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Quarantunesimo minuto, per la terza volta in pochi minuti Simone Tonelli riceve palla tra le linee sulla trequarti del Pordenone, accelera palla al piede e accentrandosi da destra punta la porta di Tomei. Ha un paio di possibilità di scarico sui lati ma stavolta, a differenza delle precedenti nelle quali ha appoggiato al compagno più vicino senza troppa convinzione (e beccandosi gli improperi di Bardelloni), l’ex Romagna Centro decide finalmente di prendersi la Responsabilità. Poco prima del limite dell’area calcia col sinistro: un bel tiro, forte, angolato. Gol. Il Morgagni quasi viene giù, il Forlì corona un primo tempo eccellente per intensità e idee, il Pordenone perde sicurezze, va nello spogliatoio in affanno e nel secondo tempo non trova la lucidità per rimettere in ordine una partita che, sulla carta e nei piani di Tedino, non aveva storia. Perché non dimentichiamocelo: formazioni in mano Forlì-Pordenone è un 2 scritto.

Il sinistro di Tonelli: centimetri

E infatti, direte voi, il tiro di Tonelli il portiere del Pordenone lo spizzica in angolo. E il Pordenone nel secondo tempo fa a fettine il Forlì.Facile, dopo.

Berrettoni 0-2 tutti a casa

Il Forlì ha perso la sua seconda partita su due giocate in campionato, la quarta su quattro considerando anche la coppa. L’attacco non ha ancora segnato una rete e per quanto bravi siano Conson, Adobati e Cammaroto (sono bravi) alla fine contro questi attaccanti qui – Arma, Berrettoni – la disattenzione prima o poi arriva. La buona notizia è che Gadda ha già dato la sua impronta alla squadra: ritmo, inserimenti, attenzione alle distanze, personalità. Per un tempo, il primo, il Forlì schierato col 4-1-4-1 ha tenuto in mano la partita mettendosi anche in condizione due-tre volte di fare male ai veneti. Non era scontato un primo tempo così.

una delle 150 sponde di Bardelloni

La cattiva notizia è che l’attacco continua a palesare limiti strutturali talmente evidenti da chiedersi come si potesse davvero immaginare che Bardelloni (voto 6 abbondante per la voglia e il lavoro sporco) prendesse davvero in carico il peso dell’attacco, o che Ponsat (voto sotto al 5 per l’inconsistenza) fosse subito in Lega Pro almeno la metà di quello che era in D. C’è tempo, bisogna aspettarlo. C’è Parigi: arriverà ad essere un giocatore importante? C’è anche Capellini che però è apparso indietro, macchinoso. L’impressione è che l’assenza più difficile da assorbire in questo momento sia quella di Tentoni, il più svelto di testa tra le mezzali e il più bravo a concludere l’azione. Il problema è che l’atalantino ne avrà ancora per qualche settimana. Pazienza. Ce l’hanno i tifosi del Forlì che a fine gara hanno applaudito la squadra.

Dopo due partite la squadra di Gadda resta inchiodata a zero insieme al Fano. In cima alla classifica in solitaria c’è il Santarcangelo di Melini: 6 punti. In sala stampa capitan Capellupo, sempre tra i più propositivi e lucidi, ha detto che il Forlì non meritava di perdere. E’ vero solo in parte: messo alle corde per un tempo il Pordenone è mancata la forza di fargli davvero paura. Non è tutto ma non è neanche poco.