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Il filo che lega ogni mio pezzo è la “passione” per questo Sport. Non si può descrivere quanto sia profondo una connessione con qualcosa se non la si è mai provata però la cosa che conforta il sottoscritto e, forse, tanti di Voi che state leggendo questi interventi è che siamo molti a far combaciare emozioni con esperienze. I serbatoi principali di questo grande sentimento per le due ruote sono le squadre amatoriali, piccole o medie realtà che nel circondario forlivese attirano appassionati di ogni età, sesso, cultura.

Sono una svariata quantità, hanno colori diversi, ideologie più o meno differenti, ma in definitiva vanno tutte per la strada e rincorrono comuni traguardi. Nelle settimane passate avevamo cominciato questa digressione nel panorama forlivese interpellando l’Artusiana di Forlimpopoli. Per non interrompere questo flusso siamo andati ad intercettare un’altra Compagine che inizia ad avere una storia e che nel suo zoccolo più duro, ricerca costantemente energia per guardare avanti.

Oggi parliamo degli OUTSIDERS (con  sede a Vecchiazzano). Una formazione che ha saputo mantenere la propria natura nelle stagioni nonostante vicissitudini (come del resto ogni formazione subisce), cambiamenti, qualche stravolgimento e senza alcun dubbio cambi di timone.

Per rivivere e approfondire i passaggi primari che rendono gli Outsiders una realtà della quale vale la pena leggere e dedicare qualche minuto, ci facciamo assistere da Stefano Gozzi, atleta – tra i più incalliti e radicati della Squadra – e addetto alla parte dei Social Media. La facilità con la quale si è riusciti ad instaurare un legame è altresì sostenuto dal fatto che anch’io ho, per 3 stagioni, fatto parte di questo Gruppo con il quale ho condiviso esperienze più o meno indimenticabili.

Stefano aiutami a fare il punto: chi siete, cosa fate è come possiamo fare ad identificarvi? Una cronistoria del Team…

Il Team Outsiders nasce nel 2004 per iniziativa di Luigi Barilari e di un gruppo di cicloamatori usciti dalla squadra del Vecchiazzano, i quali costituirono nel primo anno una squadra di 23 elementi con l’obiettivo di pedalare su itinerari di puro divertimento e partecipare a manifestazioni amatoriali, di gran fondo e randonnée, locali e nazionali. Dei 23 tesserati originari sono rimasti oggi 9 fedelissimi; nel corso degli anni molti sono entrati e usciti. Alla presidenza si sono alternati Luigi Barilari, vera “leggenda” del cicloturismo forlivese, Andrea Corbara, ancora Luigi Barilari ed, oggi, il presidente è Agostino Mainetti. Per vari anni il Team Outsiders è stato alla ribalta delle cronache locali più che altro per le “imprese” di Luigi Barilari, tra cui le partecipazioni alla Parigi – Brest – Parigi, alla Race Across America ed alla Iditarod Race Alaska. Ma c’è sempre stato uno zoccolo duro di “granfondisti” che ogni anno ha partecipato ad un buon numero di gare nazionali e internazionali. Inoltre, vi sono sempre stati almeno un paio di elementi partecipanti a gare cicloamatoriali in circuito. Non sono mancate presenze di nostri tesserati a gare a tappe quali la Transalp e partecipazioni a circuiti nazionali di gran fondo quali il “Prestigio” e, negli ultimi due anni, l’ “In Bici Top Challenge”. Il Team si è sempre distinto per le sue storiche “mangiate” curate dallo “chef” della squadra Paolo Rossi. Infatti, obiettivo della squadra è quello di frequentarsi anche fuori dalla strada in modo da creare e cementare amicizie. I colori sociali che hanno contraddistinto le varie divise che si sono succedute nel tempo sono stati il nero, blu, azzurro, bianco, con da ultimo inserimenti del colore rosa nelle nuove divise.

Mi dai qualche numero che riguarda iscritti, membri e la compagine societaria?

Il 2018 è l’anno top per numero di tesserati: oltre 40. Il presidente è Agostino Mainetti, il vice presidente è Paolo Rossi, i consiglieri sono Marcello Garoia, Daniele Donati, Fabio Mancini, Ravaioli Enzo. Il 2018 è anche l’anno top per il numero di donne tesserate. Gli iscritti che escono regolarmente in strada insieme per i giri del sabato e domenica mattina sono circa 20. Ben 15 sono gli iscritti che quest’anno hanno “attaccato” il numero alla propria bicicletta per partecipare a gran fondo e medio fondo nazionali. Nove tesserati, di cui due donne stanno affrontando il circuito nazionale “In Bici Top Challenge”.

Essendo stato anch’io un Iscritto conosco le iniziative, ma lasciai nel 2011 dopo la Tour- Transalp… Quant’acqua sotto i ponti… Cos’è cambiato nel frattempo?

Dal 2011 ad oggi è cambiato veramente tanto. Dopo un periodo di crisi quando ci si ritrovava veramente in pochi per i giri del sabato e della domenica e coloro che partecipavano alle gran fondo erano non più di cinque, negli ultimi tre anni sono entrati in squadra alcuni nuovi elementi (uomini e soprattutto donne) che hanno rivitalizzato totalmente il gruppo, sia in strada che nelle occasioni ricreative. Ora c’è veramente un bel gruppo di amici che si ritrova per andare in bici e per mangiate; l’amicizia si è consolidata soprattutto in occasione delle trasferte di gruppo di quest’anno per partecipare a gran fondo. Ovvio che l’attività del Team è possibile solo con l’aiuto degli investitori pubblicitari che appaiono sulle nostre divise: Idrotermica, Corbara Elevatori, Trendy, Mit, Salute e Lavoro, CNA, Frutta Secca di Romagna, Baldoni Bike.

Quali pensi siano le vere credenziali di questo Gruppo? Semmai dovessi convincere un “randagio” ad indossare la Vostra Maglia, cosa metteresti in evidenza?

Innanzitutto, devo dire che la scelta dell’abbigliamento della squadra è sempre stata accurata e mirata, tanto che, al di là dei gusti dei singoli, ci siamo sempre vantati di avere divise esteticamente belle e di qualità. Le attuali, curate da Daniele Donati e Marcello Garoia, hanno avuto apprezzamenti durante tutte le gran fondo cui abbiamo partecipato. Come detto, non mancano le trasferte di gruppo per partecipare ad almeno una gran fondo l’anno in un bel numero. Regolarmente ci si ritrova al ristorante, in pizzeria o al nostro ritrovo usuale di mangiate a Ladino. Il tutto con l’obiettivo di divertirsi insieme raccontandosi le proprie avventure ciclistiche e studiare le imprese ciclistiche future. Non mancano poi un gruppetto di cultori della mountain bike e, negli ultimi due anni vi sono state un paio di uscite con e-bikes curate da Luigi Barilari che attualmente sta promuovendo questo nuovo modo di andare in bici.

Alle Granfondo vi presentate agguerriti oppure con l’obiettivo di superare il traguardo e divertirsi?

Alle Granfondo direi sempre agguerriti, ognuno con il proprio obbiettivo, che sia quello di migliorare il tempo dell’anno prima, battere l’amico o solo riuscire a tagliare il traguardo nelle prove più impegnative. Come detto, quest’anno partecipiamo al circuito “In Bici Top Challenge” e, dopo 7 prove, ad un prova del termine abbiamo vari elementi ben posizionati nelle rispettive classifiche: Federica Cappannari è seconda nella classifica assoluta dei percorsi medio fondo e prima di categoria; Stefania Di Perna è prima nella propria categoria medio fondo; Andrea Corbara è secondo nella propria categoria medio fondo; Antonio Conficconi è terzo nella propria categoria gran fondo. Al circuito partecipano anche Marcello Garoia, Davide Ghetti, Eros Righi e il sottoscritto con buoni risultati di categoria. Infine, nella classifica squadre il Team Outsiders è attualmente quinto su 76 squadre. Ma il vero leader del Team è la “leggenda” Leonardo Fagnoli, che a 77 anni conquista ancora vittorie e maglie: quest’anno ha già fatto suoi due titoli nazionali e un titolo mondiale di categoria a cronometro.

Leonardo Fagnoli

Come valuti questo 2018 che sta per chiudere il periodo delle grandi Classiche come Via Del Sale, 10 Colli, 9 Colli, Sportful, Maratona…?

Per quel che riguarda le gran fondo più famose ed a grande partecipazione, direi che 9 Colli e Maratona delle Dolomiti sono oramai dei grandi happening, con meno agonismo e tanta partecipazione “popolare”. Personalmente quest’anno ho visto tantissimi partecipanti alla 9 Colli salire a piedi il Barbotto a dimostrazione che tanti partecipano solo per il “nome” della gran fondo senza adeguata preparazione. Le gare che preferiscono sono quelle che richiedono specifica e adeguata preparazione e dove gli atleti partecipanti sono tutti in grado di affrontare le difficoltà che presentano i percorsi: fra tutti segnalo quest’anno due prove a cui abbiamo partecipato come team, prove molto ben organizzate e  molto dure: la 3Epic di Auronzo di Cadore e la gran fondo Gavia e Mortirolo di Aprica.

Avete già idee da impiantare nel sistema OUTSIDERS? Prospettive future?

Dopo 3 anni di circuiti, probabilmente il team ridurrà gli impegni agonistici, focalizzandosi su poche prove ma di spessore. Da sempre, l’intenzione è di partecipare come squadra alla Maratona delle Dolomiti, ma non veniamo mai sorteggiati. In ogni caso, l’anno prossimo potrebbe essere finalmente quello buono per una bella vacanza ciclistica di squadra sulle cime dolomitiche. Rimane lo “zoccolo duro” di granfondisti che si cimenterà sicuramente in prove impegnative.

Bici è spesso sinonimo di intralcio e pericolo, proviamo ad alleggerire il carico?

Il problema del rapporto bicicletta – veicolo a motore sulla strada sarebbe facilmente risolvibile se vi fosse reciproco rispetto tra colui che è in sella e chi si trova alla guida del veicolo motorizzato. A mio parere basterebbe un minimo di reciproca pazienza e tolleranza sulla strada e non vi sarebbe alcun problema. Sono stato in bicicletta in Austria e Svizzera e quando arriva un’auto dietro di te, questa aspetta pazientemente che vi sia spazio per sorpassare e poi effettua la manovra mantenendo la giusta distanza e senza attivare il clacson. A loro volta i ciclisti procedono sempre in fila indiana e, soprattutto, si salutano tra di loro incrociandosi. E’ solo questione di cultura dello spostamento e, ripeto, di rispetto e cortesia reciproci.

La chiacchierata è stata, senza dubbio, coinvolgente e produttiva. Qualche spaccato mi ha fatto tornare al passato ma ancor più ha evidenziato che ogni Team ha nel suo DNA un aspetto umano del tutto speciale. Questa Squadra ha saputo mantenersi attiva, superando le stagioni, perdendo pezzi, recuperandone altri, acquisendo forza dalla propria ossatura storica. Mirando sempre e comunque al divertimento ed alla partecipazione più ampia dei suoi membri. Ringrazio apertamente la disponibilità di Stefano, ricordandogli che quando la strada saliva il sottoscritto faceva sempre la sua sporca figura … se mi è permesso raccontare qualcosa di me …

Davide Ghetti