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Sabato 14 aprile, l’Artusiana Forlimpopoli vìola il campo di Argenta per 80-76, gettando il cuore oltre l’ostacolo, nonostante le mille assenze, proprio nello scontro diretto che avrebbe di fatto consegnato la promozione ad una delle due.

Domenica 22 aprile, il sogno è realtà: la città di Forlimpopoli, con la “sua” Artusiana, fa ritorno nella categoria che gli spetta, la C Silver, a distanza di sei anni dal ridimensionamento societario con conseguente auto-retrocessione in Promozione.

Con la meritata – ma sudata, nonostante il punteggio finale di 85-66 – vittoria interna dello scorso weekend con Granarolo, infatti, gli uomini di coach Agnoletti hanno strappato la tanto agognata promozione in “C2” con un turno di anticipo, al termine di un campionato condotto dall’inizio alla fine, non però senza qualche momento-no nelle fasi intermedie della stagione.

Una lunga ed estenuante rincorsa durata svariati anni, in cui il “colpo grosso” svaniva sempre puntualmente proprio sul più bello, ma ora l’Artusiana è finalmente riuscita a risalire la corrente. “Sono stato chiamato in panchina solo due anni fa – spiega il tecnico dei forlimpopolesi, Alessio Agnoletti –, non ho vissuto gli anni dell’auto-retrocessione. Da quando sono arrivato, però, l’obiettivo è sempre stato ben chiaro, vale a dire quello di riportare l’Artusiana ai livelli lasciati precedentemente. Vi era questa intenzione di fondo da raggiungere nel minor tempo possibile. Con una grande unione di intenti da parte di tutti, me stesso in primis”.

Certo è che, come accennato precedentemente, quando l’obiettivo sfugge di mano all’improvviso, la forza di volontà di rialzarsi, rimboccarsi le maniche e riniziare il cammino, non sempre ha la meglio su tutto il resto. A maggior ragione in una stagione come quella che sta per concludersi, in cui l’Artusiana partiva con tutti i favori del pronostico. Quando si parte con l’obiettivo di vincere il campionato, è chiaramente necessario abituarsi alla pressione di dover andare sempre in campo per portare a casa i due punti continua il tecnico – Abbiamo accusato un breve periodo di flessione lo scorso gennaio, in cui abbiamo lasciato punti per strada più per demeriti nostri che altro. Poi ci siamo ripresi, abbiamo inanellato undici vittorie consecutive e il tutto è quindi culminato con la prestazione incredibile di Argenta. Con appena 7 giocatori a referto. Ecco, lì si è capito che avevamo qualcosa in più, che i ragazzi ci credevano e avevano una gran voglia di centrare la promozione.

Oltre alla profondità del roster, alla qualità dei componenti dello stesso, il gruppo artusiano si è soprattutto fatto forza con un elemento “mentale” aggiuntivo non certo di poco conto. “Devo dire che i ragazzi hanno sempre avuto grande consapevolezza dei propri mezzi – continua ancora Agnoletti – Qualche dubbio in più vi era magari a inizio stagione, quando aver perso il Marchetti con Bellaria ha un po’ minato le nostre certezze, ma ancora dovevamo prendere fiducia ed oliare alcuni meccanismi. In seguito, invece, la consapevolezza non è mai andata via. Eravamo consapevoli di aver tutti i mezzi per poter andare fino in fondo, anche se le avversarie non mancavano. Penso ad esempio a Bellaria – a maggior ragione con l’aggiunta in corso di Komazec – ed Argenta su tutte. E la nostra difesa, la migliore del campionato, poi, ha aiutato parecchio.

Ed infine largo ai più che meritati complimenti a tutta la compagine “dietro le quinte”, fondamentale supporto di squadra e staff tecnico. Tengo a ringraziare in particolar modo la società Artusiana, che ha messo tutti noi nelle condizioni di poter lavorare al meglio sotto ogni aspetto, sia organizzativo che gestionale. E’ un aspetto che spesso viene trascurato, guardando prima ai risultati che altro. Ma i successi si costruiscono se alla base di tutto vi è una società seria e stabile, che mette nelle condizioni di lavorare al meglio. E qui ho trovato un’organizzazione di altissimo livello, che si ha solo in Serie A e B. Chapeau, davvero.