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Apolloni non è in discussione, Apolloni siamo noi. Scala, Galassi e Minotti hanno fatto quadrato in settimana attorno all’allenatore del Parma, contestato insieme alla squadra dopo la clamorosa sconfitta casalinga contro la Feralpi Salò nell’ultimo turno di campionato.

D’altronde l’ex difensore della nazionale era già nel mirino dei tifosi e della critica l’anno scorso, quando il Parma vinse il campionato di serie D in carrozza e senza perdere neppure una partita, quindi figuriamoci la situazione in cui si è trovato in questi primi mesi di Lega Pro. Convinti che per tornare in serie A bastasse iscrivere la casacca crociata al campionato, a Parma hanno scoperto l’acqua calda: se non corri pareggi col Santarcangelo e prendi legnate pure dalla Feralpi Salò. Dopo 8 giornate i gialloblù sono noni in classifica, in zona spareggi playoff ma lontani già 5 punti dal primo posto occupato dalla Sambenedettese. Non è ancora tempo di processi, a Parma, ma al Morgagni si aspettano tutti di battere l’ultima in classifica con una certa padronanza dei mezzi. Se non succede Apolloni comincia davvero a rischiare qualcosa, anche se la stagione è ancora giovanissima e il tempo per recuperare non mancherebbe.

A complicare i piani di Apolloni ci si sono messi gli infortuni, su tutti quello del capocannoniere della squadra (4, da solo più dei 3 festeggiati da tutto il Forlì) Manuel Nocciolini uscito anzitempo dal campo lunedì per un fastidio muscolare. Il grande ex non sarà della partita ma nonostante la sua assenza resterà probabilmente un’alternativa a gara in corso Daniele Melandri, altro attaccante che nei quattro anni a Forlì ha lasciato qualche traccia prima di chiudere non benissimo (sliding doors: ma se Pedroni l’avesse lasciato andare alla Spal nel gennaio 2015, in cambio di Finotto, che ricordo avremmo del Micio? E il Forlì si sarebbe salvato?).

a sx il 3° marcatore all time del Forlì (46), a destra il top scorer stagionale all time Nocciolini (25)

Non che in attacco il Parma abbia scarsità di soluzioni. Nel previsto 3-5-2 col quale si presenteranno a Forlì la coppia d’attacco sarà formata da Calaiò insieme ad uno tra Evacuo e Guazzo. Tutti top player in Lega Pro, tutta gente il cui ingaggio vale circa un terzo dell’intera rosa biancorossa. Averne. Previsto anche il ritorno in panchina dell’uomo mascherato, altro che può decidere la partita con una giocata.

E il Forlì? La squadra è rimasta unita nella tempesta, il mercato degli svincolati resta una possibilità che aleggia (Musetti scartato: costa troppo), Gadda che ha perso per infortunio Cammaroto dovrebbe optare per la difesa a quattro con l’intenzione di mettere alle corde il Parma sul piano del ritmo. Sarà nelle intenzioni un Forlì alto, aggressivo, veloce e coraggioso. Capellini e Tonelli dovranno prendersi delle responsabilità importanti, la sorpresa potrebbe essere Alimi. Se il piano funziona gli ospiti, strutturalmente compassati e ‘posizionali’ anche per via dell’età, rischiano di andare in difficoltà. Poi bisognerebbe anche saperne approfittare subito, magari con un pizzico di fortuna. Sarà un match nel quale gli aspetti psicologici – compreso l’ambiente e la fiducia che le due squadre respireranno – potrebbero avere un peso. Occhio al meteo: sul campo pesante meglio il Parma, con l’erba fresca corre di più il Forlì.