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“Odio e discriminazione razziale”. La Federazione Italiana Pallacanestro ha puntato il mirino sui tifosi forlivesi, sparando col bazooka sulla Pallacanestro Forlì 2.015: la squadra allenata da Giorgio Valli non potrà giocare al Palafiera la prossima, importantissima partita di campionato contro Mantova. Mancando 3 giornate alla fine della regular season e con una classifica che impone altrettante vittorie onde evitare gli spareggi playout, si tratta di un provvedimento davvero molto pesante in chiave sportiva. Non bastasse, nella stessa giornata di oggi l’Andrea Costa Imola, avversaria di Forlì sabato 15 aprile e concorrente diretta per la salvezza, ha comunicato che in prevendita saranno disponibili biglietti solo per i non residenti nella provincia di Forlì-Cesena. La presenza al PalaRuggi di questi ultimi è in forte dubbio: la decisione è attesa per sabato prossimo (8 aprile). Ah, in tutto questo forse si è sbloccata una delle due date playout nelle quali il Palafiera sarà okkupato, nel caso Forlì finisse agli spareggi.


Ma andiamo con ordine

Stamattina sul sito della Lnp sono stati pubblicati i provvedimenti disciplinari relativi alla 27° giornata, quella disputata domenica scorsa nella quali Forlì ha ospitato la capolista Virtus Bologna, perdendo 69-77 al termine di una partita molto bella e combattuta fino al 38′, nonostante l’enorme gap atletico e tecnico tra le due squadre e nonostante Forlì fosse priva di Adegboye, infortunatosi nel volo planato di Jesi.

Per l’Unieuro Forlì la “solita” multona (è la società che ha pagato più soldi alla Fip in A2 da inizio anno, finora ben 13.240 euro), stavolta 750 euro a causa della recidiva nel guasto alla macchina che conta i 24 secondi. L’esborso economico sarebbe stato ampiamente digerito dalla società biancorossa se non fosse stato accompagnato da un’altra decisione, più dura da digerire.

Gli ululati indirizzati a Lawson ci sono stati, a dire il vero non condivisi dalla stragrandissima maggioranza del pubblico né particolarmente insistenti. Sono seguiti ad un paio di schiacciate dell’americano della Virtus che dopo essersi aggrappato al ferro, evidentemente in trance agonistica dentro ad un ambiente caldissimo ma che non ha mai oltrepassato alcun limite fisico, ha fissato la curva forlivese con aria di sfida.

non che questa sia una scusante, chiaro

Forlì paga anche un coro al presidente della società emiliana Alberto Bucci, non presente al Palafiera e certamente poco gradito (eufemismo) dall’ambiente biancorosso dopo che due stagioni fa ha contribuito in modo decisivo e poco chiaro alla scomparsa dell’allora FulgorLibertas, schierandosi con Boccio e difendendone l’operato anche quando il bluff era ormai svelato.

Le intemperanze dei tifosi ricadono sulla società in virtù di quella che è ormai da anni l’architrave della giustizia sportiva, la responsabilità oggettiva. Di cosa si tratta? In sostanza è un vero e proprio trasferimento in capo alla società (calcio oppure basket, come un questo caso) della responsabilità soggettiva di tutte le persone che, a vario titolo, agiscono nell’interesse della medesima società, o comunque svolgono attività rilevante per l’ordinamento sportivo. Compresi i tifosi.

Sul piano giuridico Pallacanestro Forlì 2.015 non può muovere foglia perché trattasi anche in questo caso – come per il guasto all’impianto dei 24″ – di recidiva: la società guidata da Giancarlo Nicosanti aveva già tramutato in multa il discutibilissimo provvedimento (si arrabbiò anche Raffaele Montalti, uno solitamente pacato) seguito alla sospensione di Fortitudo-Forlì dello scorso 20 novembre.

quella volta vendettero 375 biglietti per quella fettina di PalaDozza lassù, grigia: i forlivesi esondarono

Quindi il provvedimento del giudice sportivo Andrea Tavazza va accettato, punto. Le scelte oggi sono diventate quindi altre due: “contestare” o no la decisione in modo ufficiale (senza alcun margine di successo) e decidere se giocare a porte chiuse oppure lontano almeno 80 km da Forlì. Pallacanestro 2.015 ha scelto di non forzare la mano (riservandosi di “farlo, eventualmente, in un secondo momento”) e di giocare al PalaHiltonPharma di Ferrara sabato sera alle 20.30. Sede e orario della partita non sono ancora ufficiali, di certo i tifosi forlivesi saranno chiamati ad un altro esodo, stavolta non previsto, dopo quelli di Ancona e Jesi.

L’impressione – di parte, certo – è che la società biancorossa paghi un prezzo molto alto ad una colpa diffusissima in tutti i palazzetti e regolarmente tollerata. L’impressione – di parte, certo – è che Forlì e il suo enorme seguito di tifosi piacciano pochissimo ai vertici della Fip fin da inizio anno, non si capisce bene perché (dovrebbe essere il contrario, muovendo così tanti soldi). Scarso peso politico per una società neonata e senza dirigenti minimamente influenti? Può essere. Oppure più semplicemente il giocattolo è in mano da sempre a realtà molto diverse, più piccole e scarsamente interessate alla gestione di ‘colossi’ come Forlì o le bolognesi. In ogni caso la corsa alla salvezza da oggi è ancora più complicata, in un modo che certamente compatterà l’ambiente biancorosso ma risulterà anche difficile da interpretare e quindi gestire. Cadere nella trappola degli alibi ad esempio sarebbe pericolosissimo.