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Chiusa l’iniziale parentesi tutta americana, il Motomondiale fa finalmente ritorno nel “Vecchio Mondo”, in Europa. Le tre gare oltreoceano hanno lasciato grandi incertezze su tutto il fronte, con un grande equilibrio tra piloti e moto che andrà inevitabilmente ad assestarsi nel corso delle prossime gare – nel giro di un mese, da domenica prossima al Mugello, verosimilmente inizieremo ad avere i primi valori reali -, ma una certezza c’è e si tratta di una certezza “pesante”. Il nostro Andrea Dovizioso è oggi il leader del Mondiale, con 46 punti in saccoccia.

I motori del Motomondiale, dunque, si accendono nel prossimo fine settimane sul Gran Premio di Spagna, a Jerez de la Frontera. Il Dovi dovrà stringere i denti e lavorare duramente nel corso del weekend per ottenere un risultato positivo. Nel tracciato spagnolo, infatti, Andrea ha ottenuto al massimo un quinto posto, mentre, nella scorsa stagione, ha dovuto spegnere il motore dopo dieci giri per un guasto alla pompa dell’acqua.

Nonostante questi trascorsi non proprio dei più positivi, nel box Ducati si respira un cauto ottimismo, dovuto soprattutto alla posizione in classifica e a come sono stati gestiti – al meglio – i GP precedenti. Se la Desmosedici dovesse viaggiare nel tracciato spagnolo come nei test invernali, ma con temperature chiaramente differenti, infatti, il forlivese potrebbe portare a casa un altro bel bottino di punti. Chissà poi se l’aria di casa sveglierà anche il compagno di box Jorge Lorenzo, che l’anno scorso ottenne il primo podio rosso della sua carriera. “È il momento di cambiare la situazione – ha dichiarato il #99 – arrivo in Spagna con molta voglia di fare bene. Stiamo lavorando sodo e dobbiamo continuare a pensare in modo positivo. Io non ho nessuna intenzione di mollare”.

Il Circuito: Jerez

Il Gran Premio di Spagna si corre per la 32^ volta consecutiva nel circuito di Jerez de la Frontera, che, assieme ad Assen, è uno dei circuiti storici e più apprezzati del Motomondiale. Lungo 4.423 metri, il tracciato è composto da 13 curve (8 a destra e 5 a sinistra) lente, medie e veloci, intervallate da rettilinei non particolarmente lunghi (quello del traguardo è di 600 metri).

Nella scorsa stagione l’intero podio è andato alla Spagna, con Pedrosa vincitore, Marquez e Lorenzo sul podio. Il pilota che ha ottenuto più vittorie a Jerez è però Valentino Rossi, con 9 successi di cui 7 nella classe regina.

Decisamente diversa l’aria che si respira in casa Honda, ma questa volta l’entusiasmo non è per il #93 (1 vittoria e 6 podi per il cabroncito), ma per Dani Pedrosa, che a Jerez ha un ottimo passato: 4 vittorie e 7 podi. Lo spagnolo classe 85’ dovrà però fare i conti con i postumi dell’infortunio subito in Argentina: “Non vedo l’ora di correre a Jerez. Ho avuto un’altra settimana per recuperare dall’infortunio, e venerdì dovrei aver abbastanza forza per guidare nel miglior modo possibile in una pista che mi piace molto”.

Il ritorno in Europa dovrebbe giovare anche al team Yamaha ufficiale, ancora a caccia della prima vittoria in questa stagione. L’alfiere della casa nipponica è ancora una volta Valentino Rossi, che detiene il record assoluto di vittorie (9, di cui 7 in MotoGP) nel circuito nel quale è partito per ben 18 volte nella classe regina. Il pesarese vede la M1 in miglioramento ed ha grandi aspettative per questo appuntamento, nonostante il risultato negativo del 2017 (10° posto).

In questo Motomondiale imprevedibile una certa attenzione meritano come sempre i Team Indipendenti e i piloti Andrea Iannone, Johann Zarco e Cal Crutchlow. L’italiano, reduce del 3° posto del Texas, ha ottenuto a Jerez la vittoria in Moto2 nel 2011, ma nelle stagioni successive non è mai riuscito a fare meglio del 6° posto ottenuto nel 2015. Il francese della Yamaha nella scorsa stagione ha tagliato il traguardo nella quarta piazza e può contare su due podi nelle classi minori. Anche Crutchlow ha dei trascorsi positivi sul tracciato spagnolo: in ben tre occasioni è stato il primo tra i riders indipendenti, ma nella scorsa stagione è scivolato a terra mentre lottava per il 3° posto.

Foto proprietà MotoGP