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Mercoledì 29 marzo i quotidiani locali pubblicano un intervento in consiglio comunale dell’assessore allo Sport del Comune di Forlì Sara Samorì, che in risposta a un question time della consigliera Paola Casara spiega che per evitare qualsiasi trasferta a Cesena la Pallacanestro 2.015 dovrebbe salvarsi piazzandosi quartultima. In caso di playout invece una partita degli spareggi salvezza (quella del 30 aprile se arriva terzultima, quella del 5 maggio se arriva penultima) sarà disputata nell’impianto di Cesena perché in quelle date il Palafiera sarà occupato.

29-30 aprile e 1° maggio è in cartellone al Palafiera il Cirque World’s Top Performers

questa cosa qui

Il 5 e 6 maggio invece la struttura di via Punta di Ferro è stata prenotata dalla Banca di Forlì per la sua assemblea dei soci.

La questione non è passata inosservata tra i tifosi della Pallacanestro 2.015: un po’ perché il Carisport è più piccolo del Palafiera, un po’ perché giocare a Cesena una partita così importante sarebbe comunque diverso, strano e in qualche modo meno coinvolgente rispetto che giocarla a Forlì, ma soprattutto perché per la seconda volta in due anni di vita il basket forlivese – cioè il più importante sport cittadino, nei numeri – verrebbe ‘sfrattato’ dalla sua casa proprio nel momento clou della stagione.

Nella scorso maggio i biancorossi furono costretti all’ultimo secondo a spostare ai Romiti gara 5 della semifinale playoff contro Valsesia: al Palafiera c’era l’assemblea annuale della Papa Giovani XXIII e qualcuno (alla fine non si capì bene chi) non aveva calcolato bene i tempi per lo smontaggio delle strutture. Forlì vinse quella partita ma la gestione del momento fu complicatissima, con l’allora coach Gigi Garelli che alla vigilia del match anziché concentrarsi sugli avversari correva dalle Poste al Comune e dal Comune alle Poste per spedire raccomandate ed evitare il clamoroso ko a tavolino.

Stavolta però sembra essere andata diversamente. Non c’è stata nessuna emergenza e non si tratta di un errore: il Comune – gestore dell’impianto dal 1° agosto 2016 – ha semplicemente deciso di affittare l’impianto a Cirque du Soleil e Banca di Forlì. L’alternativa sarebbe stata quella di bloccare il Palafiera per l’ultimo weekend di aprile e tutto il mese di maggio, senza neppure la certezza che Pallacanestro avrebbe avuto bisogno di giocare gli spareggi salvezza. “Non sono situazioni paragonabili – spiega a Pdv l’assessore allo sport Samorì -. L’anno scorso il problema era giocare, stavolta la prima preoccupazione è stata quella di non rimanere nell’incertezza. Informalmente la società era stata informata dei due eventi prima che venissero comunicati i calendari dei playout. Insieme alla Pallacanestro, con cui l’asse era e resta fortissima, abbiamo cercato di limitare al massimo i disagi. Ci si muove insieme, è un gioco di squadra. La gestione diretta dell’impianto ci ha inoltre permesso libertà di movimento: c’erano altre altre attività potenziali e le abbiamo rese compatibili con gli eventi sportivi ragionando insieme ai proponenti sul calendario. Detto questo, scommettiamo sulla salvezza diretta dell’Unieuro: sarebbe la soluzione migliore”.

La decisione del Comune non ha, naturalmente, fatto piacere alla Pallacanestro Forlì 2.015 che però non può far altro che adeguarsi. La società guidata da Giancarlo Nicosanti al momento non sembra intenzionata a montare alcuna polemica verso l’amministrazione: sullo sfondo c’è infatti l’attesa (lunghissima, in teoria doveva essere pubblicato al 30 giugno 2016, poi al 31 dicembre 2016, siamo ad aprile 2017: la speranza adesso è che venga alla luce entro l’estate) per il bando di concessione del Palafiera. Un bando molto complesso e delicato che comprende lavori strutturali, dati economici e di gestione, cautele di ogni tipo e la volontà di mantenere sul Palafiera una priorità sportiva: secondo quanto trapela il Comune avrebbe intenzione di versare al concessionario un contributo di gestione, tenendo però in mano la politica delle tariffe.

Pallacanestro 2.015 sarebbe in prima fila per ottenere la gestione pluriennale – dieci anni con possibilità di rinnovo, probabilmente – dell’impianto. Solo allora, una volta ottenute le chiavi di casa, i tifosi della pallacanestro potranno dormire sonni tranquilli: nessuno – cattolici, banche, acrobati – potrà più metterli alla porta.

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’assessore Sara Samorì

È chiaro che il PalaGalassi è e rimarrà sempre la casa della prima squadra cestistica della nostra città, Pallacanestro 2.015, perché quel progetto è stato ed è anche dell’amministrazione, fin dalla sua rinascita. Non dimentichiamolo mai. Per tutti noi, che ne siamo i primi tifosi, l’ideale è giocare sempre in casa e portare l’affetto della città anche in trasferta, come stanno dimostrando i tanti nostri tifosi e l’intera città. Il nostro interesse rimane questo e, anche quando ci saranno opportunità importanti da ospitare al PalaGalassi, l’attenzione sarà volta a limitare al minimo il disagio e informare tempestivamente, come in questa occasione. E comunque, a partire da questa certezza di giocarcela fino in fondo, ci da il tempo di verificare altre ipotesi. Nessuna esclusa. Ribadisco: ora concentriamo tutto il calore e la fede nella nostra squadra, perché possa riuscire a compiere l’impresa più bella: salvarsi direttamente, in casa. Noi ci crediamo! Una squadra, una città!