La partita di Padova è stata la peggiore della nuova stagione. Se in coppa Italia (0-2 e 0-1 con Fano e Albinoleffe) c’erano gli alibi delle assenze e di una manifestazione importante come il sei di denari briscola coppe, in campionato a Venezia (0-1) e col Pordenone (0-2) il Forlì aveva messo in campo almeno personalità e coraggio, corsa e intensità. Tutte premesse necessarie, e probabilmente alla lunga anche sufficienti, per correre alla pari la volata salvezza. Tanto che le due sconfitte – contro formazioni più forti – erano state accettate dai tifosi con applausi di incoraggiamento e assorbite dall’ambiente senza grandi traumi: sì, il Forlì è debole ma può farcela.
Quello visto a Padova invece no, non può farcela.
le pagelle del Carlino
Il passo indietro è stato davvero evidente soprattutto nell’atteggiamento della squadra, che incassato quasi subito il gol dell’1-0 ha supinamente accettato la sconfitta lasciando palleggiare i padroni di casa per i restanti 80 e passa minuti. Un Forlì passivo fin dalla coppia di difensori Conson-Cammaroto, che oltre a perdere la gran parte dei duelli individuali non hanno neppure accorciato sugli attaccanti quando questi si staccavano verso la mediana, lasciando così la squadra lunghissima e in balia degli inserimenti tra le linee dei padovani. Un’interminabile e preoccupante tonnara capitanata da un capitan Capellupo che per la prima volta ha dato l’impressione plastica di accettare la superiorità avversaria, trascorrendo la ripresa a corricchiare senza convinzione. Difficile imputare colpe agli attaccanti: a parti invertite probabilmente Altinier avrebbe fatto la stessa figura di Bardelloni, preso in mezzo nel palleggio dei difensori, servito poco e malissimo, sempre spalle alla porta, fuori tempo e con palloni per lo più sporchi. Qualcosa in più avrebbero potuto combinare Tonelli e Capellini, ma soprattutto il secondo è apparso ancora lontano anni luce da una condizione di forma accettabile. Con queste premesse, cosa può succedere di diverso nelle prossime partite?
Martedì sera al ‘Morgagni’ (20.30 come la presentazione dell’Unieuro, incrocio sfortunato per entrambe) arriverà l’Albinoleffe che deve recuperare un match e nei restanti due ha colto altrettanti pareggi. Sarà dura ma non impossibile a patto che la squadra ritrovi subito fiducia, compattezza (visto qualche ‘vaffa’ di troppo tra compagni) e ‘gamba’. Se per la seconda non abbiamo ancora sufficienti elementi di giudizio, la prima potrà essere alimentata da Gadda nello spogliatoio e da Cangini sul mercato. Già, letto bene. Sembra proprio che qualcuno arriverà.
Un attaccante e forse anche un centrocampista. Uno barra due giocatori di esperienza i cui ingaggi saranno possibili grazie all’entrata nelle casse biancorosse di qualche nuova sponsorizzazione. Su tutte un nome davvero importante a Forlì, che apporrà il proprio marchio sul retro della maglia, ma sul quale la società mantiene il massimo riserbo.
e quando al Forlì tengono il massimo riserbo, non scappa niente
I nomi circolati negli ultimi giorni sono quelli di Pozzi, prima di lui Succi (ma è andato in India) e dopo di lui Ceccarelli. L’affondo arriverà a breve. In ogni caso valgono le parole pronunciate stamattina dal Dg della Lega Pro Ghirelli, presente al ‘Morgagni’ per l’inaugurazione dell’area dopo i lavori di riammodernamento: ‘E’ normale che una squadra in ritardo a causa del ripescaggio incontri qualche difficoltà all’inizio. Pazienza e lavoro perché il tempo non manca: il campionato è lunghissimo e alla fine ci saranno anche gli spareggi’. Due anni fa il Forlì perse la testa prestissimo e finì per retrocedere imbarcandosi in una serie di spese che hanno portato la società ad un passo dal fallimento. La lezione è servita?