Cominciano oggi a Windsor, in Canada, i Mondiali di nuoto in vasca corta. E, sorpresa, il forlivese Fabio Scozzoli è di nuovo in gara con qualche chance concreta di tornare ai vertici della rana. Se non sui 100 almeno sui 50.
Ripassino
La grande, enorme, clamorosa chance di cambiare carriera e vita entrando nell’Olimpo dei migliori nuotatori della storia Fabio l’ebbe quattro anni e mezzo fa all’Aquatics Center dell’Olympic Park di Londra, Olimpiadi del 2012. Ci arrivò da favorito o almeno fra i due-tre favoriti, ma ‘cannò’ completamente la finale, tanto che col tempo nuotato in semi sarebbe andato a medaglia, e chiuse col settimo tempo (qui il racconto di quella tristissima giornata dall’inviato del Carlino Andrea Degidi).
Le ragioni del flop furono molte, non ultima una scorretta ‘pinnata’ subacquea del vincitore Van Der Burgh che fin dalle prime bracciate mandò fuori giri Fabio costringendolo a cambiare i propri piani di gara.
Da allora però è passato tanto tempo: europei, mondiali e pure un’altra Olimpiade, quella del 2016, alla quale il ranista di San Martino in Villafranca non si è neppure qualificato. In mezzo c’è stato il gravissimo infortunio al ginocchio del settembre 2013, e poi una rivoluzione tecnica alla quale Fabio si è volontariamente (sbagliando, col senno di poi) sottoposto quando un anno dopo la rottura del legamento crociato – e in seguito all’esclusione dagli Europei di Berlino – decise di separarsi dal suo storico allenatore, l’ungherese Tamas Gyertyanffy, per trasferirsi in Austria alla corte del guru Dirk Lange. Non è andata bene: i tempi di Fabio sono cresciuti insieme all’età. E la retromarcia innestata nell’agosto del 2015 sembrava solo il preludio non troppo coerente ad una carriera giunta ormai in fase crepuscolare.
E invece
2016, He’s back
26″40 e 57″89: le prestazioni sfoderate al trofeo Nico Sapio ed al Gran Premio Italia 2016 hanno riportato Scozzoli al centro del Villaggio. Non quello Olimpico, purtroppo, ma quello mondiale sì. Qualificato per la competizione iridata che comincia oggi in Canada, il vice campione del mondo di 50 e 100 rana a Shanghai (2011) e oro iridato nella piscina da 25 metri (2012) a Istanbul parte non lontano dai nuovi fenomeni della rana mondiale: l’inglese Adam Peaty, il brasiliano Felipe Franca Silva, il tedesco Marco Koch, lo statunitense Cody Miller oltre naturalmente al rivale di sempre, il sudafricano Cameron Van Der Burgh. A 28 anni il forlivese, che con Gyertyanffy ha ritrovato fiducia e riferimenti, non ha più i riflettori puntati addosso: stimolo in più per dimostrare che il suo tempo non è finito.
Semifinali e finali sono trasmesse su Rai Sport da mezzanotte e mezza. Qui invece nel pomeriggio ci sono i risultati delle batterie (oggi ad esempio gareggia nei 100) aggiornati live.