Nella penultima giornata del girone di andata l’Unieuro Forlì riceve la corazzata APU Udine fresca vincitrice del big match infrasettimanale contro la capolista Fortitudo Bologna. Una sfida che stimola e che coach Antimo Martino presenta così: “Domani affronteremo una squadra importante dal grande potenziale e che, unitamente a tutti gli addetti ai lavori, considero insieme a Trieste, che affronteremo la domenica dopo, le squadre col più alto tasso di potenzialità in chiave promozione. Udine è una squadra costruita in maniera intelligente con uno straniero come Clark che conosce molto bene il nostro campionato ed ha sempre giocato per il vertice, un giocatore come Delia che ha tanta esperienza e che si sono inseriti in un pacchetto di italiani di grande solidità. Basti pensare a Monaldi che negli ultimi tre anni ha fatto due promozioni, a Caroti due promozioni consecutive a Verona e Cremona, a Ikangi che ha vinto il campionato così come Alibegovic, insomma hanno un valore assoluto che deve darci grandi motivazioni per affrontare questa sfida. Sono queste le partite che credo siano fondamentali nel nostro processo di crescita anche perché nelle prossime due giocheremo contro due squadre di primissima fascia e noi dobbiamo avere l’ambizione di crescere per poter competere con loro facendo una partita di grande entusiasmo ed energia, ma al tempo stesso facendo una partita di qualità sia sul versante offensivo che su quello difensivo”.
Buongiorno coach come sono le condizioni fisiche di Radonjic e Pascolo?
“Ieri almeno una parte di allenamento siamo riusciti a farla tutta insieme. Chiaramente entrambi i giocatori vengono da problemi fisici che li hanno condizionati, ma la speranza è che da qui a domani riescano a fare un ulteriore step di miglioramento e puntare sull’adrenalina di una partita così importante per avere un buon contributo da tutti”.
Energia, regolarità, entusiasmo sono un po’ il suo mantra, ma per battere Udine dove si vince la sfida nello specifico?
“Parliamo di una squadra che ha grande qualità e questa qualità, analizzandoli e studiandoli, abbiamo visto che gl permette di trovare soluzioni anche a scelte difensive diverse e quindi dovremo mettere molta attenzione su quello che decideremo di fare. Sappiamo che è una squadra che tira dalla lunga distanza con grandissime percentuali anche rispecchiando le caratteristiche dei giocatori. Nello specifico Monaldi, Caroti, Alibegovic sono giocatori che da sempre hanno più tentativi da tre punti che da due punti. A loro aggiungiamoci Ikangi, Clark che è comunque un buon tiratore, Gaspardo che è uno specialista, insomma a fronte di una squadra che ha una percentuale incredibile da tre noi dovremo mettere l’attenzione sul questo loro fondamentale. Non sarà facile perché non hanno una situazione facile da individuare, bensì la soluzione la trovano sempre in tanti modi differenti e quindi servirà tanta concentrazione, servirà una partita solida perché oltre alla qualità del gioco sono una squadra anche molto atletica con Ikangi, Gaspardo, Alibegovic che ha corpo, Delia che sotto canestro sa farsi sentire e quindi contro una squadra come Udine sono tante le cose che dovremo fare bene, sia difensivamente che offensivamente, se vorremo portare a casa la vittoria”.
Com’è il clima nello spogliatoio? Come vivono i ragazzi l’attesa per questo big match?
“La squadra è molto serena devo dire, al di là della prossima partita contro una squadra molto importante, il clima è buono e lo è sempre stato sin dall’inizio della stagione. Noi stessi siamo molto sereni perché sappiamo che tipo di campionato ci troviamo a disputare, sappiamo come ci poniamo all’interno di questo campionato e settimanalmente lavoriamo per crescere e migliorare. Purtroppo abbiamo sempre qualche problema fisico da affrontare che ci costringe ad adattarci e questo sicuramente non ci sta aiutando, però c’è molta serenità su quello che stiamo facendo e viviamo con altrettanta serenità anche la prossima sfida con Udine. Loro hanno un potenziale notevole e lo hanno dimostrato tre giorni fa battendo in maniera importante la Fortitudo, ma in assoluto il valore di Udine lo avevo già ben presente anche prima. Noi sappiamo di dover crescere per arrivare al livello di queste squadre che vantano tanti giocatori abituati a giocare questo tipo di partite, ma questo ci funge da stimolo e ci dà grande motivazione per migliorarci sia individualmente che di squadra per stare al livello delle big di questo campionato”.
Quale step di crescita si aspetta dalla partita di domani?
“Sicuramente dalla personalità con cui affronteremo Udine perché dal punto di vista della personalità, nei due big match precedenti contro Fortitudo e Verona, siamo mancati seppur fossimo in trasferta, soprattutto nella regolarità nell’arco dei 40′. Sia a Bologna nel primo tempo che a Verona in alcuni momenti della partita siamo stati in gara a tratti, ma in questo campionato, contro questi avversari non puoi permetterti certe pause. Quindi la prima curiosità è capire come affronteremo Udine e con quale forza, concentrazione e ludicità riusciremo a stare in campo. Per noi sarà il primo big match giocato in casa e questo mi auguro ci possa dare una mano, ma sono molto sereno, non sarà il risultato di domani a cambiare la nostra stagione sia in un senso che nell’altro”.
Queste sono sfide nelle quali il pubblico può dare una grande mano. Assodato del contributo costante che forniscono i ragazzi della Curva si sente di fare un appello al resto del pubblico dell’Unieuro Arena?
“Innanzitutto non posso che ringraziare il pubblico di Forlì che da quando sono arrivato è cresciuto sia nei numeri che nel calore che, partita dopo partita, ci ha trasmesso nella scorsa stagione e comunque confermato anche quest’anno nonostante si sia ripartiti con una squadra nuova. La mia sensazione è che ciò che ci eravamo conquistati lo scorso anno in termini di entusiasmo e di presenza ce lo siamo poi portati dietro. I ragazzi della Curva sono encomiabili, anche in trasferta non ci fanno mai mancare il loro supporto e spero di non essere stato frainteso nella gara contro Cividale quando ho evidenziato che c’era un’atmosfera strana nel palazzetto. La mia intenzione non voleva essere quella di redarguire i nostri tifosi, anche perché il mio ruolo è quello di allenare la squadra e non di allenare i tifosi, però visto che so quanto siano importanti gli stessi e quanto sia importante giocare in un palazzetto caldo, soprattutto in questa categoria è determinante, ero dispiaciuto del fatto che la squadra, che non riusciva nelle cose preparate in settimana, dovesse vincere come per forza perché in quel caso Cividale era un avversario facile. Il messaggio che volevo cercare di trasmettere è che quest’anno non esistono partite facili e soprattutto che Forlì, e lo dico in maniera schietta, non si può permettere di affrontare alcun avversario dando per scontato il risultato finale perché siamo convinti di avere una buona squadra, ma nessuno di noi può avere la presunzione di pensare di avere una corazzata che vinca le partite per grazia divina. Sono cresciuto e mi sono formato con la voglia e il desiderio di guadagnarmi ogni allenamento, ogni partita sul campo e insieme al mio staff alleniamo la squadra cercando di trasmettere questo messaggio e se tutti insieme (squadra, società e tifosi) sposiamo questa mentalità credo che Forlì possa crescere al di là delle partite vinte e delle partite perse. Ringrazio per la domanda perché spero di aver avuto la possibilità di chiarire quello che voleva esser il reale significato delle mie parole”.