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Alla vigilia del match di
domenica, che vedrà la Pallacanestro 2.015 opposta alla quotatissima Treviso e
l’atteso debutto dei discussi maxi schermi che manderanno in pensione lo storico
e ormai obsoleto tabellone elettronico del Pala Galassi, le notizie che
arrivano dallo spogliatoio biancorosso non possono dirsi entusiasmanti. Reduce
dalla brutta prestazione del Pala De Andrè la formazione di Gigi Garelli, dopo
una fase di preparazione falcidiata dagli infortuni, continua ad essere
bersagliata dalla sfortuna e si è allenata anche questa settimana a scartamento
ridotto, tanto per cambiare a causa delle condizioni precarie di alcuni
giocatori, su tutti Bonacini, ancora in
fase di recupero dopo la scavigliata di domenica scorsa.

Come se non bastassero guai
fisici e una condizione atletica certamente non ottimale l’esame che
proporranno i trevigiani sulla carta si presenta severissimo, verrebbe da dire
proibitivo, dati la differenza di organico ed obiettivi. La speranza, a
prescindere da chi si accaparrerà i due punti, è di vedere un deciso passo in
avanti dell’Unieuro, se non nella condizione atletica, almeno dal punto di
vista del gioco e della coesione difensiva, entrambi parecchio deludenti nella
prestazione di una settimana fa. Come detto il cliente è di quelli
difficilissimi, la rosa trevigiana oltre che sul duo americano composto da
Decosey, ala piccola tuttofare, e dall’ex imolese Perry, ala forte un po’
discontinua ma muscolare ed energica, può contare su una pattuglia di italiani
di primissimo livello: Rinaldi e Ancelotti rappresentano un duo di lunghi
affidabile e rodato per la categoria, mentre le punte di diamante sono il
faentino Matteo Fantinelli, un ‘93 che secondo gli addetti ai lavori sarebbe
pronto ad un ruolo importante in serie A, e il ‘98 Davide Moretti, figlio
d’arte che dal papà Paolo, ex bomber della Virtus Bologna e attuale allenatore
di Varese, ha ereditato mano morbida e comprensione del gioco. Se Fantinelli, play
di grande spessore atletico e concretezza, rappresenta ormai una certezza,
Moretti si è presentato ai blocchi di partenza di questo campionato come uno
dei prospetti in rampa di lancio più attesi della pallacanestro italiana.
Play/guardia con spiccata propensione a fare canestro, abbina un’ottima visione
di gioco al trattamento di palla tipico di chi è nato con la palla a spicchi
nella culla. Nonostante 19 anni ancora da compiere gioca sempre con piglio e
personalità, come dicono chiaramente le prime due uscite da 15 punti ciascuna,
contro Mantova e Trieste.

In casa Unieuro, in attesa del
ritorno del miglior Seba Vico, che avendo saltato tutta la preparazione non è
ancora in condizione, la fase
realizzativa poggerà soprattutto sulle spalle dei due americani: da un lato ci
si attende una risposta da Blackshear, piuttosto opaco al pala De Andrè e
comprensibilmente in cerca di riscatto, dall’altro si chiede una conferma a
Jaye Crockett, autore invece di una prestazione molto positiva, in cui alla
solita grande energia ha aggiunto una buona precisione al tiro.

la potenza è nulla senza controllo

Se condizione
generale e infermeria non sorridono, a maggior ragione sarà fondamentale
entrare in campo con la massima concentrazione e azzannare la partita fin dalla
palla a due, per innescare il ‘fattore Palafiera’, far capire ai trevigiani che
portare a casa la pelle dell’orso forlivese non sarà una passeggiata. Perché il
pubblico del Pala Galassi sa che una sconfitta contro questa Treviso sarebbe
sopportabile, quello che non vuole assolutamente vedere è la squadra scarica
mentalmente e poco compatta che si è vista per lunghi tratti domenica scorsa.