Non c’è storia, dopo lo sfortunato accoppiamento che ci ha visto costretti ad affrontare gli Stati Uniti già ai quarti di finale, potevamo solo sperare di rimanere in partita un po’ più a lungo. Invece dopo poco più di 5 minuti è partita la fuga di USA, che l’Italia non è mai riuscita a ricucire nemmeno in parte. Non sono bastate le penetrazioni di Tonut, né la lotta continua di Melli. Si è vista la fame e la voglia di riscattarsi degli statunitensi dopo la sconfitta inaspettata contro la Lituania, con una difesa assatanata per oltre 3 quarti e mezzo.
Ora rimangono soltanto due match, che chiuderanno il cammino azzurro al Mondiale stabilendo la classifica finale. Affronteremo la perdente di Lettonia-Germania, e poi una tra Lituania, Canada e Slovenia, in base ai risultati delle prossime partite. Speriamo di ritrovare il vecchio amico tiro da 3 punti, visto che dall’arco contro USA abbiamo tirato con il nonlamettiamomai percento.
Ottima partenza azzurra, fino al 9-8 azzurro, con un Tonut scatenato. Poi fuga della formazione a stelle e strisce, fino al 14-24. Dopo qualche minuto senza punti né da una parte né dall’altra continua il dominio statunitense con uno scatenato Mikal Bridges che segna da ogni parte del campo. Neanche Fontecchio e Tonut, i due che ci credono di più, riescono a tenere a galla il punteggio: si va negli spogliatoi con un i misero 46 a 24 con soltanto i rimbalzi di Melli che riescono ad evitare un distacco più grande. Praticamente la partita finisce lì: al rientro in campo un Haliburton alieno e un Bridges che segna anche in ciabatte chiudono il match facendo segnare agli Stati Uniti 37 punti. Non proprio il massimo della sportività l’alley-oop di Haliburton per Banchero che va a schiacciare. L’ultimo quarto si commenta da solo: con 39 punti di vantaggio il team USA può addirittura prendersi la briga di arrivare a 100 punti e chiudere così una delle sconfitte più pesanti che i ragazzi di coach Pozzecco abbiano mai ricevuto.
