Definito l’accordo con l’attaccante ex Cesena e Bologna, 35 anni reduce da una breve esperienza in India con Materazzi, il Forlì presenterà probabilmente sabato in conferenza stampa il suo nuovo centravanti: Davide Succi. Nome pesante in Lega Pro, trattato per settimane direttamente dal presidente Stefano Fabbri che ha in questo modo certificato una situazione già piuttosto chiara ormai da mesi.
da qui, più o meno: 26 ottobre 2016
il diesse Sandro Cangini è di fatto esautorato dal suo incarico: essendo a scadenza a fine stagione, a giugno la sua strada si dividerà da quella del Forlì. Nel frattempo il mercato – o almeno la parte più sostanziosa di esso – viene gestito in autonomia dai vertici societari.
Di sicuro Succi è un giocatore fuori categoria in Lega Pro, potenzialmente un crac che risolverà moltissimi problemi al Forlì. Ma è tutto oro quello che luccica? Inserendo in squadra un peso massimo di questo tipo ci sono vari aspetti di cui tener conto. Proviamo a mettere Succi sulla bilancia.
Perché si
1- A 35 anni è un giocatore ancora integro. Il gravissimo infortunio alla caviglia del 2011, quando stava vivendo a Padova il periodo probabilmente migliore della carriera, è del tutto dimenticato.
2- Succi porta gol, esperienza, professionalità, pulizia di gioco e di tiro, forza fisica in area. La sua sola presenza aprirà spazi al partner d’attacco (Ponsat?), in generale sarà tutta la squadra a giovarsi di un compagno così ‘evoluto’ tatticamente e tecnicamente.
3- Vive a Forlì: riesce difficile immaginare che possa aver deciso di concludere la carriera con leggerezza nella città in cui ha scelto di stabilirsi insieme alla sua famiglia. Ce la metterà tutta.
4- Viene descritto come un grande professionista.
5- Pare che per convincerlo il Forlì abbia messo sul piatto un sostanzioso contratto non solo per la stagione in corso, ma anche per la prossima. Nel caso, solo la permanenza tra i professionisti manterrà valido l’accordo.
Perché no
1- L’ingaggio di Succi è passato chiaramente ‘sopra’ alla parte tecnica. Gadda lo ha in parte ammesso nell’intervista pubblicata oggi sul Carlino
2- Il suo ingaggio sposterà qualche equilibrio in uno spogliatoio che aveva costruito la propria forza sul concetto di aiuto reciproco, di gruppo, di valori condivisi. Succi ‘pioverà’ lunedì a Meldola da un altro pianeta. Dovrà essere bravo lui (ad inserirsi) e loro (ad accettarlo). Altrimenti la piccola cristalleria realizzata in questi mesi da Gadda e dal suo staff andrà velocemente in pezzi.
3- Il Forlì non ha chiesto a Succi, come ha fatto ad esempio con Martina Rini, di allenarsi almeno qualche giorno con la squadra. Le sue condizioni fisiche dopo la breve esperienza in India e poi lo stop sono sconosciute.
4- E’ difficile immaginare un Forlì con Bardelloni, Ponsat e Succi tutti insieme in campo. Ed essendo Ponsat un investimento voluto la scorsa estate della società, uno su cui si punta molto, è probabile che nel momento in cui Succi sarà a posto fisicamente toccherà a Bardelloni fargli posto. Ora, Bardelloni non è Higuain mentre Succi in Lega Pro potrebbe essere proprio quello. Ma poi chi glielo spiega a Mastrangelo?
5- Il contratto di un anno e mezzo, nel caso fosse confermato, ‘legherebbe’ il Forlì ad un ingaggio pesante anche per la prossima stagione. L’ultima volta che la società puntò così forte su un giocatore di una certa età non andò benissimo.
In definitiva l’inserimento di Succi è una scommessa che il Forlì vincerà soprattutto se il ragazzo avrà l’umiltà, la fame e la disponibilità di mettersi al servizio di Gadda e dei compagni. Nel caso la salvezza sarà davvero alla portata.