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Scirea, sempre e solo Scirea. Il cuore grande, grandissimo, di una squadra che ha saputo trasformare i propri limiti tecnico-tattici in un grimaldello buono per scardinare tutti i pronostici, ha battuto forte stasera sulle tavole del PalaMarchetti di Castel Guelfo. Nella palestra scelta dalla FIP Emilia-Romagna quale teatro del gironcino a tre utile per decidere quale  tra le “peggiori” di C Gold, fosse meritevole di restare in categoria, Bertinoro ha dettato la durissima legge della difesa e conquistato una salvezza tanto sudata quanto meritata. Dopo Modena, a fare le spese della grinta (a tratti cieca e arruffata) dei bianconeri, è stata la ben più quotata San Marino, quella degli ex Ricci e Grassi, regolata per 53-43 grazie ad ultimo periodo da 3 soli punti concessi (un solo cesto su azione a referto… serve altro?) e a una fiammata spacca-equilibrio del play con accenti da guardia, Giacomo Frigoli (MVP con 25 punti).

Il match – Fino al già citato 7-0 firmato a cavallo di 35’ dal regista bianconero,  pur con Bertinoro quasi sempre “testa avanti”, è difficile definire i contorni della partita. All’avvio guizzante dei romagnoli (10-0, 3’), la zona sammarinese (con il pivottone Calegari a macinare della grossa in area) impone un netto declino offensivo, impedendo ai piccoli in bianco di correre la palla. Il primo quarto chiude a 14-11. Non il massimo in termini di stile. Quasi peggio è il secondo periodo: un arcobaleno di Cristofani e una “carezza” di Ravaioli sono lampi nel vuoto perché entrambi i quintetti stentano all’inverosimile ad attaccare il ferro; la tensione è padrona e gioca brutti scherzi anche dalla lunetta. Bracci e Frigoli accendono le polveri (27-19, 19’) ma non è tempo di vacche grasse ché un arbitraggio fin troppo severo castiga Biandolino e San Marino ringrazia mettendo i liberi (a segno Grassi – per altro abbastanza opaco – e Zannoni) del nuovo ri-aggancio, 28-24 (20’). Frigoli dalla distanza (35-30, 24’) illude i tanti supporter bianconeri: l’ennesima pioggia di difese a zona RSM, chiude i riferimenti bianconeri e, poco a poco, i Titans raggranellano punti fino al primo sorpasso della serata, con Grassi, sul 35-36 (26’20”). E’ sempre Frigoli a ributtare il cuore oltre l’ostacolo e  spazzar via la sensazione che, ora sì, San Marino possa prendere in pugno la partita. Con una tripla-preghiera, il play cesenaticense, tiene su la baracca:  38-36 (28′). Sulla sirena due liberi per Bracci confermano: Scirea avanti, pur di poco, 42-40, anche in avvio di ultimo periodo. Che è, ovviamente, di lotta e passione. Nel lungo atti e ribatti dettato senza alcun risultato, è Frigoli a spezzare il match come un grissino: doppio jump e tripla mani in faccia; ora Bertinoro veleggia (49-40, 35′) sui Titans sempre in cerca di identità. Per i blu il primo punto arriva passato il 5’ su libero di Gamberini, il primo canestro su azione addirittura al 37’, con entrata di Aglio (49-43). E sarà l’ultimo della stagione. Di fronte alla muraglia difensiva bianconera i Titans si smarriscono, ciccano anche facili appoggi. Per un team avarissimo di punti con Bertinoro, già al suo massimo con la fiammata di Frigoli, è tutto ossigeno. Due rimbalzi offensivi (di Bracci e Solfrizzi Enrico) erodono ulteriormente tempo che corre verso 1’ dalla sirena. Il finale – mentre San Marino ciecamente sbatte contro la uomo bertinorese – è dei fratelli Solfrizzi a segno prima (Emiliano) in sospensione da 5 metri, poi in transizione rapida (Enrico). Finisce 53-43.

SCIREA BERTINORO – TITANS SAN MARINO 53-43

(14-11; 28-24; 42-40)

Scirea – Frigoli 25, Solfrizzi En. 6, Cristofani 4, Zoboli, Ruscelli ne, Ravaioli 2, Gellera, Biandolino, Godoli, Bracci 9, Solfrizzi Em. 7

San Marino – Ricci 6, Grassi 4, Gamberini 3, Macina, Galassi, Zannoni 10, Aglio 12, Sintra, Calegari, Padovano 8.