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Prosegue ad oltranza, senza interruzioni, la costruzione dell’opera d’arte in salsa forlivese. Chi si ferma, del resto, è perduto, massima più che mai azzeccata in questa torrida estate sotto canestro. E giusto giusto nelle scorse ore, infatti, il gm della Pallacanestro Forlì 2.015, Renato Pasquali, ha piazzato due “colpetti” non indifferenti, per iniziare come meglio non si potrebbe la costruzione del roster 2018/19. Prima il vero e proprio pezzo da novanta Pierpaolo Marini, un architrave piuttosto solido, quindi la conferma “automatica” di Quirino De Laurentiis, la cui clausola di uscita – sia per la società che per il giocatore – è scaduta negli scorsi giorni.

Ora, però, la situazione sul fronte mercato è davvero fluidissima ed in continua evoluzione di ora in ora, partendo però da una ben precisa priorità in tema di quintetto base. Vale a dire trovare il giusto identikit, rigorosamente italiano, nello spot di guardia o, possibilmente, playmaker. E qui le ipotesi sono due: nuova pedina in cabina di regia, a cui andare ad affiancare un “2” USA, oppure una forte guardia di estrazione italica con accanto, magari, anche lo stesso Yuval Naimy. Non fosse altro che, nelle ultimissime ore, l’israeliano sembra abbia letteralmente chiuso le porte ad un ritorno a Forlì, decidendo di “buttarsi” nella baraonda del mercato europeo da free agent (Spagna in vista?).

Partiamo dalla prima ipotesi, dunque. Numerosi sono stati gli abboccamenti registrati nelle ultime ore per quanto concerne il playmaking, non per ultimo quello che ha avvicinato all’Unieuro il nome di Gherardo Sabatini, in uscita da Treviso (dove, con l’arrivo in panchina di Max Menetti da Reggio Emilia, potrebbe rimanere il faentino Fantinelli), con cui nell’ultimo campionato ha messo insieme 6.4 punti e 2.5 assist in 21′ di media. Giocatore con caratteristiche ben differenti rispetto a Naimy, ma comunque di una certa rilevanza tecnica. Sondati, poi, anche il classe ’98 Lorenzo Penna (grande rivelazione ad Imola, ma la “casa madre” Virtus pensa in grande per lui) e l’italo-cubano Yankiel Moreno, il cui futuro a Ferrara è ancora denso di dubbi.

Alla ricerca, al contrario, di una guardia tricolore? Ecco, qui lo spazio di manovra sarebbe inferiore, perché innanzitutto gli italiani “forti” nello spot di “2” si contano sulle dita di una mano, inoltre significherebbe andare a pescare un profilo che, per mille motivi, economico non sarà. Impossibile raggiungere il ferrarese Cortese (la Fortitudo, che si appresta a firmare Antimo Martino da Ravenna per la panchina, pressa forte, lui cerca una squadra top se non addirittura da bassa Serie A), mentre il “tuttofare” Riccardo Moraschini è sempre in piedi sulla scrivania di Renato Pasquali, ma la concorrenza non manca.

Per il resto dello starting five, poi, scartiamo la bustina di figurine. L’ala piccola titolare celo, il 4 celo (si andrà, prossimamente, senza fretta, su un americano: finito nel nulla il forte interessamento nei confronti del “pazzerello” Marshawn Powell di Montegranaro, nonostante la sostanziosa offerta Unieuro), il pivot celo… forse. Crescono di ora in ora, infatti, le chances di rivedere Dane Diliegro con la canotta dell’Unieuro anche nel prossimo campionato. Il quale sta seguendo nella sua Boston, con grandissimo ritmo, uno specifico percorso di “rafforzamento” dei tendini degli arti inferiori e, pare, stia convincendo la dirigenza biancorossa. Una possibile alternativa a Dane, in questo momento, può essere quella di Mitchell Poletti, che, dopo aver lasciato Verona con ottimi spunti, è in cerca di un posto da titolare in A2. Poi, certo, nel caso ci sarebbero da limare alcuni dissapori passati con il pubblico forlivese. Da non escludere, infine, un “5” proveniente da oltreoceano in caso di rinuncia a Diliegro, aprendo così la caccia ad un’ala grande con caratteristiche diverse rispetto, ad esempio, a Castelli.

Proprio capitan Riccardo, infatti, non è mai stato così distante da Forlì come nelle ultime ore. Lui rimarrebbe ben volentieri sotto San Mercuriale – ed il fatto di aver “messo su” famiglia da poco spinge non poco in tal senso -, ma su quel ruolo, anche dalla panchina, lo staff tecnico preferirebbe forse un altro profilo. Staremo a vedere. Nel frattempo, sempre per la panchina, da valutare la situazione di Iba Thiam (testato anche da varie squadre di B, in primis Faenza, potrebbe comunque restare) e di Davide Bonacini, il cui “quadro clinico” non convince appieno ma, salvo cataclismi, dovrebbe venir confermato. Detto di Thiam, nei prossimi giorni potrebbero poi arrivare importanti aggiornamenti anche sul fronte under, a corredo di una situazione a dir poco ingarbugliata ma, potenzialmente, davvero molto molto interessante. E ben “amministrata”, va detto, da Pasquali e tutta la dirigenza.