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Con l’ufficialità dell’acquisto di Shawn Daswson, che qualche giorno fa noi di Piazzale della Vittoria vi avevamo annunciato in anteprima, la Pallacanestro Forlì 2.015 ha completato il proprio roster e si appresta a vivere una stagione, sicuramente la più difficile, ma anche la più entusiasmante degli ultimi anni, da protagonista. Per capire che tipo di giocatori sono quelli che compongono la nuova coppia straniera di Forlì, abbiamo raggiunto telefonicamente il Direttore Sportivo dello SIG Strasburgo, Nicola Alberani (foto copertina dal profilo ufficiale del club), che in fatto di stranieri è un po’ come una vera e propria enciclopedia mondiale.

Buongiorno Alberani, Forlì ha appena completato il proprio roster con il secondo straniero a cui arriveremo. Adesso ci tracci un profilo di Demonte Harper e ci dica che giocatore ha preso la Pallacanestro Forlì.

“Forlì con Harper ha preso un giocatore fortissimo con la F maiuscola, ha preso il capo della banda, un giocatore di riferimento che in termini di leadership e durezza sarà quello che gestirà i palloni e i possessi chiave non necessariamente per segnare lui, ma sarà l’uomo col sangue freddo che prenderà le decisioni buone nei momenti difficili. Mi rendo conto di aver fatto un’introduzione molto pesante, ma parlo di un giocatore che, se fosse rimasto Cancellieri, avremmo fatto di tutto per prenderlo qui a Strasburgo. Harper è un giocatore che deve avere tanto la palla in mano è quasi un playmaker, o comunque un play “staccato” maker perché ti fa le giocate e più ha la palla in mano e più diventa miglior tiratore. In passato ha avuto delle esperienze in cui giocava da tre nell’angolo ed è stato deludente perché non è quel tipo di giocatore. Demonte è uno che crea, che in post basso fa tutti a fette perché ha sempre il vantaggio fisico ed essendo lungo, duro, uno che vive a dieta calibrata (è uno che avrà il 5% di massa grassa), professionista serissimo, per me Forlì ha preso un giocatore di un’altra categoria”.

Sarà il suo primo campionato in una seconda lega. Per uno abituato a palcoscenici più importanti può esserci un problema di approccio o bisogna vederlo come un ulteriore stimolo?

“A 36 anni lui si approccia agli ultimi anni della sua carriera e uno come lui sono sicuro che li vivrà con la sfida di sempre perché non parliamo del ragazzo di 25 anni che ha fatto qualche stagione di Serie A1 si trova bocciato dal mercato e prova un po’ di delusione riversandosi in una seconda lega. Qui parliamo di un professionista serissimo come ho detto prima che sposa con grande entusiasmo il progetto di chi lo ha voluto di più. Mi permetto di aggiungere che Harper è uno molto legato alla famiglia per cui non può andare in Israele, dove per altro c’era ma è venuto via, non può andare in Turchia e quindi ha un mercato relativamente ristretto che deve tenere conto del fatto che la famiglia si trovi bene e si senta a proprio agio. In tal senso Forlì risponde certamente a questa esigenza”.

Passiamo all’ultimo arrivato e annunciato proprio ieri, ovvero Shawn Dawson che da Israele proviene. Che tipo di giocatore è?

“E’ un israeliano, perché suo padre (americano ricordiamolo n.d.r.) è stato un grande giocatore, ma lui finita la stagione è uno che sta in Israele. E’ un giocatore che è un grande realizzatore che è quello che cercava Forlì, ma che non ha avuto sempre la fortuna di entrare in grandi squadre dal punto di vista del poter esser protagonista, ma quando ha avuto questa opportunità non ha mai tradito. Dawson è un atleta che ha bisogno di sentirsi il “go to guy”, l’uomo della situazione e a Forlì cercavano quello, quindi la valutazione è stata senz’altro molto ben contestualizzata. Shawn a Forlì sarà una prima punta, cosa che Harper non è, ad esempio, lui è più una seconda punta o terza punta perché predilige passare la palla perfetta e far segnare i compagni, poi anche lui farà senza dubbio i suoi punti. Dawson tra l’altro sa giocare il pick and roll, se le cose girano bene sa essere un buon realizzatore da tre punti perché è uno che sa sfruttare i momenti in cui va in fiducia e con la sua taglia è uno che potrà sparigliare un po’ in Serie A2″.

Anche lui come Allen è stato vittima della rottura del tendine d’achille. Dobbiamo preoccuparci?

“No, no, no quell’infortunio è già acqua passata e comunque sono certo che Forlì prima di firmarlo abbia fatto tutte le debite verifiche e abbia preso tutte le informazioni in merito”.

Demonte Harper non aveva certo bisogno di presentazioni, ma come si arriva a un giocatore come Shawn Dawson?

“A Shawn Dawson si arriva cercando un giocatore pronto e non un giocatore su cui investire nel tempo. Per questo motivo immagino che questa scelta sia un’implicita ammissione del fatto che per Forlì il futuro sia adesso. Bisogna esser buoni da subito con gente che conosca la materia, esperta (trattasi di un altro trentenne) e quindi è un’ammissione del fatto che Forlì voglia fare il massimo adesso senza pensare troppo a sviluppare giocatori come accadde a Pistoia con Varnado che rimase due anni”.

Come coppia di stranieri secondo lei Forlì con il budget a disposizione ha formato la meglio possibile o c’è qualcosa che le suscita delle perplessità?

“Secondo me alla fine Forlì ha composto la miglior coppia possibile perché come ho detto Demonte è stata una presa galattica e sono estremamente convinto di questo. Dawson ritengo sia un giocatore molto buono per questa categoria e indipendentemente dal budget penso che Forlì abbia allestito un’ottima coppia di stranieri”.

Molti ritengono che Forlì parta dietro ad almeno 5/6 squadre. Secondo Nicola Alberani, col roster che è stato allestito, Forlì come si può collocare?

“Sicuramente è una squadra da playoff. Non vedo una compagine che possa ammazzare il campionato, non vedo delle corazzate come Trapani e Trieste, ma vedo tante buone squadre. Penso ci siano magari delle ottime squadre perché Brindisi è un’ottima squadra, Pesaro è un’ottima squadra, Cantù, Fortitudo, Udine e Verona sono tutte ottime squadre, ma Forlì è altrettanto una squadra che può inserirsi tra queste”.

Forlì ha una panchina molto lunga con Cinciarini che può essere il decimo uomo.

“Giocare in dieci, ruotare a dieci e tenere un’arma importante come Cinciarini dev’essere un vantaggio e penso che Forlì potrà essere sicuramente nel lotto delle prime. Sulla carta i biancorossi possono essere inferiore a Verona e a Pesaro, ma poi c’è Antimo che ha sempre fatto un lavoro eccellente col suo staff ed insieme sono sempre riusciti a colmare qualsiasi gap contro qualsiasi squadra e pertanto credo che Forlì abbia tutte le carte in regola per essere una protagonista della prossima Serie A2. Non vedo una squadra che debba per forza arrivare prima. Certo, se guardi gli americani di Cantù un po’ di paura ti viene, o vedi Pesaro che ha preso un americano che faceva l’EuroCup e l’altro la Champions League.. Però credo che Forlì se non è nelle prime quattro, sia immediatamente sotto e potrà giocarsi le sue carte per essere in forma fino alla fine proprio grazie alla scelta di un roster così lungo e competitivo. Alla fine conta come arrivi a giugno e Forlì può dire la sua”.

Si ringrazia Nicola Alberani per la disponibilità concessa nella realizzazione della presente intervista.