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Nel ciclismo vi sono realtà che sono alimentate dal cuore, l’ardore, la passione, ma anche da quel pizzico di ambizione che assieme alla “pazzia”, fanno nascere progetti impensabili. La voglia di mettere nelle condizioni di presentarsi alle gare e competere a livello nazionale, spinge un ristretto gruppo di persone (una simbiosi tra Forlì e Cesena) a scommettere sulle capacità di qualche ragazza a fondare una compagine femminile, chiamata Speedy Woman Team.

Siamo nel 2017, quindi solo poco più di un anno fa e questi coraggiosi – Christian Domeniconi (Presidente), Filippo Fattori (Vice Presidente), Antonio Milanesi e Katusha Cortesi (Consiglieri), Palmiro Belletti (Direttore Sportivo) – inaugurano l’avventura: fondano una formazione di Juniores femminile. Avendo conosciuto una delle responsabili e, non da meno, madre di una delle componenti della Squadra, mi impegno a confrontarmi con Michaela Lama, che della Formazione ricopre anche il ruolo di Vice Presidente.

Bello parlare con lei di una realtà che si alimenta di energia autonoma, che spinta dalla passione per questo Sport, garantisce un impegno quasi inspiegabile. Ammiro Michaela e la sua voglia di fare qualcosa che non è scontato per questo Sport, concedere delle opportunità a chi vuole coglierle, impegnarsi a fondo per delle ragazze che inseguono un sogno lontano, fatto di sacrifici, fatica, rincorse.

Due anni, sono pochi, ma forse già tanti per come vivete questa esperienza. Faresti una panoramica della squadra e delle sue Atlete?
Facciamo un passo indietro, andiamo alla stagione agonistica 2017, quando avevamo 12 atlete iscritte con noi. Una Elite (che in pratica gareggia con le Professioniste ndr) Elena Bissolanti, lombarda di origini, ora nell’orbita della Nazionale su pista e, tra le Juniores, una ragazza (Sofia Fattori) che da allieva era Campionessa Italiana a squadre. Insomma valori ne avevamo. Quest’anno, ahinoi, la formazione è scesa a sole 4 atlete (Erika Cannizzaro, Bianchi Giulia al secondo anno con noi, Chiara Domeniconi e Gloria Nardi anche lei al secondo anno in squadra).

Cosa succede? Le ragazze lasciano e non alimentano il sogno?
Forse non è un sogno, quello che è certo è che non c’è una motivazione esterna che permetta alle ragazze di concentrarsi sull’attività agonistica. Conciliare gli impegni scolastici non è facile, le risorse sono poche, le gare anche meno (poi ci torniamo su questo argomento) e soprattutto parliamo di giovani ed i sacrifici da fare a questa età sono enormi in relazione agli aspetti adolescenziali.

Raccontami come funziona un calendario, con chi gareggiano e quanto?
La nostra attività si dividerebbe tra strada e pista. Devi sapere che una disciplina incentiva l’altra, in termini di miglioramento ed affinamento. Le ragazze Juniores corrono a volte con le Elite ed è chiaro quanto possa essere complesso. Ma un calendario risicato e le scarse partecipanti ci obbliga a fare correre le ragazze con quelle più evolute. Per esempio quest’anno non abbiamo imbastito un calendario di allenamenti e competizioni su pista nonostante il 2017 ci abbia regalato delle grandi soddisfazioni: un primo posto a Porto Gruaro Juniores ed un terzo a Montichiari nella categoria Elite. Non c’è organizzazione e non vi è valutazione di questo esercizio, la pista non reclama, non attrae e pensare che i risultati farebbero intendere maggiori attenzioni ed impegni.

Quale è la Gara più ambita, più importante del Calendario?
In effetti è già stato disputato, era in calendario per il 20-22 Aprile. Si disputa in Campania e sono tre giorni di gara, una crono scalata, una prova in linea ed una terza su un percorso a circuito. Una mini corsa a tappe chiamata proprio “Giro di Campania”. Penso di poter essere soddisfatta: abbiamo ottenuto un 13esimo posto assoluto con Gloria Nardi. E’ un palcoscenico dove le migliori italiane si cimentano e fare risultato lì significa essere al top. Il 25 poi al Gran Premio Liberazione Femminile (esiste anche la versione maschile) per le Elite, corso a Roma, affrontata per di più con la Maglia che caratterizza la Regione Emilia Romagna; abbiamo portato Gloria e Giulia Bianchi. La gara è stata sfortunata: i postumi di una caduta al Campania hanno costretto Giulia ad alzare bandiera bianca a metà gara; Gloria è stata tagliata fuori da una foratura. Peccato perché erano rimaste in 50 davanti e stavano correndo bene.

Corrono insieme alle Elite porta quindi percorsi più intensi, ma quali sono i chilometraggi? Altri appuntamenti?
Le gare in linea per le Juniores sono sui 70, massimo 80km. Quando disputano le Gare Open (quando sono unite le Juniores e le Elite) i chilometraggi aumentano e vanno oltre gli 80. Il 24 giugno c’è il Campionato Nazionale in Provincia di Torino, poi quello a cronometro, ma ancora non abbiamo i dettagli. Quello in linea sarà sugli 80km ed un percorso esigente. Domenica scorsa invece abbiamo raccolto un altro bel risultato, a Formello, vicino a Roma: Gloria è giunta settima su un tracciato di 84km e 1500mtr di dislivello. Brava veramente.

Aprimi il cuore, raccontami gli inizi e cosa vi ha spinto a intraprendere questa avventura.
Siamo partiti alla cieca, direi al buio, quasi dal nulla. Forse l’orgoglio di avere delle figlie appassionate e la nostra grande attrazione per questo Sport. Un amore che è spesso difficile da spiegare, specie quando le risorse a disposizioni sono poche e non si trovano sponsor disponibili. Servirebbero linfe, e credo che con l’ingresso di GOBBI FRUTTA per il prossimo anno quale sponsor (nome storico nel mondo del ciclismo ndr) potremmo adoperarci a migliorare. E’ stato un tentativo e sono fiera ed orgogliosa di averlo intrapreso.

Il futuro cosa vi riserverà? A ruota libera come pensi si evolverà il progetto Speedy?
Senza dubbio vorremmo crescere e diventare una figura assodata. Essere un riferimento e questo può passare tramite la possibilità di disputare sempre più gare elite con ragazze di quella categoria. Stiamo valutando di ampliare la struttura organizzativa con un Direttore Sportivo che deriva dal mondo dei dilettanti uomini. Vorremmo nell’immediato rinfoltire la Rosa, ma come accennato prima, i problemi di reclutamento esistono, non siamo certo facilitati dall’atteggiamento di chi – enti e amministrazioni – dovrebbe aiutarci e invece non coopera e dalle difficoltà che incontrano le ragazze in quella età particolare che è l’adolescenza. Il reclutamento penso possa essere incentivato dai risultati che abbiamo raccolto, che per genitori e dirigenti, sono uno sprone e ci rappresentano come società in evoluzione. Speriamo che il Calendario possa un giorno arricchirsi, ampliarsi e che tutto diventi più agevole perché non ti nascondo che a livello di risorse è dura mantenere un programma come questo. Costa muoversi, costa fare crescere una struttura, senza dimenticare che assorbe tempo ed energie nervose.

Passione, amore, ambizione. Queste sono le linfe che possono permettere alle persone comuni di guardare avanti, a braccetto con i sogni dei propri figli, oppure guardando negli occhi una ragazza che magari non lo sa, ma dentro ha un fuoco che si alimenta grazie al sostegno di chi sa cosa significa ottenere risultati tramite l’impegno.

Questa è la Speedy ed io, dopo aver conosciuto Michaela, mi sono accorto che nella vita davvero tentare non nuoce e giocarsela può portare a soddisfazioni inattese. Non so se sia pelle d’oca quella che si forma quando una persona cara taglia un traguardo avendo versato sudore e speso ogni grammo di energia, ma immagino che sia emozionante vederne gli sforzi tramutarsi in risultati.

Complimenti vivissimi!