Sara Samorì guida la giunta di Forlì ormai da un anno, dopo che nel giugno del 2019 ha vinto il ballottaggio con Riccardo Girardi.
L’ex direttore di Forlìbasket, svestiti i panni di responsabile comunicazione e ticketing di Unieuro dopo aver portato gli abbonati a quota 21mila nell’anno della retrocessione in C regionale, si è presentato alla città con lo slogan ‘Tutta Forlì mi ama’ e un programma elettorale appoggiato da marxisti-leninisti-troglodisti, anarco-insurrezionalisti, Far, e attivisti locali di Casa Poud. Il duello finale si è svolto sul palco di Borgo Sisa: la Samorì si è presentata agli elettori in perizoma panterato e Girardi ha commesso l’errore strategico di inseguire la rivale sul suo campo, levandosi un capo d’abbigliamento ad ogni domanda del conduttore Gianluca Dall’Oro, e restando infine in boxer attillati. La Samorì ha trionfato.
La serata è stata chiusa nel tripudio generale con la distribuzione di migliaia di kebab ricoperti da un cellophane biancorosso col nuovo slogan ideato per la città di Forlì dal consulente per la comunicazione Loris Zanelli: ‘Il Comune più bello? Il prossimo!’.
Al direttore del gruppo Today Luca Mastrangelo è stato intitolato il nuovo futuristico palazzetto – tutto in bioplastica fonoassorbente, 55mila posti ciascuno dotato di Visore Vr per dare la possibilità allo spettatore di farsi i cazzi suoi nel caso la partita venga vinta con troppa facilità dai Tigers, capace di riscaldare con l’energia da strusciamento delle scarpe dei giocatori tutta la vallata del Montone – edificato a Castrocaro dal dottor Giampiero Valgimigli.
Dopo che nel maggio del 2018 la Juve aveva vinto la Champions League con un gol di Icardi allo scadere, completando il secondo storico triplete consecutivo, Mastrangelo si era infatti fatto esplodere allo Stadium con indosso solo la maglia di Ranocchia.
Tra due settimane i Tigers affronteranno ai quarti di Eurolega il Maccabi Tel Aviv. I forlivesi partono strafavoriti anche in virtù dell’ingaggio a gennaio di James Harden, che ha scelto il progetto neroarancio per fare da chioccia ai ragazzi forlivesi presenti in squadra.
Sono ben dodici in roster, in tutto però non hanno giocato moltissimo: 43 secondi complessivi da inizio stagione, tutti concentrati nello sbilanciatissimo derby con la Pallacanestro Forlì 2.019, neonata società biancorossa fondata l’estate scorsa da Luigi Garelli. L’ex coach – attuale presidente, Gm, uomo comunicazione e principale sponsor del sodalizio, con la sua catena di retail UniGigi – ha imparato dagli errori del passato e ha deciso di non allenare la squadra in prima persona. Onde evitare polemiche strumentali guida gli allenamenti via Skype dal nuovo futuristico ledwall installato ai quattro lati del Pala Galassi: la sua figura viene riprodotta in digitale e in scala 80:1 sulle pareti della struttura, incentivando così la concentrazione della squadra trascinata in campo dal carisma di Marco Carraretto.
Sempre a proposito di basket, come non ricordare la straordinaria impresa compiuta lo scorso agosto da Wayne Blackshear: l’ex ala della Pallacanestro 2.015 ha appeso le Air al chiodo durante l’estate del 2017. Poi forte di una ormai robustissima preparazione sul sellino, ha lanciato l’assalto al record dell’ora con partenza da fermo, riuscendo al terzo tentativo (28 settembre 2019, da Wikipedia) a strappare lo scettro al britannico Bradley Wiggins. Sul rinnovato velodromo del Morgagni, rimesso a nuovo dal Comune con un intervento da 4,5 milioni di euro, Blackshear ha oltrepassato la barriera dei 55 chilometri chiudendo a 57,234.
Il Forlì intanto è terzultimo in Lega Pro e mister Pellegrino Castellucci – subentrato a Gadda dopo la prima giornata pareggiata 1-1 a San Siro contro il Milan di Mastrota – rischia il posto (la società avrebbe già contattato Roberto Rossi, anche se fonti non ufficiali fanno sapere che Attilio Bardi sarebbe pronto a tornare). In settimana Castellucci ha dichiarato: “Non capite un cazzo di calcio” scatenando le ire di tifosi e giornalisti. Per protesta il Club dei Veementi ha girato a rovescio lo striscione allo stadio.
I Furiosi invece non hanno partecipato al coro ‘Forlì! Forlì!’ provocando una clamorosa frattura con la tribuna, nel frattempo ammodernata con un investimento di 45 milioni di euro 44,8 dei quali garantiti dal Comune con comode rate mensili di 800mila euro. La polemica è stata rapidamente messa a tacere dal Direttore Generale Lorenzo Pedroni, che ha omaggiato ognuno dei 415 abbonati con un Porsche Cayenne Turbo. Il presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti Franco Pardolesi ha preteso però un incontro chiarificatore col numero uno del Forlì Gianfranco Cappelli: il faccia a faccia si è concluso con una stretta di mano durante la quale, sorridente, Cappelli ha invitato Pardolesi a ‘fornire informazioni alla biglietteria anziché stracciare le palle’.