in uscita dai blocchi.
Coach Pozzecco 4: Innegabilmente le proteste erano giuste, ma è inspiegabile il fatto che abbia perso la calma a tal punto da farsi espellere prima di metà partita. La butta sul ridere in conferenza stampa chiedendo come fare per conoscere meglio l’arbitro, ma la verità è che ora non ha più senso rimuginarci su. Martedì ci sono le Filippine, che potranno contare su 15mila spettatori e sulla star NBA Jordan Clarkson, unico filippino in doppia cifra contro l’Angola.
Vice-allenatore Casalone 5,5: Come a Berlino l’anno scorso è lui a dirigere l’orchestra dopo l’espulsione del Poz. Questa volta non la porta a casa, ma tutta questa tensione gli rendeva il lavoro tutt’altro che facile.