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La 7^ giornata del girone rosso della Serie A2 propone il big match tra Tezenis Verona e Unieuro Forlì e alla vigilia della delicata sfida in terra scaligera, coach Antimo Martino analizza così l’impegno contro i prossimi avversari: “Quella contro Verona sarà la terza partita in sei giorni e quindi sicuramente sarà fondamentale cercare le energie giuste per disputare una partita molto difficile contro una squadra dal grandissimo potenziale tra l’altro fuori casa. Abbiamo voglia di fare la miglior partita possibile riconoscendo agli avversari grandissimo valore e per questo da parte nostra ci dovrà essere massima attenzione. Verona l’abbiamo un po’ testata nel match di Supercoppa, ma quella partita è arrivata molto presto e a noi mancava Xavier Johnson, però resta una sfida di grande valore contro una squadra che sta facendo bene e sta confermando il proprio potenziale avendo già battuto Trieste e Udine e quindi non credo che Verona abbia bisogno di molte presentazioni”.

Domani sera incontrerete Penna e Gazzotti due dei protagonisti della scorsa stagione. Cosa vuol dire a proposito?

“Sicuramente mi farà piacere rivederli come lo è stato già nella partita di Supercoppa. Insieme abbiamo condiviso una bellissima stagione e con entrambi avevo un ottimo rapporto, come ho tuttora un ottimo ricordo di loro sia come giocatori, ma soprattutto come persone e quindi non può che farmi piacere rivederli”.

Lei ha detto che su Valentini non è preoccupato perché il tiro tornerà ad entrare e lo rivedremo ai suoi livelli. Relativamente al problema manifestato a rimbalzo dal reparto lunghi contro Cividale che lettura ci può dare?

“Innanzitutto credo, avendo riguardato la partita e avendola analizzata con la squadra, che spesso il rimbalzo non sia una questione di centimetri, non sia una questione di volontà, ma spesso sia una questione di attenzione, concentrazione e voglia con la quale si va a rimbalzo. Tanto è vero che noi alla voce rimbalzi, a livello di ranking del campionato, siamo messi molto bene. Diciamo che è stato qualcosa che abbiamo sofferto nell’ultima partita ed anche in maniera un po’ inaspettata. Cividale è andata a rimbalzo con molti giocatori, spesso anche con gli esterni e quindi è stato un problema generale di squadra e non dei singoli. La prima cosa da fare è quella di mettere attenzione anche perché a tal proposito giocheremo contro una squadra che eccelle soprattutto nei rimbalzi offensivi avendo molti giocatori che vanno molto bene a rimbalzo. Da parte nostra dovrà esserci massima concentrazione e grandissima, grandissima attenzione”.

Come sta fisicamente la squadra alla luce di questi impegni ravvicinati?

“Ieri abbiamo cercato di recuperare un po’ le energie e direi che siamo a posto. Oggi faremo sostanzialmente l’unico allenamento per preparare questa partita e ovviamente non è il massimo come condizione però vale anche per Verona e credo che tutti si stiano adeguando a questo ritmo frenetico che dal mio punto di vista è esagerato. In un mese, considerando che abbiamo iniziato l’1 ottobre e domani sarà il 4 novembre, avremo disputato otto partite, il ché mi sembra qualcosa di incredibile. Fare tre partite in sei giorni significa giocare ogni due e in questo momento della stagione lo trovo francamente esagerato, però non possiamo esimerci dalle nostre responsabilità e siamo contenti di essere arrivati a questo tour de force con due vittorie tutt’altro che banali che ci danno la spinta per affrontare al meglio anche l’ultima partita”.

Una considerazione su Zampini. Se l’aspettava già così in palla o sta andando oltre ogni aspettativa?

“Sicuramente sta facendo molto bene e sono molto contento di lui. E’ chiaro, all’inizio abbiamo scommesso non su di lui giocatore, ma come facemmo lo scorso anno con Penna, sul fatto di firmare un atleta che veniva da un lungo stop. Sono molto contento perché Federico è stato bravo a farsi trovare pronto e ha grandissime qualità e grandissime potenzialità. Deve continuare a lavorare come sta facendo perché è un ragazzo molto ambizioso con ancora ampi margini di crescita sotto molti aspetti e quindi deve solo continuare così senza che debba sentire troppa pressione addosso. Il nostro compito è quello di aiutarlo in quello che sta facendo”.

Avendo così poco tempo per preparare una partita così importante su cosa punterà nell’allenamento di oggi?

“Sicuramente analizzeremo le caratteristiche più importante del gioco di Verona e una parte la dedicheremo a noi perché in questo periodo necessitiamo di dover lavorare su noi stessi, anche se lavorare con questo calendario non ci aiuta. Al di là di come andrà domani la partita finalmente avremo delle settimane regolari dove la nostra squadra potrà lavorare per conoscersi e affinare tante cose che potranno aiutarci soprattutto in attacco dove ancora non abbiamo raggiunto quella fluidità che vorrei. Dopo Verona quindi sono molto felice di poter tornare a lavorare in palestra in maniera molto regolare rispetto a quanto fatto in quest’ultimo mese dove di base abbiamo quasi sempre giocato oltre al fatto di averlo fatto spesso fuori casa. Non voglio essere ripetitivo, ma in un programma così fitto è stato un fattore (negativo) da non sottovalutare”.

Tutte le squadre hanno dei cali durante le partite, soprattutto ad inizio stagione, da cosa dipendono i cali di Forlì e su cosa si lavora per evitarli?

“La regolarità di una squadra è sempre l’obiettivo più ambizioso da raggiungere. Sicuramente ci vuole del tempo, bisogna lavorare sulla mentalità e sulla concentrazione che sono due aspetti fondamentali. Attraverso la comprensione dell’importanza di ogni possesso all’interno di una partita passa la crescita di un gruppo. Non ci sono partite facili ed è il motivo per il quale tendo ad essere sempre molto esigente, come nell’ultima partita in cui, nonostante la vittoria, ho voluto analizzare i diversi aspetti che non mi hanno soddisfatto. E’ chiaro che questo è un processo non banale, non semplice e soprattutto è un processo lungo, ma la regolarità nasce dalla mentalità. Poi è chiaro che ci sono anche i contributi dei singoli, ma quelli quasi sempre arrivano contemporaneamente e sempre in maniera secondaria rispetto all’approccio e alla mentalità che deve avere una squadra che vuole essere ambiziosa”.