Arriva un ko al fotofinish, sebbene il -10 finale suggerisca altro, per l’Unieuro nell’ultimo appuntamento tra le mura amiche, con gli uomini di coach Valli costretti a cedere il passo ad una Verona certamente non irresistibile ma in campo con la giusta voglia di portare a casa due punti importanti in chiave playoff. Forlì, costretta ad inseguire gli avversari per la quasi totalità del match – fatta eccezione una manciata di minuti nel primo quarto -, si è infatti inchinata agli scaligeri soltanto a 2′ dalla sirena finale, dopo essere rientrata in partita fino al -4 “made in Thiam”. Poco cambia, ad ogni modo, per il campionato biancorosso, già “posterizzato” da un paio di settimane. L’ultimo impegno stagionale, domenica prossima, sarà sul campo di Bergamo, che, in caso di successo e contemporaneo ko di Piacenza con Ferrara, strapperebbe una clamorosissima salvezza diretta.
Avvio di match totalmente da dimenticare per l’Unieuro, la cui difesa a zona fa acqua da tutte le parti – biancorossi piuttosto malino, ad onor del vero, anche al tiro – e Verona ne approfitta per volare in men che non si dica sullo 0-9. Per il primo canestro dei padroni di casa bisogna attendere 2’10”. Sbloccatasi anche mentalmente, Forlì alza decisamente l’asticella dell’intensità offensiva e, “aiutata” da qualche persa di troppo degli scaligeri (2 consecutive dal solo Amato), ricuce fino al -2 (9-11) a metà primo quarto. Udom risponde subito (9-13), ma gli americani di Verona sono fantasmi sul parquet e l’Unieuro ne approfitta, con cinque punti “filati” di Naimy per mettere la freccia sul 14-13. Quando l’israeliano sale in cattedra, per Forlì è un bell’andare. Gli ultimi possessi della prima frazione premiano però la Tezenis (19-22), il cui momento positivo prosegue anche nelle prime battute del secondo quarto: parziale complessivo di 9-2 e tabellone sul +7 (24-31). Tanta, troppa, la confusione degli uomini di coach Valli in fase offensiva, che si affidano spesso e volentieri – con certe scelte alquanto rivedibili – a conclusioni dalla lunga gittata. Con un mini-break, ad ogni modo, l’Unieuro si riporta a contatto (29-31), il primo “cesto” dal campo di Jackson (al 16′) segna il -1, ma un paio di amnesie difensive biancorosse concedono a Verona un ulteriore strappo (34-39). Capitan Castelli, nell’ultima in casa, è particolarmente preciso da dietro l’arco (40-41), ma anche Amato non è da meno, e, proprio sulla sirena “pre-pausa lunga”, mette a bersaglio la pesante tripla del +6 (40-46).
In apertura di secondo tempo le squadre giocano a “ciapa no”: incredibili errori al tiro da una parte e dall’altra, una manovra piuttosto arrugginita e per trovare il primo canestro bisognerà attendere addirittura 3’25”, con la schiacciata di Jones. Canestro che dà la “stura” ai veneti, capaci di scappare sul +12 (40-52) con lo stesso Jones e Greene. Per trovare il primo appuntamento con la retina dell’Unieuro, invece, bisognerà attendere addirittura 5’10”. A dir poco sterile la manovra offensiva dei biancorossi, che però, proprio quando la contesa pare sul punto di prendere definitivamente la strada ospite, trova il fattore campo a dargli manforte. Nei 3′ di fine terzo quarto, infatti, Forlì “piazza” un parziale di 11-2, con Jackson in evidenza, per il -2 (55-57), prima di appianare del tutto le divergenze con Castelli sul 57-57. Da qui in avanti, però, Verona mostra agli avversari solamente la propria targa. Sì, perchè con Jones e Udom trova presto la doppia cifra di vantaggio (59-69), mentre i forlivesi non riescono mai ad andare oltre il -8 (65-73). Due canestri di Ikangi, poi, paiono mettere fine alle ostilità (68-77 a 3’30” dalla fine), ma Thiam suon l’ultimo sussulto forlivese con un canestro e quindi con una gran difesa del pitturato che propizia la tripla di Jackson (73-77, -2’30”). Festa veronese solo rimandata però, perchè Green, a 1’50” dal termine, si inventa una vera e propria “magata” dagli 8 metri che vale il +7. Risultato messo quindi nel congelatore, con un briciolo di buona sorte, dalla conclusione di Amato. Game, set… and season: il campionato “interno” dell’Unieuro si conclude così, con l’abbraccio collettivo dei tifosi ed un Giorgio Valli a spedire baci sotto la curva biancorossa.
Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015 – Tezenis Verona 75 – 85
(19-22; 40-46; 55-57)
Forlì: Diliegro 12 (4/7), Castelli 13 (2/4, 3/5), Fallucca 6 (0/2, 2/5), Naimy 12 (3/9, 2/7), Campori, Jackson 23 (4/8, 4/11), Gellera, Severini 3 (0/4, 1/4), Thiam 4 (2/2), Ravaioli, De Laurentiis 2 (1/2); Bonacini ne. All. Valli.
Tiri da 2: 16/38 (42%) – Tiri da 3: 12/32 (38%) – Rimbalzi: 39, offensivi 11 – Palle perse: 14.
Verona: Greene 9 (1/5, 2/4), Poletti 10 (4/8), Jones 16 (3/7, 3/7), Amato 19 (4/6, 3/5), Palermo 6 (1/1), Nwohuocha 4 (2/2), Udom 15 (5/8, 1/4), Ikangi 6 (3/3, 0/2), Totè (0/1, 0/1); Dieng ne, Guglielmi ne, Oboe ne. All. Dalmonte.
Tiri da 2: 23/41 (56%) – Tiri da 3: 9/23 (39%) – Rimbalzi: 37, offensivi 6 – Palle perse: 11.
La Chiave
Un incontro disputato “sul filo del rasoio”, quello andato in scena in via Punta di Ferro, in cui a farlo da padrone è stato l’equilibrio ed un lungo punto-a-punto – sempre leggermente pro-Verona, va detto – deciso solamente a poco meno di 2′ dalla sirena finale. In quel momento, con l’Unieuro sì sul -4, ma col vento in poppa, Greene, fino ad allora totalmente allergico al match, estrae il coniglio dal cappello mandando a bersaglio una tripla all’altezza del tavolo degli arbitri. La contesa si chiude proprio qua.
Le Pagelle
FORLI’
Diliegro 7 – Ultimo baluardo in maglia Unieuro, tiene dritta la barra fin quando possibile, cioè nell’ultimo periodo. Quando anche Dane, dopo aver speso parecchio in precedenza, finisce stritolato nella morsa dei veronesi.
Castelli 6,5 – Letteralmente “tarantolato” offensivamente nella prima metà di gara (11 punti all’intervallo), si spegne poi con lo scorrere del tempo. Nella metà campo avversaria, perché difensivamente si fa valere contro chiunque passi dalle sue parti. Bene, capitano.
Fallucca 5 – In campo per quasi 22′, incide poco e nulla sulle sorti della contesa. Qualche bomba sganciata qua è là, è vero, ma finisce per incaponirsi troppo (2/7 complessivo al tiro) e fatica a “tenere botta” quando vi è da stringere i denti.
Naimy 5,5 – Segue l’andazzo complessivo della squadra, certamente è meno incisivo – ed anche decisivo – rispetto ad altre occasioni, centrando “a brucio” la doppia cifra. Pomeriggio-no al tiro (5/16, solo il 28% dalla lunga distanza), ma mette pur sempre a referto 9 assist per i compagni.
Campori 5,5 – In campo per 6′, di fatto tutti nel secondo quarto, non riesce ad approfittare dello spazio concessogli.
Jackson 7 – Si fa attendere sin troppo nella prima parte di gara (il primo canestro dal campo di Josh arriva solo dopo 16′), all’intervallo mette a bersaglio appena 8 punti. Di tutt’altro stampo, però, dopo la pausa lunga, quando aggiusta decisamente la mira (6/9 nei secondi 20′) e termina da top-scorer del match a quota 23 punti.
Severini 5 – Questa volta, caro Giovanni, ti tocca un’insufficienza piena. Davvero impalpabile in fase offensiva (appena 3 punti a bersaglio, 1/8 al tiro…), nemmeno in difesa si dimostra il solito mastino in maglia Forlì.
Thiam 7 – Un impatto “mostruoso” negli 8′ disputati. Bene nel secondo quarto, ai limiti della perfezione nel finale di gara, in cui assiste Jackson nel riportare i suoi sul -4 e, quindi, spegne le luci del PalaGalassi con un pregevole sottomano a fil di sirena. Bravo Iba!
De Laurentiis 5 – Dire che non è al meglio della forma è un eufemismo, d’accordo, ma nei 5′ in campo nel secondo quarto inanella disastri a ripetizione.
Gellera & Ravaioli sv
VERONA
Greene 6 – Non trova mai il bandolo della matassa della propria partita. Se non a 1’50” dalla fine.
Poletti 6 – Imponente fino all’intervallo, poi si spegne come una candela.
Jones 7 – E’ un diesel che inizia a carburare quando serve.
Amato 7,5 – Una delle migliori prove dell’ex Olimpia in maglia gialloblù. Preciso (7/11 al tiro) ed ordinato (9 assist, 3 perse), regala ai suoi due punti di platino.
Palermo 6,5 – Senza infamia né lode negli 11′ in campo. Anzi…
Nwohuocha 6 – Segna due canestri in 5′.
Udom 7 – Complessivamente bene sulle due fasi del gioco, sfiora la doppia-doppia con 15 punti e 9 rimbalzi.
Ikangi 6,5 – Un altro degli “utili ricambi” di Dalmonte. Segna due pesanti canestri nelle concitate fasi dell’ultimo quarto.
Toté 5 – Uno dei “gioiellini” della scuola italiana, ma ne deve ancora mangiare dei panini.
Le Voci dallo Spogliatoio
Foto Nazzaro – Pallacanestro Forlì 2.015