In attesa che il mercato entri in fermento – o letteralmente fermenti perché di giocatori di livello, italiani poi, ce n’è abbastanza per fare ben poche squadre… – diamo uno sguardo alla prossima stagione, in partenza quasi certamente nel fine settimana del 6-7 ottobre, alla sua conformazione e formula.
CAMPIONATO E GIRONI – Il Consiglio Federale di venerdì 11 maggio ha ratificato quanto già definito dalle società aderenti alla Lega Pallacanestro a inizio anno, confermando anzitutto i due gironi da 16 squadre suddivise tra Est e Ovest. E qui mettiamo già il primo “allert”. La composizione dei due emisferi sarà, infatti, oggetto di parecchie attenzioni estive visto che la presenza di team di Sardegna e Sicilia sposterà – e non poco – il budget da destinare alla logistica. Novità per quanto riguarda gli “ascensori” tra categorie: saranno 3 le promozioni in A1 e ben 5 le retrocessioni. Nella massima serie voleranno le prime classificate dei due gironi al termine della regular season e la vincente dei playoff a 16 squadre (coinvolte dalla 2° alla 9° con incrocio tra gironi). Retrocederanno in B le ultime classificate dei due gironi, le perdenti del primo turno playout (coinvolte 15° e 14° classificate) e la perdente del secondo turno tra le vincenti del primo turno. Il sistema, se premiante le compagini che meglio si sono comportante durante i 7 mesi di campionato, in termini assoluti potrebbe non portare in A1 le realtà più forti: il fatto che tra girone Est e Ovest regni un vero abisso tecnico – il parziale di 7-1 registrato quest’anno a conclusione del primo turno di play-off (solo Casale Monferrato sta reggendo l’urto…) è a dir poco sintomatico – avrebbe forse dovuto indurre a impostare tutte e tre le ascensioni passando per la roulette dei play-off. In ogni caso, per sortire un effetto dimagrimento e arrivare a quota 28 iscritte complessive, dalla B saliranno in 3, secondo la formula già rodata dei play off con 4 tabelloni da 8 squadre (si incrociano i gironi A-B e C-D). Le vincenti dei rispettivi cartelloni si affronteranno in Final Four in campo neutro. Una maratona.
PER FORZA GIOVANI – Altro assunto, a più riprese definito, riguarda gli under: ingaggiare nati dal 1997 in poi, capaci di tenere il parquet e non solo scaldare le tavole della panca, sarà il vero cruccio di tutti i direttori sportivi di A2. Non tanto per ragioni di cuore ma per mere questioni di regolamenti e budget. La stretta federale in chiave giovanilistica c’è stata. Detto che in estate si assisterà a una piccola migrazione di italiani (più facilmente senior) verso la massima serie in virtù dei regolamenti premianti i roster 5+5 (metà italiani, anche di formazione, metà stranieri) i nuovi documenti organizzativi della Federazione per la stagione entrante di A2 fissano paletti ben chiari. E onerosi. Anzitutto il numero massimo di senior a referto sarà 7. Chi ne vorrà schierare di più pagherà un obolo progressivo a seconda dell’eccedenza, da 7.500 € per l’8° a 32.500 € per il 10°. Come riportato da Enrico Pasini sul Corriere, altra voce in uscita nel budget è quella dei cosiddetti premi NAS (Nuovi Atleti Svincolati), il sistema che fa fluire nelle casse delle società che svezzano giocatori, un discreto incentivo. Il pegno – che per Forlì è totalmente a carico non avendo giocatori di formazione – passa da 9.000 € a 9.750 €. La caccia ai talenti sarà serratissima e giocata sul minutaggio offerto alle case madri, con il rischio di scommettere molto della propria stagione su un giocatore dall’incerto rendimento. Per ragioni economiche o di maglia, meglio dimenticare i vari Penna, Oxilia, Diop, Strautins, Maspero – per restare al girone Est –, giocatori capaci di chiudere la stagione con numeri discreti, per concentrarsi su atleti da testare da zero.
AGGIUSTAMENTI IN CORSA – Come nella stagione in conclusione, per sistemare le rose, ci saranno finestre e limiti. Un solo movimento sarà consentito durante il girone d’andata. Porta allargata, quella successiva: fino al 28 febbraio si potrà operare un massimo di 3 tesseramenti senior (italiani o stranieri) con proroga fino al 31 marzo per chi non abbia già esaurito i supplettivi e prelevi un giocatore dalla A.
SATELLITE OF BASKET – Altro elemento che in futuro avrà un indubbio peso, è quello delle società satellite o società franchigia. Il tema è fiorito nelle cronache grazie a Bergamo. I lombardi, reduci da una strepitosa salvezza – e dagli esborsi per metter in rosa Hollis e Laganà, i veri eroi dell’impresa – pare siano ai dettagli con Brescia per diventarne il team di rodaggio. Lo scambio di giocatori under e pezzi di staff – accordo che dev’essere formalmente battezzato dalla FIP – oltre a consentire il libero passaggio di risorse umane senza i lacci dei vincoli di doppio tesseramento etc etc, permetterebbe a Brescia di “testare” in A2 i propri prospetti, a Bergamo di usufruire di players di qualità a prezzi più che limati. Una strada, a questo livello, già imboccata da Sassari con la Dinamo Academy Cagliari. In tale direzione è andato il Consiglio Federale che ha approvato la nuova regola del tesseramento tecnico: tra società madre e società franchigia, vigerà l’interscambio libero degli Under 20 e fino a tre passaggi senior durante la stagione. Il varo del regolamento attuativo che permetterà a una società di possedere quote di un club di categoria inferiore, dovrà attendere la prossima assemblea straordinaria ma il tesseramento tecnico è di fatto un’attuazione pratica degli scambi dei giocatori.
E FORLI’? – Sono ore d’attesa per Renato Pasquali. I play-off in corso in ogni categoria congelano tutti i movimenti, compresi quelli per confermare gli atleti. Per i biancorossi, su tutti, quello architrave, è quello di Giovanni Severini. L’offerta è stata fatta in tempi non sospetti. Il procuratore ha preso tempo, il ragazzo pure. In effetti, la scelta non è semplice: un’altra stagione di crescita da titolare in A2 o tentare subito il ritorno in A1 col rischio di vedersi relegato in panca? Per il resto, il mantra di Pasquali è chiaro: mantenere l’assetto per alzare il livello con un paio di innesti. In effetti, chi era alla cena di fine stagione al Circolo Tennis di Carpena giovedì scorso, ha respirato l’aria allegra di un gruppo coeso e compatto, arrivato “tardi” alla quadra tecnica, potenzialmente da play-off. Assente il solo DiLiegro – un vuoto colmato con un collegamento in diretta da Boston, subito scivolato sulle grandi passioni di Dane: cibo e “Monday adventure” – è parso chiaro che tutti i biancorossi – Jackson e Naimy compresi – resterebbero ben volentieri a Forlì. A voler scommetter, oggi, su chi vestirà la maglia Unieuro 2018-19, certamente vedremo Iba Thiam (per le ragioni di cui al capitolo “Giovani”; Campori è invece già certo di farsi le ossa in B) e con livelli di sicurezza variabili, capitan Castelli, Davide Bonacini (da rifirmare) e Quirino DeLaurentiis.