Un grande cuore non basta a Forlì per strappare un insperato successo in casa Jesi, che vince, sudando mille magliette, un match fatto di break e contro-break.
Almeno 200 forlivesi onorano la sfida Unieuro-Termoforgia, in vero abbastanza ininfluente per i romagnoli, meno gli jesini che invece si giocano una bella porzione di chance play-off (2.082 gli spettatori presenti). Fontecchio (poi panchinato a favore di un Ihedioha impalpabile) e Rinaldi tolgono i veli sulla debolezza dell’assetto leggero tentato da Valli (ulteriormente squilibrato da DiLiegro fuori fase): 6-2 dopo 1’30”. Una tripla dell’ex Fallucca è solo un guizzo (8-7, 3’) prima del caos romagnolo, purtroppo incarnato plasticamente da capitan Castelli: in campo da 5, piazza due erroracci e una persa che agevolano il 10-0 Termoforgia (18-7, 4’15”, grazie ai punti di Hasbrouck e Marini). Severini, unico con piglio, trascina con sé la PF 2.015: Dane risponde su tutti (cesto con libero per fallo: 24-17, 8’30”) e il tandem permette di arginare il divario a fine I quarto a “soli” 5 punti, 24-19. Tutto nonostante il 2/9 da 3 e la pochissima lucidità nelle letture offensive. Gli strappi, dall’una e dall’altra parte, sono il tema anche del secondo periodo. Marini, ispiratissimo, non fa rimpiangere Hasbrouck in panca: 7 punti a fila e Jesi è ancora a +10, 35-25 (13’30”). L’Unieuro ora stenta a tenere il furetto Green che alza il ritmo nei giochi e piazza, appena usciti dal time-out, anche la bomba del massimo vantaggio: +11, 38-27. Severini, solito marine, servito da Yuval in serata più play (6 assist al 20’) che scorer, graffia: 38-32 (15’20”). Joshua Jackson entra in gara, dopo minuti di appannamento, ed ecco l’ennesimo contro-break: 0-9, 38-34. Jesi spinge ancora ma, a questo punto, Forlì ci crede. Ci crede ancor di più dopo che Castelli, sulla sirena di fine tempo, si regala dall’arco la prima nota dolce: 47-44.
Il secondo tempo all’inizio suona d’orrore, tra perse (3 di Jesi), liberi sbagliati (0/2 Naimy) e facili realizzazioni buttate sul ferro. Occasioni gettate che danno, comunque, un leggero refolo pro-Aurora: 51-44 (22’). Jackson fa (-3 in entrata, 51-48 23’) e disfa prendendo un tecnico per proteste che lancia Hasbrouck, autore di 2 penetrazioni consecutive (55-48). Forlì non è doma, la zona 3-2 alternata alla uomo mostra energie psico-fisiche. Naimy forza dalla distanza tentando di azzannare il solco (-5, 55-50) ma ogni ferro è una ferita inferta alle speranze romagnole. Soprattutto quando poi Rinaldi si prodiga nell’oscuro delle retrovie e davanti hai un regista come Marques Green. Il play Aurora, cinicamente, coglie Thiam in situazione difensiva e, sull’impossibilità del lungo Unieuro di marcarlo, costruisce il solco: prima serve Ihedioha poi mette la bomba del +10, 65-55, 28’. Hasbrouck fa il resto: 68-55 (29’20”). Potrebbe esser la fine se non fosse che Severini, sulla sirena, piazza un frontale da 10 metri che mette tra i locali e gli ospiti un poco veritiero -10: 70-60. C’è gran merito in casa biancorossa nel non cedere. DiLiegro, impreciso ma presente, ravviva il fuoco con un cesto e fallo: 70-63, 31’30”. Forlì è aggrappata al match, anche se riesce a riprendere quota. Fontecchio e Hasbrouck non sprecano (74-63, 33’) e Ihedioha, dimenticato, mette da 6.75 metri quello che parrebbe il sigillo (77-65). Che Castelli strappa (tripla e jump su assist di Yuval): 77-70, 36’. Naimy con un arcobaleno (77-72) atterrisce l’Aurora. Cagnazzo ferma il gioco. Mancano poco più di 3’. E quando il gioco si fa duro ci pensa Green: con una magia da casa sua (80-72) galvanizza il PalaTriccoli. Severini stoppato e Marini in entrata allungano ancora a +10: 82-72, 37’. Hasbrouck vorrebbe dire che è finita (84-72), peccato Naimy non la pensi così: assist e tripla e senza neppure accorgersene e l’Unieuro è viva, 84-81. Mancano 25”, la palla è di Jesi. Chiamato Green in lunetta, l’USA mette il secondo. 85-81. Naimy sgroppa e tira subito senza prender il ferro. Ora è davvero finita.
Termoforgia Jesi – Unieuro Forlì 87-83
(24-19, 23-25, 23-16, 17-23)
Termoforgia Jesi – Kenny Hasbrouck 23 (7/10, 2/9), Marques Green 15 (1/4, 4/9), Pierpaolo Marini 14 (4/5, 2/5), Luca Fontecchio 12 (5/9, 0/1), Tommaso Rinaldi 9 (4/7, 0/2), Francesco Ikechukwu Ihedioha 9 (2/2, 1/2), Matteo Piccoli 5 (1/1, 1/1), Federico Massone 0 (0/0, 0/2), Antonio Valentini 0 (0/0, 0/0), Pietro Montanari 0 (0/0, 0/0), Babacar Kouyate 0 (0/0, 0/0).
Tiri liberi: 9 / 14 – Rimbalzi: 36, 12 + 24 (Pierpaolo Marini 12) – Assist: 15 (Marques Green 8)
Unieuro Forlì – Darryl Joshua Jackson 18 (4/8, 2/8), Giovanni Severini 17 (3/6, 3/4), Dane Diliegro 16 (6/14, 0/0), Yuval Naimy 15 (5/7, 1/7), Riccardo Castelli 8 (1/6, 2/5), Matteo Fallucca 7 (1/2, 1/4), Iba Koite Thiam 2 (1/1, 0/0), Luca Campori 0 (0/1, 0/1), Francesco Gallera 0 (0/0, 0/0), Simone Ravaioli 0 (0/0, 0/0), Quirino De Laurentiis 0 (0/0, 0/0), Davide Bonacini 0 (0/0, 0/0).
Tiri liberi: 14 / 16 – Rimbalzi: 30, 9 + 21 (Dane Diliegro 10) – Assist: 16 (Yuval Naimy 12)
Arbitri: Bartoli, Caruso e Martellosio.
La Chiave
In una partita fatta di strappi e rammendi – dove Forlì comunque è sempre stata all’inseguimento – è un episodio che la decide: la tripla da 9 metri abbondanti a fil di 24″ (quando sul tabellone mancano 3′ circa) di Marques Green. L’Aurora vola a +8, 80-72 e il resto gara pare in discesa. MVP il play jesino non solo per la magia ma anche per aver imbastito il gioco Termoforgia in una serata dove i 2 punti valevano tantissimo ma i locali non sembravano del tutto in “feeling”.

Le Pagelle
FORLI’
DiLiegro – Una doppia doppia (16+10 ma col 43% dal campo) segnala una partita intensa anche se “sporca”. C’è e lotta. Voto 7
Castelli – Ad un avvio orrendo, si riscatta con 28′ pugnaci. Non bellissimo da vedere, il suo l’offre a suon di gomiti (8 punti e 5 rimbalzi). Voto 6
Fallucca – Ex di turno, brilla a tratti (1 su 4 da 3). Non basta per farsi notare. Voto 5
Naimy – Tanto in campo, a vedersela con un grande Green. Solo 1 su 7 da 3, centra la tripla della speranza ma non quella del miracolo. Voto 7
Campori – Quasi 10′, non impreziosisce una prova comunque attenta. Voto 6
Severini – Un vero marine: non cede un millimetro dietro, fa cesto con continuità (6/10 dal campo), battaglia a rimbalzo (4). Nei momenti bui è l’unico che grida presente. Voto 7
Jackson – Non in serata di grazia al tiro (2/8 da 3, 4/8 in area), compensa di tigna. 18 punti e tanta voglia di non lasciare spazio al pari ruolo Hasbrouck. Voto 7
Gellera – s.v.
Thiam – Le difese alte di Valli lo portano a marcare Green. Ed è cefalo sistematico. Voto 5
Bonacini, Ravaioli e De Laurentiis n.e.
JESI
Green – In penetrazione non graffia, dall’arco invece spacca il match. Un paio di magie, 15 punti, 8 assist, tanto fosforo a disposizione dei suoi gli valgono il titolo di MVP. Voto 8
Fontecchio – Parte forte, Cagnazzo lo panchina e lui è bravo a non perdersi. 12 punti ma “solo” 4 rimbalzi. Voto 7
Marini – 14 punti, 6 su 10 dal campo, 12 rimbalzi. Il ragazzo è una certezza. Voto 7
Piccoli – 15′ di sostanza al servizio arancioblu. Voto 6
Rinaldi – Quando Forlì tenta ripetutamente di recuperare terreno lui la ricaccia giù. Lavora nelle retrovie con esperienza e malizie senza pari. Voto 7
Massone – Nel match del dentro-fuori jesino è quello meno sintonizzato. Voto 5
Hasbrouck – Sparacchia abbastanza (2/9 da 3) ma ne mette 23 e soprattutto si fa trovare quando la palla pesa. Voto 7
Ihedioha – Una tripla e 2/2 in area nobilitano 21′ senza acuti. Voto 6
Kouyate, Valentini e Montanari n.e.