Potrebbe iniziare finalmente ad accendersi una luce – o magari un faro – sulla torbida e triste faccenda del crack FulgorLibertas, società ritirata dal campionato dalla FIP causa irregolarità il 2 gennaio 2015 poi dichiarata fallita in aprile dello stesso anno. A darne nota, Christian Battistini e Lucia Borganzone, anime del Comitato tutela abbonati FulgorLibertas – sodalizio “di fatto”, nato dopo il ritiro/fallimento della squadra durante quella stagione di serie A2 Gold.
Il prossimo 28 marzo in Tribunale a Forlì è stata, infatti, convocata l’udienza preliminare di quello che potrebbe essere il processo penale – per il civile, inerente i crediti accumulati dall’allora gestione, il percorso è un altro. L’udienza segue la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero Messina nei confronti non solo di Massimiliano Boccio e della consorte, Mirela Mihaela Chirisi, ma anche per chi ne avrebbe favorito il presunto illecito comportamento: Flavio Casagrande e Antonio La Mura.
Numerosi e pesanti i reati che potrebbero essere contestati. In ordine sparso: distrazione dei fondi della società, del ricavato dalla vendita degli abbonamenti e delle singole partite; occultamento dei libri contabili; aumento fittizio del capitale sociale; mancato rispetto dei contratti e precontratti sottoscritti con giocatori e staff; false dichiarazioni; illeciti amministrativi. Chiave di volta delle indagini della Procura di Forlì svolte in un anno e mezzo, il ruolo svolto dal Gruppo Industriale Chirisi Boccio Spa.
In sede di udienza preliminare, in veste di portavoce del Comitato, Christian Battistini e Lucia Bongarzone, tenteranno di costituirsi quale parte civile: “Nel caso andasse tutto a buon fine, chiederemo un rimborso simbolico da destinare, sentiti i 315 aderenti al Comitato, ad una buona causa magari a un’iniziativa di basket per bambini. Il nostro intento non è comunque sia economico; da quella famosa assemblea in Sala Caterina, ciò che vogliamo è la verità, capire cosa successe davvero. Abbiamo scritto una pagina della lettura giuridica, ora vogliamo che questa pagina abbia un seguito.”