Con ancora negli occhi il “caos” totale di due domeniche fa sull’asfalto di Termas de Rio Hondo, il “circus” del motomondiale si sposta nel prossimo weekend sul circuito americano di Austin, in Texas. Continuando a vivere sull’onda dell’incertezza di fondo. Non tanto per l’indelebile vicenda Marquez – Rossi, di cui si continua a discorrere ed ancora non ha abbandonato i titoli dei giornali, quanto invece per l’impossibilità di stabilire con certezza chi lotterà per la vittoria finale. Come insegnato, del resto, dal podio dell’Argentina.
Il Gran Prix of the Americas si presenta quindi come una grande incognita, sormontata però da una certezza. Marc Marquez negli Stati Uniti ha sempre vinto (5 volte ad Austin, 3 ad Indianapolis ed una a Laguna Seca) ed ha una gran voglia di tornare sul gradino più alto: “Ad Austin c’è un bel circuito con una grande atmosfera e tanti bei ricordi – spiega lo spagnolo – Lì ho ottenuto la mia prima vittoria in MotoGP e sono sempre stato competitivo. È il posto ideale per ottenere un buon risultato”.
È con le stesse premesse che anche la Ducati sbarca nel nuovo continente. Proprio qui Dovizioso conquistò il primo podio in rosso nel 2014, ripetendosi poi l’anno successivo. Poche gioie invece nelle ultime due stagioni, con un ritiro e un deludente sesto posto. “Conosciamo bene i nostri punti di forza – ha detto Dovizioso – e sappiamo dove invece dobbiamo ancora migliorare. Sarà importante iniziare a lavorare bene fin dalla prima sessione per prepararci al meglio per la gara”.
Il Circuito: Austin
Il tracciato, costruito nel 2012, si trova nei pressi di Austin, in Texas. Capace di ospitare fino a 120.000 spettatori, è una tappa anche del Mondiale di Formula 1. Pur essendo costruito raccogliendo spunti da altre diverse piste del motomondiale, presenta una caratteristica unica, vale a dire il lungo rettilineo in salita con un dislivello di 41 metri, che termina con una curva stretta a sinistra. Lungo 5.5 km, si percorre in senso antiorario su un totale di 20 curve (9 a destra, 11 a sinistra). Marc Marquez ha vinto tutte e quattro le gare che si sono svolte ad Austin. |
Dopo il positivo – tutto sommato – sesto posto di Termas, per il forlivese si preannuncia un’altra gara tutt’altro che facile, nella quale bisognerà considerare le condizioni atmosferiche (le qualifiche potrebbero essere bagnate) ed il delicato rapporto pneumatici/asfalto. Attenzione poi agli avversari dei team indipendenti, che nelle prime due gare si sono decisamente messi in luce, conquistando addirittura l’intero podio nella scorsa gara.
“A Termas siamo riusciti a portare a casa una sesta posizione – conclude il Dovi –, un risultato sotto le nostre aspettative ma positivo nell’ottica del campionato, e adesso arriviamo a Austin, che è una pista molto bella ma piuttosto difficile. Dovremo valutare le condizioni dell’asfalto, perché l’anno scorso era abbastanza sconnesso, e anche le gomme, che possono influenzare molto il weekend”.
Cosa aspettarsi dagli altri? Difficile dirlo. Maverick Viñales considera Austin uno dei suoi circuiti preferiti. Qui è arrivato secondo in Moto3, ha vinto in Moto2 ed è arrivato quarto nel 2016 sulla Suzuki. Nella scorsa stagione, poi, poteva mettere la ciliegina sulla torta in sella alla Yamaha, ma è scivolato ad inizio gara.
Valentino Rossi, invece, non ama particolarmente il circuito texano – un secondo posto nel 2017, solo terzo nel 2015 -, ma ha una gran voglia di rivalsa nei confronti del rivale Marquez, dopo lo scontro in Argentina: “Per noi è positivo tornare in pista dopo quello che è successo nell’ultima gara – le parole del 9 volte campione del mondo – Dobbiamo lavorare per migliorare la M1 e ogni sessione è importante”.
Non dobbiamo però dimenticare il leader del mondiale Cal Crutchlow, che, dopo il successo argentino, conduce con 3 lunghezze sul nostro Andrea Dovizioso, e che lo scorso anno ha ottenuto un ottimo quarto posto. Con un buon weekend di gara potrebbe conservare la vetta e continuare a cullare il sogno mondiale.
Foto proprietà MotoGP