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Con le ufficializzazioni di Giovanni Severini e Matteo Fallucca si definiscono in maniera piuttosto chiara strategie e obiettivi di mercato dell’Unieuro Pallacanestro Forlì.

Fallucca e Johnson

Con l’innesto di Severini e la pressoché certa conferma di Riccardo Castelli il quintetto Unieuro ha entrambi gli spot di ala riempiti e andrà ora alla ricerca di un duo di esterni stranieri, presumibilmente americani, e un centro italiano. Se per l’innesto degli stranieri non c’è fretta, sia per l’abbondanza di scelte sia perché nel mese di agosto le pretese economiche tendono inevitabilmente a scendere, diverso è il discorso relativo al centro, l’uomo che dovrà occuparsi di strappare i rimbalzi indispensabili a far correre una squadra a trazione anteriore come quella che si va prospettando. Le trattative con Ryan Amoroso sembrano definitivamente arenate sulle pretese economiche troppo elevate del ragazzone del Minnesota, le alternative però scarseggiano. Con i pezzi migliori dello scorso campionato quasi tutti accasati ed una casella chiave del quintetto base ancora da riempire il compito di Valli e Pasquali non sarà semplice. A meno di un inatteso innalzamento del budget destinato agli ingaggi. Proprio la necessità di contenere il monte ingaggi potrebbe portare l’Unieuro sulle tracce di Luca Severini, fratello minore del neo biancorosso Giovanni, che si è messo in luce nel finale della passata stagione erodendo minuti ai colleghi di reparto e chiudendo i suoi playoff a 9.5 punti e oltre 7 rimbalzi. La scelta porterebbe con sé vantaggi e svantaggi: da un lato l’ingaggio contenuto e la fame di minuti di un giocatore in ascesa, dinamico, buon difensore ed attaccante fronte a canestro. Dall’altro lato la poca esperienza e la necessità di un giocatore più interno e muscolare. La Junior Casale ha messo il rinnovo del prestito di Severini nella lista delle priorità ma Pistoia, proprietaria del cartellino, potrebbe optare per soluzioni diverse qualora venisse garantito un minutaggio più elevato.

Una pista più interessante per gli appassionati forlivesi – ma decisamente più costosa – è quella che porta a Dane Di Liegro. Il muscolare centro italo americano è stato cercato già nella passata stagione, Verona si oppose al trasferimento e la PF virò proprio su Amoroso. Reduce da una stagione in chiaroscuro, complice un’operazione al ginocchio ed un feeling con ambiente veronese mai decollato, Di Liegro non è dotato di tecnica sopraffina né di un gioco offensivo brillante ma la sua comprovata solidità difensiva e le doti di rimbalzista ne fanno il fit ideale per una squadra che in attacco avrebbe altri punti di riferimento. Proprio l’ultima stagione – per nulla esaltante – potrebbe portare al ribasso le richieste economiche di un giocatore che sarebbe perfetto per dare sostanza al pitturato biancorosso.

Altro profilo interessante è quello di un giocatore attualmente in serie A all’Auxilium Torino: Valerio Mazzola. Al momento la permanenza di Mazzola sotto la Mole non è in bilico ma le scelte che la società gialloblu opererà nelle prossime settimane potrebbero cambiare rapidamente lo scenario e creare i margini per una trattativa: con sei giocatori italiani già sotto contratto una partenza è pressoché certa, resta da capire se si tratterà di un prestito (Okeke) o una cessione a titolo definitivo (Alibegovic o proprio Mazzola). Se l’Auxilium deciderà di trattenere sia Alibegovic che Okeke si potrebbe aprire uno spiraglio per portare a Forlì un pretoriano di Giorgio Valli: il lungo ferrarese, in passato inserito più volte nella lista dei desideri forlivese, è stato allenato dall’attuale coach dell’Unieuro per ben sei stagioni suddivise tra Virtus Bologna e Basket Club Ferrara. Con l’offerta economica adeguata – improbabile senza un innalzamento del budget – e la promessa di un ruolo di protagonista la PF potrebbe chiudere col botto il capitolo relativo agli innesti italiani: giocatore atletico, ottimo difensore e dotato di un tiro dall’arco capace di costringere gli avversari a seguirlo lontano da canestro Mazzola sarebbe il lungo ideale per aprire l’area alle scorribande di un playmaker ed una guardia stranieri.

A proposito di playmaker non è ancora del tutto tramontata l’ipotesi Yuval Naimy. Le richieste del playmaker israeliano restano fuori portata, decisamente più economica la strada che porta ad un regista americano, perà ancora nessuno si è fatto avanti per assicurarsi le sue prestazioni. Nelle prossime settimane potrebbe esserci un avvicinamento fra domanda ed offerta.