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Giornata di presentazioni in casa Forlì. Alla vigilia del debutto in campionato, domenica pomeriggio allo stadio “Romeo Neri” di Rimini, alle ore 15:00, per il derby tutto in salsa romagnola, nella sala stampa del “Morgagni” è stato tenuto a battesimo anche il nuovo team manager della società biancorossa, che è niente po’ po’ di meno che Fiorenzo Treossi. Ex arbitro internazionale e forlivese doc, viene a ricoprire un ruolo fondamentale nel gruppo squadra. 

Il presidente Gianfranco Cappelli lo presenta così: «Con l’ingresso in società di Treossi, come nostro nuovo team manager, facciamo un grosso passo avanti nel nostro percorso di professionalizzazione della nostra compagine societaria. Fiorenzo non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla per lui. Ex arbitro internazionale, può darci molto a livello d’esperienza».

La parola passa quindi al diretto interessato, che subito si dice entusiasta della nuova veste, nella squadra della sua città, di cui è tifosissimo: «Vengo al Forlì per intraprendere una nuova avventura professionale. Porto la mia esperienza in una società piena di persone capaci ed appassionate. Lo faccio con entusiasmo. Sarà emozionante mercoledì prossimo sedersi sulla nostra panchina».

Il team manager ha le idee chiare su cosa si debba fare nell’immediato… «Dobbiamo essere legati alla nostra realtà ed è per questo che questa sera, alla vigilia di una partita molto importante come il derby col Rimini, andremo in piazza per la presentazione della squadra e del progetto del Forlì. In qualsiasi altra piazza sarebbe considerata una cosa pazzesca, ma noi abbiamo dei doveri verso la nostra gente, tifosi e soprattutto i dirigenti. La società è molto disponibile per far sì che tutto vada bene. Ci manca solo il calcio giocato. La partita ed il suo risultato, che cambia radicalmente come affrontare la settimana lavorativa».

Il Presidente Cappelli svela poi un piccolo e curioso retroscena sul nuovo arrivato ed… il suo fischietto! «È stato il mio compagno di viaggio nella vita – conferma Treossi – e lo utilizzo come portachiavi, portandolo sempre con me. Da ex arbitro posso dire di essere stato riconosciuto e soprattutto rispettato ovunque, a conferma del mio comportamento corretto in carriera». Perché l’approdo al Forlì e con che spirito? «Quando il Forlì mi ha chiamato, mi sono subito messo a disposizione del presidente. Mercoledì andare in panchina con la squadra della mia città sarà una grandissima emozione. Ricordo il “Morgagni” pieno ai tempi di Vulcano Bianchi e con affetto anche mister Landi, scomparso i giorni scorsi. Vorrei, come tutti, rivivere quei momenti anche in futuro».

Il discorso poi scivola sulle esperienze ad alto livello dell’ex fischietto forlivese, soprattutto su come si comportino i giocatori professionisti. «In carriera ho visto molti giocatori indisciplinati, non invidio quei team manager. Però anche molti giocatori bravi, come Marco Parolo, con cui sono ancora in contatto. Una persona veramente super, che non si è montato la testa, mantenendo una grande semplicità. Lo spessore umano dei giocatori è fondamentale per tutto. Qui, ad esempio, i vecchi parlano ai giovani e questo può solo far crescere il gruppo. Abbiamo uno spogliatoio di brave persone».

Altro argomento interessante sono i compiti principali che deve svolgere un team manager all’interno dello spogliatoio: «Deve essere attento ai particolari – prosegue Treossi –, per esempio chiarire qualsiasi situazione equivoca, di potenziale contrasto, che possa minare la serenità della squadra. Questo a maggior ragione, quando nel gruppo ci sono molti giocatori giovani, che devono poter imparare». Infine uno sguardo alle avversarie del gruppo D: «Il girone del Forlì è molto buono ed equilibrato. Prato, ma anche Rimini, Fiorenzuola ed altre sono attrezzate per disputare un ottimo campionato. Forse è meglio un girone simile che non l’F, perché meno dispersivo, ma non meno impegnativo».