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Tempra, intensità e gran voglia di riprendere il filo di una signor carriera annodatosi leggermente la stagione scorsa in quel di Ravenna dove all’impegno non sono seguiti i risultati attesi. Jacopo Giachetti si svela alla sua nuova città e squadra con l’espressione libera dall’imbarazzo di chi ha visto maglie di gran spessore – quella Azzurra (vestita ben 50 volte) ma anche Olimpia Milano, Virtus Roma, Venezia, Torino; nel corso di una finale Scudetto e una Coppa Italia giocata proprio al PalaFiera – e lo sguardo sereno di chi sa cosa fare per veleggiare tra i big di categoria. Sarà il tempo a dire se il neo play biancorosso saprà ricalcare le gesta di grandi azzurri giunti a Forlì (Bariviera, Bonamico, Niccolai per restar sul sottile), in ogni caso le premesse e le promesse per una stagione di livello ci sono. Salutato ufficialmente da parte della Città dal sindaco Davide Drei e dalla soddisfazione del consigliere della Fondazione PF Riccardo Pinza – “siamo certi che Jacopo incarni il nostro spirito di gruppo e la ricerca costante di coesione. In lui vediamo la possibilità di compiere quel salto importante verso i nostri obiettivi più ambiziosi” ha chiosato Pinza – Jacopo Giachetti ha solo parole da vero fighter: “Sono felicissimo di essere qua, la trattativa – velocissima – penso lo dimostri: volevo Forlì perché da sempre la guardo con simpatia per il grande entusiasmo e interesse che c’è. Qui si trova tutto quello che serve a un giocatore per rendere al massimo. Lavorare duro in palestra assume tutto un altro valore se poi in campo senti il calore del pubblico. Ho voglia di far bene, portare la Pallacanestro Forlì là dove merita.”

Che sono – senza giri di parole – i primi play-off in A2 della giovanissima storia biancorossa. “Attendiamo la chiusura del roster, ma non sono i nomi che poi fanno la differenza ma la voglia di affrontare uniti i problemi. Alla base del nostro gioco dovremo mettere difendere duro, evitare canestri facili, praticare un basket solido. Che poi è quanto mi è chiesto: metter la mia esperienza al servizio della squadra, soprattutto per superare i momenti più complicati.” Identikit perfetto, ricalcato dal GM Renato Pasquali che dopo aver elogiato il primo acquisto forlivese – la corte a Giachetti è iniziata già l’inverno scorso per poi concretizzarsi una volta che il feeling tra il giocatore e Ravenna si è rotto … – gli affida senza esitazioni i destini della squadra: “Ho creduto in Jacopo quando aveva 17 anni; alla guida della selezione nazionale Under 18 non ebbi dubbi nell’affidargli, lui il più giovane del gruppo, il timone durante gli Europei di Zara. E fece molto bene. Quando poi nel 2004  a Torino mi chiesero di fare una squadra vincente fu il primo che chiamai e salimmo in A1.” Il perché, Pasquali lo rimarca svicolando dal paragone tra il recente passato in regia Unieuro, quella di marca Yuval Naimy: “Non mi piace paragonare i giocatori e certo parliamo di due grandi giocatori. Dico però che il modo di condurre di Jacopo qualche risultato lo ha portato… Il suo stile è più orientato alla squadra, a innescare i compagni piuttosto che cercare l’azione ad effetto da solista.

Lato mercato – Forlì oggi ha occupato due slot nel quintetto con Giachetti play e Marini ala piccola, più due ufficiali in panca con Bonacini (guardia-play) e DeLaurentiis (centro-ala forte) – detto che Pasquali non si sbottona se non per chiedere pazienza, ora che i tempi per i grandi acquisti dei big team sono finiti e quindi c’è più spazio per i budget “medi”, la PF parrebbe ormai certa di aver raggiunto l’accordo con l’ala under Tommaso Oxilia dalla Virtus via Piacenza. Nel caso i lunghi in panca sarebbero sistemati. Complessa, forse impossibile, la pista Kenny Lawson, Forlì ha cercato due ali di sicuro impatto come John Brown III da Treviso e Laurence Bowers neo promosso in A1 con Trieste.