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Renato Renato Renato
ti voglio bene non l’hai capito

Renato Renato Renato
se non mi baci non vivo più

L’attesa interminabile per l’inizio
del nuovo corso in casa PF è finita: Renato Pasquali è il nuovo General Manager
della società biancorossa. Il suo sì spazza via l’imbarazzo che si è creato in
queste settimane di indecisione con il peso di un curriculum di altissimo
profilo, che copre quasi 40 anni di pallacanestro e rappresenta un filo
conduttore con la Libertas 1946: fu proprio Pasquali il coach dell’ultima
Libertas, quella che vide in biancorosso Richardson, Monroe, Bulleri,
Mujezinović.

Pasquali
esordisce come vice allenatore a Treviso al fianco di gente del calibro di Dado
Lombardi, Sales, Mangano e nello stesso periodo è il responsabile di un settore
giovanile che diverrà il fiore all’occhiello della polisportiva Benetton e del
basket italiano. Nell’89 approda a Bologna, sponda Virtus, dove è vice di
Ettore Messina. Con il binomio Messina/Pasquali la V nera conquista uno
scudetto, la Coppa Italia per due edizioni consecutive ed una storica Coppa
delle Coppe. Nel ‘96 ritorna a Treviso in qualità di vice di Mike D’Antoni ed è
nuovamente campione d’Italia. Nella stagione 1998/99 esordisce come capo
allenatore in A2, proprio a Forlì, ed è un esordio positivo: la Carne Montana
raggiunge i playoff. Da lì a poche settimane Piero Paganelli manderà in fumo i
53 anni di storia della Libertas cedendo il titolo sportivo a Sassari e
condannando ad un lungo digiuno gli appassionati forlivesi. In seguito per
Pasquali ci saranno anche esperienze a livello internazionale: ha allenato in
Ucraina, è stato collaboratore dei Toronto Raptors e vice della nazionale
canadese. Nel 2014 accetta il ruolo di direttore sportivo per l’ambiziosa
P.M.S. Torino ed assembla la squadra con cui i piemontesi festeggeranno lo
storico ritorno in serie A.

Minuto 1.55, parla di Forlì ai tempi di Boccio

Le
premesse per riuscire in questa nuova avventura forlivese ci sono tutte:
esperienza, competenza riconosciuta a livello internazionale, ambizione. Resta
da vedere come sarà la collaborazione con un’altra personalità forte e risoluta
come quella di Giorgio Valli, come verranno distribuite le competenze fra il
neo dirigente e il coach: difficile pensare a Pasquali come ad una figura
relegata ad un ruolo secondario che non ne preveda la partecipazione attiva
alle scelte tecniche.

La
militanza in Virtus è un punto di contatto fra Valli e Pasquali ma non il più
importante: entrambi hanno lavorato a lungo e con profitto nel settore
giovanile, argomento che non a caso sta molto a cuore di qualcuno all’interno
della fondazione. L’augurio quindi è che la scelta di Pasquali sia intesa non
solo per lavorare sulla prima squadra ma anche per mettere solide fondamenta
alla PF del futuro. Il prodotto basket infatti fatica a trovare fonti di
finanziamento alternative a sponsor e botteghino, gli introiti dai diritti TV
sono quasi inesistenti, la strada obbligata per dare continuità ad un progetto
ambizioso passa per un settore giovanile capace di contribuire attivamente alla
solidità finanziaria della società, capace nel tempo di produrre in casa
qualche giocatore da lanciare in prima squadra. In attesa del primo segno di
vita sul fronte mercato la nomina di Pasquali è un ottimo modo di iniziare la seconda
stagione di A2.