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Parole dagli spogliatoi

Giorgio Valli: “I ragazzi mi hanno sorpreso la settimana scorsa con Piacenza e hanno continuato in questa. Ci siamo veramente capiti e sappiamo tutti cosa fare per aiutare un compagno, è quasi un peccato che siamo ormai alla fine del campionato. I gruppi nuovi faticano ad assimilare un sistema, ci vuole tempo, però quando si raggiunge l’equilibrio poi i giocatori vanno da soli. Jesi è una squadra sorprendente, una torta ben fatta. Sono sempre stati bravi a giocare con grande leggerezza, sono il terzo attacco dell’A2 e hanno fatto vittime illustri. Sarà tosta, ma va bene così: è una sfida che accettiamo volentieri”.

Momento Aurora Jesi

Jesi è in up. 4 hurrà su 5 scontri e la voglia di fare i play-off tenuta sempre viva anche all’addio del bomber Ken Brown a gennaio, rendono l’Aurora un osso che nessuno vorrebbe dover masticare. In casa Termoforgia tutti ci credono, il Pala Ubi Banca sarà pieno. Il team ben focalizzato sul rush finale che in tre gare dovrà portare l’Aurora a centrare almeno l’8° posto, oggi condiviso con Ravenna, Ferrara e Verona a quota 30.

Punti di forza

Terzo attacco del girone (80.4 segnati a gara), terza squadra per rimbalzi offensivi raccolti (11.2 di media), la Termoforgia palesa un’anima a dir poco offensiva. L’innesto di un califfo mignon come Marques Green (liberato da Venezia) – presentarsi con “anche Gesù mi ha indirizzato a fare questa scelta” difficilmente poi non ti ammanta di un’aurea profetica – da metà gennaio, ha svoltato la stagione arancio blu. Il passaggio da una guardia accentratrice come Brown al piccolo play classe ’82, ha esaltato le doti del quintetto Termoforgia. Starting five che ha Tommaso Rinaldi come perno e nel duo Kenny Hasbrouck – Pierpaolo Marini una conferma per l’A2 e una vera sorpresa: se l’USA ex Piacenza e Ferrara viaggia a 19 punti e oltre 4 rimbalzi, la guardia/ala italiana in arrivo da Treviglio, ha alzato fino a 14 punti + 6 carambole il suo contributo. La forza jesina è nella corsa e nella dimensione dentro-fuori che anche giocatori rapidi ma di stazza come l’ex Tigers Luca Fontecchio e Francesco Ihedioha assicurano.

Punti di debolezza

Clima e tensione. Per una volta molliamo le ragioni tecniche e viriamo sul sentimento. Non sarà esodo (ipotesi: 200 i romagnoli in discesa), ma si prospetta un match abbastanza caldo. Stagione dopo stagione, nel cuore dei forlivesi Jesi sta prendendo il posto che era di Fabriano (ce ne vorrà ancora: lo scontro era sentitissimo e parliamo degli anni ’80-’90, quelli della Libertas, quando la gente faceva le corse per entrare al palazzetto e c’era Ceccarelli che ci faceva salire in A1 a suon di bombe…) vuoi perché in casa dei marchigiani è sempre stata bagarre, vuoi perché lo speaker locale è ormai “uno di noi”. Insomma, a Jesi, derby a parte, l’effetto emotivo potrebbe farsi sentire sui padroni di casa oberati, oltretutto, dalla posta in palio: per l’Unieuro solo gloria – siamo onesti, i play-off sono una vera chimera – per i ragazzi di Cagnazzo vincere è obbligatorio per agguantare la poule promozione che sarebbe la giusta corona su una stagione sulla cresta dell’onda. Comunque, tecnicamente, le rotazioni a 8 sono forse il primo vero tallone d’Achille della Termoforgia.

La possibile chiave tattica

Jesi sa correre e basare tanto gioco sulle transizioni veloci spesso chiuse con una tripla (l’Aurora è quella che ne spara di più all’Est: quasi 33 a gara). Per Forlì servirà tantissima attenzione sulle ripartenze e per sporcare le linee di passaggio Termoforgia. Dal duello Green-Naimy è evidente che dipenderà tantissimo: più posato e tendente alle fiammate l’israeliano, più d’impatto e continuo il furetto americano. Su come e quanto Forlì riuscirà a innescare Diliegro farà il resto.

Il quintetto Aurora …

Marques Green (playmaker) – Kenny Hasbrouk (guardia) – Pierpaolo Marini (ala piccola) – Tommaso Rinaldi (ala forte) – Luca Fontecchio (centro)

… e la panchina

Andrea Quarisa (pivot) e Ihedioha (ala/centro, a Forlì sbagliò un facile appoggio che costò di fatto la partita a Jesi, con la successiva tripla da metà campo di Naimy) cambiano i lunghi, il tiratore Matteo Piccoli offre minuti sul perimetro.

Il coach

Damiano Cagnazzo è ormai una certezza per l’A2. Cresciuto in casa Aurora, sta collezionando ottime stagioni in rapida sequenza. Potrebbe esser obiettivo per tante società in estate…

Le altre sfide del 28° turno

  • Dinamica Generale Mantova – OraSì Ravenna
  • Bergamo – Bondi Ferrara
  • Roseto Sharks – Consultinvest Bologna
  • XL Extralight Montegranaro – G.S.A. Udine
  • Assigeco Piacenza – Alma Trieste
  • Tezenis Verona – Agribertocchi Orzinuovi
  • Termoforgia Jesi – Unieuro Forlì
  • De’ Longhi Treviso – Andrea Costa Imola

La classifica

Alma Trieste 40, Consultinvest Bologna 38, De’ Longhi Treviso 34, XL Extralight Montegranaro 34, G.S.A. Udine 32, Bondi Ferrara 30, Tezenis Verona 30, OraSì Ravenna 30, Termoforgia Jesi 30, Andrea Costa Imola 28, Dinamica Generale Mantova 24, Unieuro Forlì 24, Assigeco Piacenza 22, Bergamo 16, Roseto Sharks 12, Agribertocchi Orzinuovi 8.

Note

Senza Davide Bonacini e Quirino De Laurentiis (comunque entrambi in panca), Forlì si aggrapperà alle energie residue del quintetto. Sperando, magari, in un’altra magia, come quella di Yuval che decise la partita d’andata.