Con le emozioni vissute PalaRossini ancora vive negli occhi e nei timpani la PF 2.015 è pronta a tornare sui legni amici del Palafiera e tentare il jackpot: battere la fortissima Verona per assestare un colpo durissimo alle speranze di rimonta recanatesi, proseguire l’inerzia positiva e creare le premesse ottimali per un’altra esondazione biancorossa in terra marchigiana, stavolta con gps puntato sul PalaTriccoli di Jesi.
Dando uno sguardo al ruolino di marcia degli scaligeri il programma sembra però un tantino ambizioso, probabilmente troppo: Forlì vive un momento di comprensibile entusiasmo ma domenica ospiterà una formazione che nelle ultime 9 uscite ha portato a casa ben 7 successi, fra cui spiccano le vittorie contro Virtus, Fortitudo e il colpo esterno al PalaVerde di Treviso.
Dopo un fisiologico periodo di transizione necessario a metabolizzare la ‘cura’ Dal Monte, coach che ha rilevato Fabrizio Frates dopo 10 partite, la Tezenis ha aggiunto all’elevato tasso di talento la continuità e l’intensità difensiva che mancavano, caratteristiche tipiche delle squadre del coach imolese: la squadra che ad inizio stagione navigava a fondo classifica si è trasformata in uno schiacciasassi che nei playoff nessuno vorrà incontrare.
Talento e profondità della rosa scaligera sono caratteristiche che saltano all’occhio, mentre il gioco offensivo poggia principalmente su tre esterni di assoluto spessore per la serie A2: Dawan Robinson, Michael Frazier e Marco Portannese. Un gioco basato non tanto sull’uso sistematico del pick and roll quanto sull’abilità nel creare vantaggio attaccando dal palleggio. Tutti e tre infatti possono attaccare andando direttamente al ferro, caratteristica che permette all’attacco gialloblu di tenere un ritmo martellante e imprevedibile per tutta la gara. Per mantenere costanti ritmo e pressione difensiva la Tezenis ha rinforzato l’unica posizione che destava qualche dubbio: durante la finestra di mercato l’ex forlivese Niccolò Basile ha ceduto il posto di playmaker di riserva ad Andrea Amato, prodotto del vivaio dell’Olimpia Milano con all’attivo esperienze in serie A.
Forlì-Trieste, dicembre 2013
Sotto canestro Dal Monte può contare su un pacchetto lunghi dotato di forza, esperienza e tecnica (Diliegro, Brkic, Pini), a cui si aggiunge la freschezza di Leonardo Toté, un 2.10 di grandi prospettive che sta impressionando per facilità nel tiro dall’arco e fluidità dei movimenti. Lo scontro sotto i tabelloni sarà particolarmente delicato: al momento non si sa se Paolo Rotondo sarà della partita: ai noti problemi di pubalgia si è infatti aggiunta in queste ore la febbre alta.
Il compito per i ragazzi guidati da Giorgio Valli si preannuncia quindi improbo, anche se un (piccolo) motivo per credere nell’impresa viene proprio da quella Recanati battuta appena sei giorni fa: nel match del 12 febbraio al PalaRossini i gialloblù di coach Sacco ebbero la meglio al termine di 40 minuti di autentica battaglia. Ingredienti chiave nella vittoria dei leopardiani furono l’intensità difensiva e una grande solidità mentale, valori indispensabili per piegare una formazione come Verona capace di fiaccare gli avversari con le proprie interminabili rotazioni.
Intensità? Chi ha detto intensità?
Una vittoria contro questa Tezenis darebbe una spinta emotiva di inestimabile valore al finale di stagione, per provarci l’Unieuro dovrà utilizzare gli stessi ingredienti delle ultime due partite: lotta feroce su ogni pallone e ferrea volontà nel non mollare un centimetro nella lotta sotto canestro. Uno sforzo extra dovrà andare in direzione della continuità: alla lunghezza della rosa veronese la PF dovrà rispondere mantenendo massima la concentrazione per tutta la gara. Anche nei momenti di buio che, inevitabilmente, arriveranno.