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L’Unieuro proprio non ne vuole sapere di smettere il solito vestito da trasferta: una tuta bella da lontano ma lisa lisa quando ci si avvicina ai momenti che contano. Un panno che lascia passare il freddo. Stavolta, al Carnera di Udine contro una APU parsa tutt’altro che irresistibile (merito ovviamente anche dei biancorossi se Dykes ha combinato davvero poco), è stato un ben poco gradevole -14. Bella e tenace per 20’, la PF 2.015 ha deragliato al 30’ in matematica coincidenza con la netta flessione di Naimy e l’involuzione di Jackson. In assenza dei punti di Severini e con Diliegro autore di una delle sue peggiori prove stagionali, facile scrivere con larghissimo anticipo il lento scivolare verso la sconfitta.


Non è l’Udine che ci si aspetta, almeno in avvio. Colpa friulana o pregio forlivese, i bianconeri non leggono bene le difese ospiti (Ferrari fa meglio come finalizzatore che come regista; Pinton non alza i ritmi come dovrebbe). In difesa l’APU non fa meglio, lasciando tanto spazio al faro Unieuro, Naimy. Il play ringrazia: alimenta ininterrottamente il gioco biancorosso che, comunque spuntato (specie Diliegro è poco preciso: 2/6 al 20’), avanza. Fallucca dalla lunga sopperisce alla serata solo-difesa di Severini mettendo la tripla del primo strappo: 22-26 (12’40”). Bushati e Pinton in penetrazione mostrano le maglie larghe del perimetro romagnolo (si sente l’assenza di Bonacini). Fallucca (che piazza la terza tripla in transizione: 31-35, 16’) e Jackson (Joshua sbaglia tanto ma tiene la barra dalla libera) firmano lo strappo, tutto figlio di un’inedita velocità di gioco: 33-39, 17’30”. Sei punti che restano tali al 20’: 35-41.

La seconda parte dello show non incide sull’equilibrio. Anche se Udine mostra quella qualità che la rende pretendente al quarto posto – 0-7 in 2’ con 5 di Veideman: 43-41 – Forlì evidentemente stimolata da un timeout di rabbia di Valli, imprime un ritmo costante. Castelli, ex di turno, ruba palla e scarica la bomba del nuovo “dubbio” – 43-44, 23’ –: magari l’Unieuro regge? Lo segue Quirino De Laurentiis, pure lui dall’arco (46-47, 24’20”) e in versione inedita di assistman a beneficio di (un altrimenti opaco) Diliegro: Forlì svolazza a +4, 50-54, 26’30”. Quel magari di cui sopra parrebbe prendere sostanza… Invece, Lardo butta nella mischia l’arma tatticissima, Franko Bushati. L’albanese non entra subito nel match, comunque è netto l’incremento dei giri bianconeri in attacco. Mortellaro brutalizza a turno Thiam e De Laurentiis, prendendo possesso dell’area. E’ del pivot già visto a Chieti, l’ultimo cesto del III: 57-58, 30’. Gli ultimi 10’ sono la presentazione all’ennesima potenza dei difetti biancorossi: quando le difese alzano il tono e la stella Naimy si oscura, la via d’uscita offensiva è caotica e inefficace; fa male soprattutto il nulla tattico tra il perimetro dove orbitano ostinatamente i due stranieri e il pitturato dove Diliegro è chiuso come un tonno in scatola. Castelli fa quel che può – chiedergli di svoltare l’attacco vuol dire non saperne di basket: il capitano non è un terminale primario né lo è mai stato –, Severini idem in una serata oltretutto storta, Fallucca ha un registro che poco ha a che fare con le tavole che portano da 6 metri al canestro. Il lento scadere dei minuti vede Bushati e Ferrari prendere il toro per le corna: la bomba in faccia a Diliegro della guardia ex Brescia (66-60) è infiocchettata da una brutta persa di Jackson. Severini dall’arco (66-63) è solo la speranza di non mollare (35’40”), ma in verità è la metà dei punti segnati nel IV da Forlì. Dykes in sospensione, Raspino in contropiede infilano il +8. Diliegro e Jackson in panca sono il chiaro segnale che gli argini sono rotti. Tra perse e tiri cilecca, Bushati dalla lunetta mette il +10: 73-63, 37’30”. Finisce 78-64 ed è già Fortitudo-pensiero.

G.S.A. Udine – Unieuro Forlì 78 – 64

(18-21, 18-20, 21-17, 21-6)

G.S.A. Udine: Chris Mortellaro 16 (6/6, 0/0), Rain Veideman 12 (4/7, 1/3), Kyndall Dykes 11 (3/7, 1/3), Michele Ferrari 10 (5/8, 0/0), Francesco Pellegrino 10 (4/6, 0/0), Franko Bushati 10 (2/3, 1/3), Tommaso Raspino 5 (2/3, 0/0), Ousmane Diop 2 (1/1, 0/1), Mauro Pinton 2 (0/1, 0/1), Raphael Chiti 0 (0/0, 0/0), Andrea Benevelli 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 15 / 23 – Rimbalzi: 35, 6 + 29 (Francesco Pellegrino 7) – Assist: 20 (Tommaso Raspino 7)

Unieuro Forlì: Darryl Joshua Jackson 13 (2/7, 1/6), Yuval Naimy 13 (4/7, 1/5), Dane Diliegro 9 (4/9, 0/0), Matteo Fallucca 9 (0/1, 3/5), Riccardo Castelli 7 (2/3, 1/3), Giovanni Severini 6 (1/3, 1/3), Iba koite Thiam 4 (1/1, 0/0), Quirino De Laurentiis 3 (0/1, 1/3), Luca Campori 0 (0/0, 0/1), Davide Bonacini 0 (0/0, 0/0).
Tiri liberi: 12 / 19 – Rimbalzi: 23, 6 + 17 (Riccardo Castelli 5) – Assist: 13 (Darryl Joshua Jackson, Yuval Naimy, Quirino De laurentiis 3)

La Chiave

Portate Nietzsche a guardare una partita Unieuro in trasferta ed esclamerà “boia, l’eterno ritorno!”. Forlì è “precisa” a se stessa, reitera i propri limiti tecnico-atletici. La svolta del match è lo sfondo di Naimy a metà IV su Veideman: il sintomo che il faro si sta spegnendo e con lui l’attacco forlivese. Da lì, Jackson la sparacchia, Diliegro non controlla il fisico pescando falli inutili, Castelli e Severini provano a invocare il miracolo fuori tempo massimo. E sotto il tonnellaggio udinese non fa sconti (Mortellaro dice 16 punti, bottino che raggranellava a Chieti quando era lui il solo a far punti), così come la verve offensiva di Bushati, Ferrari.

Le Pagelle

Jackson 5

Ci prova per 20’: sparacchia un po’ troppo ma ci prova. Poi s’inabissa e con lui Forlì. L’1/6 dall’arco equivale allo chef stellato che fa il ragù con il ketchup: una serataccia.

Diliegro 5

Riavvolgiamo il nastro che è meglio. Impreciso (4/9), per nulla presente a rimbalzo (3…) e falloso lascia il campo quando Mortellaro prende possesso d’area.

Fallucca 6

C’è la sua mano nel primo tempo di buona fattura romagnola. Non chiediamogli la luna: se Forlì poi perde la bussola difficile dire che sia lui il Nord.

Castelli 5

Lotta come sempre, eccede nelle triple come sempre (1/3). Il fatto che con 5 rimbalzi sia il miglior rimbalzista biancorosso è sintomatico di una battaglia persa.

Severini 5

In difesa obnubila Dykes, meno Raspino che un paio di volte lo doppia. In attacco combina pochissimo (1/3 da 2 e 1/3 da 3): Udine non è Orzi, non si beve.

Thiam 7

Mortellaro e Pellegrino potrebbero esserne la custodia, Iba comunque regge il campo e fa pure canestro: 4 punti con 2 su 2 dai liberi. Qualche minuto in più non guasterebbe.

De Laurentiis 6

Come se Forlì ne avesse bisogno, anche il 2° pivot di squadra sforna una serata da perimetrale: una bomba e 3 assist (come Naimy e Jackson).

Naimy 5

Illumina il primo tempo, trascina nella sua oscurità tutta Forlì nel secondo. Tenta di più la carta dei jump che le triple (1 su 5) ed è una buona notizia. Meno i soli 3 assist smazzati.

Campori sv