Regista oppure mezzala, oltre 30 presenze in serie B, 26 anni cioè il pieno della vita agonistica di un calciatore. Come fa il Forlì a permettersi l’ingaggio di un pezzo da novanta per la Lega Pro come Marco Martina Rini? Facile: l’ex Brescia, Verona e Cremonese viene da due anni e mezzo lontano dai campi per un problema all’anca. Uno stop lunghissimo che pone qualche comprensibile dubbio sulle sue condizioni: in particolare, posto che i guai fisici siano superati, riuscirà Martina Rini a ritrovare il ritmo partita in tempi accettabili per diventare un fattore nella stagione in corso?
come si pronuncia il suo cognome, aveste difficoltà
Domanda alla quale ha già dato una risposta lo staff biancorosso visto che il calciatore si allena ormai da oltre un mese a Meldola col Forlì. A differenza dell’attaccante Della Rocca, ancora a bagnomaria e sempre più lontano dal Morgagni, su Martina Rini mister Gadda ha deciso di affondare il colpo: significa che sta abbastanza bene (quanto bene lo vedremo presto) da essere ritenuto utile alla causa fin da subito. Fosse così il Forlì avrebbe aggiunto un jolly di centrocampo non solo utile nelle rotazioni ma addirittura insostituibile per la rincorsa salvezza. Un centrocampista deluxe a prezzo di saldo: la scommessa a basso costo porta con sé l’inevitabile rischio di essere perduta, ma anche la speranza di aver messo a disposizione di Gadda un rinforzo capace davvero di spostare qualche equilibrio. Lo stesso ragionamento che il Forlì ha fatto su Davide Succi.
Con l’attaccante di ritorno dall’India – per lui pochi mesi con Chennaiyin, la squadra allenata da Marco Materazzi – la trattativa è stata aperta e portata avanti direttamente dal presidente Stefano Fabbri. Succi, 35 anni e una quantità notevolissima di gol tra i professionisti, soprattutto a Ravenna, Padova, Palermo e naturalmente Cesena, si è preso qualche altro giorno di tempo per valutare la proposta del Forlì avendo per le mani qualche altro abboccamento. Ma la sua presenza in tribuna per Forlì-Reggiana ha alimentato le speranze che alla fine accetti.
Il suo ingaggio risponderebbe, nel caso, a logiche economiche molto simili a quelle di Martina Rini (prezzo basso rispetto al valore assoluto del giocatore, qualche rischio sulle condizioni fisiche) ma sarebbe tecnicamente meno logico in un Forlì che ha dimostrato fin qui di avere un reparto offensivo già così com’è all’altezza della categoria. Il Cigno è un centravanti piuttosto moderno, alto e coordinato abbastanza per essere pericolosissimo sulle palle aeree, possiede un notevole fiuto per il gol e un destro tanto pulito da essere stato decisivo anche in serie A.
Nell’attuale Forlì prenderebbe il posto di uno tra Bardelloni e Ponsat a meno che Gadda non decida di tornare al tridente. Ma appare improbabile che il tecnico biancorosso rinunci ad un assetto che ha finalmente sciolto la squadra permettendole di giocarsela alla pari con le più forti del girone. Sarebbe curioso che una formazione ultima in classifica venga rinforzata nell’unico ruolo davvero coperto. Ma è anche indubitabile che un Succi in condizioni fisiche accettabili sarebbe un valore aggiunto enorme in qualunque squadra di Lega Pro. Forlì compreso.