Un anno fa i festeggiamenti post promozione condussero l’Unieuro direttamente nel baratro. Nessun socio prese in mano la situazione imponendo – nel momento di massimo godimento, quindi il migliore per muovere le pedine – scelte necessarie e/o dolorose. Stesso organigramma in A2 come in B, costruzione della squadra affidata al nottetempo triennalmente rinnovato coach supportato da un Ds da lui stesso scelto. Dodici mesi dopo la Pallacanestro Forlì 2.015 ha le ossa rotte a conclusione di una stagione molto più costosa del previsto ma è ancora viva, e soprattutto è di nuovo al punto di partenza: l’esperienza maturata nel corso della sua prima avventura di A2 ha però convinto i soci a organizzare con più professionalità, attenzione ai dettagli e lungimiranza il planisfero biancorosso. Ci riusciranno? A fine maggio il casting è già cominciato. E già dalle primissime mosse capiremo la direzione in cui marcia il sodalizio biancorosso.
Squadra
La conferma annunciata di Valli – molto apprezzato al netto di risultati non eccezionali – permette di ipotizzare le prime mosse, se non in entrata almeno in uscita.
Sicurissimi di restare Riccardo Castelli e Davide Reati: hanno un contratto valido anche per la prossima stagione e godono della fiducia del coach: saranno al raduno.
Uomo simbolo della salvezza, e anche della capacità di Valli di far crescere un giocatore all’interno della stagione. Viaggia a cifre abbordabili ed è perfettamente inserito in città: la sua permanenza può essere legata semmai alle intenzioni della società. Se l’idea è quella di costruire una squadra da playoff avrà un ruolo centrale nelle rotazioni, se invece (ma non sembra al momento) Unieuro punterà dritta all’A1 allora Davide Bonacini potrebbe cercare un’altra casa.
Per Ryan Amoroso vale lo stesso ragionamento di cui sopra: se sarà il passaportato della PF15 anche il prossimo anno dipenderà dalle ambizioni della società. Su Melvin Johnson l’ultima parola spetterà invece a Valli, che ha apprezzato qualità e impegno del giovane americano e potrebbe anche essere stimolato all’idea di contribuire alla sua crescita: le potenzialità del ragazzo sono per molti versi inesplorate.
Il ragazzo prodigio prelevato la scorsa estate da Valsesia con l’idea di farne un uomo simbolo del nuovo corso biancorosso ha sostanzialmente – con qualche luccichio finale – toppato il salto in A2. Francesco Paolin ha un altro anno di contratto con Forlì ma la sua permanenza è tutt’altro che scontata. Per Simone Pierich invece la situazione è fluida: apprezzatissimo fuori e dentro al campo, è ancora sotto contratto con un escape a vantaggio della società. Viaggia per i 40: possibile gli venga offerto un ruolo extra parquet?
Nato in Senegal nel 1998 ma italiano di formazione, anche Iba Thiam non ha brillato – più che altro perché le contingenze di una stagione da brividi hanno sconsigliato esperimenti o percorso di valorizzazione – nella sua stagione in biancorosso. Probabilissima una sua cessione in prestito, magari al satellite Lugo in Serie B, che ha l’aria di esserne l’atterraggio perfetto : l’idea di farne un giocatore importante resta, quella di svezzarlo in presa diretta meno.
Avventura finita per capitan Michele Ferri, Paolo Rotondo e Ogo Adegboye. I primi due protagonisti della Pallacanestro 2.015 fin dalla sua nascita (ottimi in B, insufficienti in A2), il terzo elettrizzante, confusionario e magnetico play nei mesi finali. Per il ruolo Valli cerca comprensibilmente altro.
Dirigenza
Lunedì sera i soci della Fondazione si riuniranno mettendo sul tavolo le proprie idee. Quella ormai condivisa da tutti è la necessità di consegnare le chiavi della Pallacanestro 2.015 in mano ad un Gm, sul cui nome emergeranno naturali divergenze. In particolare la decisione da prendere a monte riguarderà il profilo del General Manager: un all around alla Alberani oppure un dirigente slegato dal mercato – quindi da accompagnare ad un Ds, che nel caso non sarà Mimmo Giroldi al netto delle voci, non confermate, di un suo contratto in essere anche la prossima stagione – al quale affidare magari anche la futura, non scontata ma plausibile gestione del Palafiera?
Decisa la strada da intraprendere, l’antipasto della cena sarà accompagnato dal nome di Gigi Garelli, che non va dimenticato vanta ancora un paio di stagioni sotto lauto contratto. Prevedibile un tentativo di reinserimento in organigramma dell’ex coach da parte di Giuseppe Rossi, che sarà altrettanto presumibilmente rispedito al mittente dagli altri soci. I nomi dei papabili sono tanti (una dozzina?), ad esempio qualche giorno fa Bilancioni ne ha messo in fila qualcuno sul Carlino.
Franco del Moro
Ex ultras della Scavolini, di cui fu pure presidente in un’altakenante transizione, è reduce da un’esperienza non esattamente brillante a Matera. Presenza fissa in parterre Gold ai playout di Forlì, look impeccabile e personalità tanto dirompente quanto dirimente. Rischioso.
Renato Pasquali
Valli dieci anni prima di Valli, già allenatore dell’ultimissima
Olitalia, hanno seguito alterni tentativi di costruirsi una carriera fuori dall’Italia nell’ultimo decennio. Carattere iper-puntiglioso, navigato, forse perfino troppo: può l’uomo del
futuro essere un classe ’59?
Gabriele Foschi
Può non essere nel rosario? Sì, pero si macchiò nel 2015 della grave colpa di dare un’iniziale disponibilità a Garelli salvo poi sfumare dalla scena rimanendosene a Imola. Marchiato a fuoco dalla società, difficile che il riavvicinamento si compia.
Marco Martelli
Ex giornalista di Rep a Bologna, brillante Gm dell’ultimo lustro (abbondante) a Casale Monferrato. Under 40, è per distacco il nome più brillante tra quelli usciti. Problemino: è in feeling con Giancarlo Cerutti, patron di Casale Monferrato, al quale lo tiene legato un solido contratto. Oltretutto ha trasferito la moglie in Piemonte con tanto di posto di lavoro.
Daniele della Fiori
Cresciuto come dirigente a Cantù, da due anni a Verona dove
ha ottenuto risultati inferiori rispetto al notevolissimo budget fruito.
Marco Atripaldi
Protagonista 10 anni fa dell’epopea Biella in tandem con Crespi, era (allora) uno dei dirigenti più in rampa di lancio nella pallacanestro italiana. La successiva avventura a Treviso, quale erede designato di Gherardini, ne ha ribassato drasticamente le velleità.
Marcello Chiodoni
Arriverebbe da Recanati per cui basta la parola (Recanati): difficile immaginare pensare che il Gm del rilancio arrivi dritto da una squadra appena retrocessa da ultima.
Dante Anconetani
Nome non esattamente eccitante, che dovrebbe oltretutto lavare le scorie del furibondo “cinema” a margine del 20-0 a Piacenza causa tabellone rotto da Infante. Prima, era stato attore non protagonista in una delle Fortitudo pre Fortitudo.
Alessandro Dalla Salda
L’Ad della Pallacanestro Reggiana è il prototipo di colui che sa esattamente come si passa dal baratro della quasi B (chiedere a Frassineti) alla finale scudetto. Il ciclo suo e di coach Max Menetti potrebbe essere giunto a compimento.
Mister X
Potrebbe rientrare nel casting anche un forlivese. Di quelli che le proprie cartucce le hanno dovute sparare più che altro fuori città. Purtroppo no,
né Alberani né Gherardini: entrambi potrebbero però – si dice – spendere parole di stima
su di lui.