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Corsi di aggiornamento per i tecnici, stage, sedute video, collaborazione sempre più stretta con gli allenatori dell’Empoli in Toscana e a Forlì. E investimenti. Tra le società della zona che lavorano meglio sul settore giovanile – o che almeno ci provano – c’è sicuramente quella guidata dai Pierucci: se fino a qualche anno fa i biancoazzurri non avevano molto di diverso dalle concorrenti locali, nell’ultimo anno e mezzo l’accelerazione – grazie anche alla fuoriuscita di alcuni allenatori importanti dal Forlì – è stata evidente. Prima l’accordo con la società toscana, una delle più evolute nel lavoro sui giovani, che ha reso l’Edelweiss una delle 40 Empoli Academy (unica in Romagna), poi l’ingresso nello staff di Valerio Minguzzi e un nuovo metodo di lavoro. Che arriva dalla Germania.

non è un tortura

In uno degli anonimi prefabbricati che stanno tra sintetico e vialetto c’è ad esempio uno strumento che si chiama Back-Check: progettato dalla Dr. Wolff, è un macchinario che misura a livello isometrico (quindi senza componenti cardio e aerobiche) le differenze muscolari tra una parte e l’altra del corpo. Disporre delle percentuali di differenza, poniamo, tra l’adduttore destro e quello sinistro di ogni singolo giovane calciatore permette agli allenatori di lavorare singolarmente potenziando le debolezze degli atleti. Il calcio è per sua natura uno sport asimmetrico ma ogni differenza destra/sinistra può essere assorbita, a patto di conoscerla e lavorarci su durante tutto l’anno.

L’Edelweiss sta sperimentando il metodo analizzando uno per uno gli iscritti, fin dalle età più giovani. All’inizio di questa stagione Minguzzi ha sottoposto alla Back-Check i nati dal 2002 al 2008, circa 150 ragazzi che in queste settimane torneranno alla misurazione per vedere se e come le loro dismetrie sono migliorate durante l’anno. In Germania la Back-Check viene utilizzata dai 18 anni in su ma Minguzzi ha il ragionevole dubbio che le fasce di età più giovani siano più facilmente plasmabili: correggere le deficienze muscolari – si lavora su differenze isometriche superiori all’8-10% – fin dai bambini metterà a disposizione degli allenatori atleti migliori e in generale ragazzi più forti, equilibrati, resistenti agli infortuni.

Non è detto che funzioni ma è certamente un passo avanti nella direzione giusta (investimenti) in un mondo, quello del calcio locale e giovanile, che in Italia è ancora in larga parte legato a metodologie di allenamento mesozoiche.