Le prime tre partite della serie fra Unieuro e Givova hanno confermato le attese: partite emozionanti, duelli di lotta greco romana sotto i tabelloni, prestazioni balistiche da lasciare a bocca aperta. A dominare la scena il carattere e la coesione di un gruppo che ha saputo attingere energie e contributi da ciascun elemento per portarsi sul 2-1 contro una formazione più talentuosa, lunga ed esperta.
Grazie alle prestazioni maiuscole di Adegboye, Johnson e Castelli (e alla follia dello stesso Johnson) la PF ha conquistato il fattore campo in gara 1 e in gara 3 il vantaggio è stato capitalizzato, al termine di una partita difficilissima sia sotto l’aspetto della tenuta fisica che di quella mentale. Gara 3 è sembrata una fotocopia della prima partita ma con ruoli invertiti: Forlì in avvio gioca bene e scappa a +16 ma Scafati limita i danni grazie ad un Naimy inarrestabile, che le permette di restare a galla e poi di accorciare fino al -10 dell’intervallo.
Nella ripresa Naimy riprende da dove aveva interrotto, Jackson entra in partita trovando canestri da marziano e Scafati torna sotto. ‘Grazie’ ai problemi di falli di Ammannato e Lupusor, Perdichizzi tenta una mossa che si dimostra subito azzeccata: Nicholas Crow da secondo lungo. Il riminese è in una delle sue serate magiche al tiro mentre nella metà campo difensiva Scafati sembra assorbire bene la perdita di stazza e fisicità. La scelta del coach siciliano si trasforma in oro al quinto fallo di Riccardo Castelli, vero perno difensivo di questa Unieuro: a fronteggiare Crow ora ci sono Amoroso o Rotondo, costretti così a degli improbabili close out su un giocatore più rapido ed in serata di grazia al tiro.
Nell’ultimo periodo il tecnico dei campani estremizza il concetto accettando per la prima volta nella serie la sfida a tre piccoli proposta da Giorgio Valli. Nel tentativo di allargare il campo il più possibile aggiunge a Fantoni e Crow i migliori tiratori e trattatori di palla a disposizione: fuori un’ala (Santiangeli) dentro Tony Dobbins. Scafati sorpassa e Forlì sembra sul punto di crollare mentalmente, in difficoltà nella marcatura di Crow e presa a schiaffi dalle triple di un implacabile Jackson. La PF invece non solo non crolla ma riesce a trovare il colpo di reni decisivo proprio nella presenza mentale, nella capacità di buttarsi su rimbalzi e palle vaganti.
Alla pura qualità tecnica l’Unieuro ha risposto da grande squadra, con la convinzione e la forza del gruppo, valori sui quali Giorgio Valli insiste da mesi e che è riuscito infine ad instillare in tutti i suoi uomini.
Il volto della PF vincente in gara 3 ha lo sguardo glaciale di Pierich, le smorfie di Bonacini, la concentrazione di Ferri, la calma determinazione di Paolo Rotondo. Una nota di merito particolare va proprio al lungo siciliano: in una serie resa ancor più problematica dal livello di contatto fisico, a tratti ai limiti della sopportazione, ha avuto il grande merito di rispondere presente proprio nel momento più critico. Ha continuato a lottare, possesso dopo possesso, contro il gioco sporco di Fantoni (il quale evidentemente deve godere di qualche credito particolare), contro la marcatura impossibile di Crow. Anche nelle difficoltà è rimasto sempre dentro la partita, al punto da mettere la sua firma sul risultato grazie a due palloni decisivi catturati nel finale conditi da un 4/4 ai liberi dal peso incalcolabile.
Forlì ora ha sulla racchetta un match point di platino, che le permetterebbe di mandare in cantina gli incubi ed iniziare a programmare un futuro più solido, lontano dalle ansie della lotta per mantenere un posto in A2. Un posto in A2 che l’Unieuro si sta faticosamente guadagnando sul campo, grazie ad un cuore ed una volontà incrollabili, senza cedere un passo di fronte ad un’avversaria più ricca di risorse; alternative rese ancor più preziose da un metro arbitrale di categoria Royal Rumble. La certezza è che per gara 4 il Palafiera risponderà come nelle grandissime occasioni perché di questo si tratta: il traguardo è lì ad un solo passo, una cornice ed un calore degni degli altri grandi momenti dello sport più amato dai forlivesi sono il minimo che questo gruppo merita.