Alla vigilia della 41ma Première Cup di softball, la Poderi dal Nespoli Forlì ha completato i propri ranghi. Sono rientrate dai Mondiali nipponici le tre giocatrici azzurre, Cacciamani, Piancastelli e Ricchi, e sono arrivate anche le americane. Forlì ne schiererà tre come da regolamento della manifestazione: si tratta di una conferma, di un felice ritorno, e di un esordio.
La conferma è Annie Aldrete, la californiana che è con la squadra forlivese da inizio stagione. Ingaggiata soprattutto per le sue qualità di ricevitore, Aldrete si è rivelata un formidabile battitore. Nel campionato italiano è la miglior fuoricampista, è conosciuta e temuta (12 basi intenzionali ricevute), ma è soprattutto una giocatrice competitiva e dotata di gran tecnica, certamente ben costruita negli anni di college prima a Tennessee e poi a Berkeley, due università con eccellenti programmi di softball. Aldrete è nota anche per fare parte di una famiglia veramente benedetta dal talento per il “batti e corri”: il padre Richard è arrivato alle “leghe minori” dei Milwaukee Brewers, mamma Tisha ha giocato molto bene a livello di Junior College, il fratello Carter è stato “opzionato” dall’organizzazione dei Boston Red Sox quando ancora faceva la high school, ma la superstar indiscussa è zio Mike Aldrete, che ha giocato 11 stagioni in Major League ed attualmente è il coach di prima base degli Oakland Athletics.
Il felice ritorno è Emily Vincent, la lanciatrice nativa della Louisiana che con la Poderi dal Nespoli ha già disputato la stagione 2016. Fu l’anno del terzo posto in Première Cup (edizione svoltasi a Ronchi dei Legionari) e della seconda finale scudetto consecutiva persa contro Bussolengo. La stagione di Vincent fu brillantissima: non solo si dimostrò un lanciatore all’altezza, ma se possibile fu perfino meglio nel box, miglior battitore stagionale di Forlì. E’ una giocatrice versatile e disciplinata, conosce la squadra e l’ambiente, conosce benissimo Piancastelli perché giocavano insieme a McNeese University: detta in breve, è l’innesto perfetto per la squadra romagnola.
La novità assoluta è Carley Hoover, tesserata esclusivamente per la coppa. Nata in Carolina del Sud, ha iniziato il college a Stanford ed è poi passata a Louisiana State. Nei primi anni universitari era un prospetto incredibile, sembrava attesa da una carriera sensazionale, e anche se poi non ha raggiunto livelli da superstar del softball fa comunque parte del gruppo della nazionale Usa, con cui ha giocato la Coppa del Mondo 2016 (argento); non è stata però convocata per i recenti Mondiali in Giappone. Lanciatrice destra dotata di controllo, precisione e disciplina, i suoi grandi mezzi atletici (è alta 1.86) le consentono di tirare sassate a oltre 70 miglia orarie. Ci sono le premesse perché sia una delle giocatrici più interessanti della Première Cup.