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Non è finito bene il 2016 del Forlì, che chiude un anno solare tutto sommato positivo (il terzo posto in D, ora la lotta salvezza) crollando sul campo di un Pordenone che è apparso, come all’andata, fuori categoria per la squadra di Gadda. Il tecnico biancorosso forte degli ultimi risultati positivi ha schierato in Veneto una formazione d’assalto, con Capellupo affiancato da due mezzali non certo di contenimento come Alimi e Tentoni. Ma la roulette alla quale ha deciso di giocare Gadda, consapevole che comunque perdere a Pordenone non sarebbe stato un dramma, non ha girato dal verso giusto e dopo dieci minuti di buon Forlì è bastato un calcio di punizione dalla trequarti per indirizzare il match spegnendo le velleità biancorosse e dando il via allo show di Arma, Cattaneo e Berrettoni.

i 5 gol

Da quel momento in poi il Forlì ha perso l’intensità che ne aveva contraddistinto l’ultimo mese e mezzo, tornando ad essere quella squadra leggera e poco attenta in difesa che nella prima parte di stagione si era addirittura staccata dalla penultima piazza.

Ha bucato la partita Alimi, e ci può stare alla quinta consecutiva da titolare, e anche Capellini è uscito dal campo a inizio ripresa senza aver lasciato tracce. Il Forlì si è reso pericoloso a inizio partita quando è riuscito a creare superiorità in particolare sulla destra, poi Tedino ha imposto la marcatura a uomo sulle mezzali e il gioco è finito. I rilanci centrali di 30 metri hanno mandato a nozze i difensori centrali neroverdi, Ponsat e Bardelloni sono riusciti in pochissimi casi a difendere palla e mettere in moto i meccanismi offensivi di Gadda. Nel finale per la prima volta in questo campionato è uscito dal campo Capellupo sostituito da Martina Rini: il centrocampista ex Brescia ha corso molto perdendo però la palla in ‘uscita’ che è valsa il 5-0 finale. Durante la sosta avrà tempo per oliare ulteriormente la propria condizione fisica.

La sconfitta a Pordenone è un passaggio a vuoto che può starci. Il Forlì tornerà in campo il 22 gennaio al Morgagni contro il Padova. Sarà un girone di ritorno durissimo come tutti i gironi di ritorno. In mezzo c’è un mercato ancora indecifrabile: la società aspetta Succi mentre i numeri richiedono con una certa evidenza che venga rafforzata la peggior linea difensiva del girone.